Una galleria d'uomini

durata viaggio 14 giorni

1° giorno
Italia-Douala

Voli di linea. Partenza per Douala, dove l’arrivo è previsto in serata. Pernottamento all’hotel Sawa.

2° giorno
Douala-Garoua

Douala, capitale economica che sorge sulla riva sinistra del fiume Wouri. Animata e dinamica, la città si è ingrandita rapidamente grazie al suo porto fluviale situato sull’estuario del Wouri, posizione privilegiata rispetto ai porti sull’oceano. I visitatori stranieri sono poco interessati dai quartieri industriali laboriosi o dalle strade commerciali su cui si affacciano compagnie marittime, banche e società di import-export, ma preferiscono ritrovare la vera Africa nei mercatini brulicanti di acquirenti, nei piccoli banchetti che espongono sigarette o noci di cola, presso i mercanti ambulanti che offrono ai passanti una piccola scelta di mercanzia: dovunque si vende, si baratta, si tratta il prezzo con un sorriso. Opportuna una visita al centro artigianale ricchissimo di oggetti, statue e maschere in essenze pregiate. Pasti liberi e transferimento dopo pranzo in aeroporto per l’imbarco sul volo per Garoua. Cena e pernottamento in Hotel a Garoua.

3° giorno
Pouss-Maga

Partenza di primo mattino sulla strada asfaltata che porta verso nord e poi verso est fino al confine con il Tchad. Qui, ai bordi del fiume Logone e del lago di Maga sorge il grosso villaggio di Pouss, piacevolmente ombreggiato da palme borasso. E’ noto per il suo fantasmagorico mercato del martedì in cui si incontra il miscuglio di genti che ben dimostra quale crogiolo di etnie sia il Camerun. Ogni gruppo razziale presenta delle caratteristiche precise che rendono i propri membri identificabili: donne Mousgoum dalle labbra e narici trapassate da inserti decorativi di "calebasse" (zucca), Peulh M'Bororo ornate di tatuaggi sui volti dai tratti fini, Massa dalla statura elevata e guance mirabilmente scarificate. Al mercato si vende e si baratta un po’ di tutto: riso, pesce, legumi, tessuti, birra di miglio, chincaglieria, gioielli. Visita alle ultime "case ad obice" dei Mousgoum, straordinario esempio di architettura spontanea in fango ormai abbandonata per la difficoltà di costruzione. La pista corre lungo l'argine artificiale del lago Maga, creato nel 1979 per assicurare alla regione una vasta ed importante riserva d'acqua. Il lago alimentato dal fiume Logone e da numerosi “mayo”, termine fulbe che indica i corsi d'acqua a carattere stagionale, garantisce l'irrigazione di ampie risaie e di altre produzione agricole oltre a fornire grandi quantità di pesce. Un'escursione con un'imbarcazione locale permette di scoprire la vita sul lago e, con un po' di fortuna, di avvistare cicogne, cavalieri d'italia, spatole, e i tanti uccelli che qui trovano rifugio. Pernottamento in un piccolo hotel a Maga.

4° giorno
Koza-Oudjilla

Col di Koza è un interessante passaggio in territorio Matakam, tra colline punteggiate da  una miriade di stupendi saré dalle sagome svettanti. Questi saré di montagna sono costituiti da molte capanne erette in pietra legata con argilla e coperte da stuoie grossolane di miglio. Una piccola porta permette l’accesso mantenendo l’interno buio e fresco. Il capo famiglia aggiunge una donna al suo harem? Nessun problema! Si annettono al saré per lei una camera, un granaio, un magazzino ed una cucina. Come a Oudjilla, località isolata e raggiungibile tramite una pista impervia, nota per uno dei più curiosi e smisurati "saré", abitazione di un capofamiglia Podoko famoso nella regione grazie allo schieramento di una cinquantina di mogli che lo hanno arricchito di un’ampia discendenza. Poiché ogni donna ha diritto a quattro capanne, la sua famiglia copre uno spazio importante. Visita dell’abitazione padronale, semi-interrata per proteggersi dalla calura, e delle strutture circostanti. Campo.

5° giorno
Tourou

Il paesaggio dei Mandara accompagna il viaggiatore verso la prossima meta. Ecco le piccole comunità immerse nella verzura, tra i campi di miglio, dove l’incontro con la gente risulta particolarmente gustoso. Ma il “coup de foudre” oggi colpirà a Tourou, piccolo villaggio sul confine con la Nigeria nel quale il giovedì convergono gli abitanti della regione per dare vita all’animatissimo, coloratissimo mercato settimanale, uno dei più tipici del nord del Cameroun. Del tutto singolare il settore della vendita della birra di miglio curato dalle donne Hidè, riconoscibili grazie al tipico copricapo: una mezza zucca dipinta di rosso e decorata. Unica la danza di questi elmetti tra la folla… un colpo d’occhio da non perdere! ma zucche e vistosi “piercing” metallici sulle narici delle donne non rispondono solo a canoni estetici ma descrivono con precisione lo stato civile della signora. Notte in un piccolo Hotel nella cittadina di Mokolo.

6° giorno
Rhumsiki

Si continua verso la regione dei Kapsiki, territorio dai paesaggi imponenti disseminato di picchi vulcanici, secondo André Gide "uno dei siti più belli del mondo". Il mercato di Mogodè che si svolge sotto uno spettacolare dito di lava, il villaggio di Rhumsiki, perduto in un panorama grandioso di spuntoni di lava, la visita delle case tradizionali, l'incontro con "lo stregone del granchio", con i tessitori, le vasaie, i fabbri, sono momenti indispensabili per la comprensione della realtà socio-economica dei Kapsiki. Animiste, queste genti assistono ora alla cristianizzazione della popolazione più giovane. Il culto dei morti è fondamentale ed un funerale è un evento che travolge tutta la popolazione in canti, danze e grandi libagioni. A Rhumsiki cena e pernottamento nei locali “boukarous” del Campement, specie di bungalows ottimamente situati di fronte ad uno spettacolare spuntone di lava.

7° giorno
Roumsiki-Garoua

Una pista tra gli splendidi paesaggi dei Monti Mandara scende a valle in direzione di Garoua, grosso centro urbano e produttivo ed anche unico vero porto fluviale del paese. Quando la stagione e il livello dell’acqua lo permette le mercanzie, cotone innanzitutto, possono scorrere da qui fino alla Nigeria ed al Fiume Niger raggiungendo l’Oceano Atlantico dopo un percorso di 1600 chilometri circa. Cena e pernottamento in Hotel.

Dall’8° al 11° giorno
Alantika

Una pista porta fino al piccolo villaggio di Wangay in cui si lasceranno le auto e da dove comincia finalmente il trekking. Dopo due ore di marcia in pianura si raggiungono i primi insediamenti koma, dai quali poco dopo si comincia la salita verso i villaggi più isolati. Il sentiero è un saliscendi tra colli e vallette punteggiate da minuscoli villaggi; si incontrano ancora donne vestite con i tipici “cache-sexe”, gonnellini di foglie, e uomini armati di arco e frecce. Il trekking tocca punti spettacolari favorendo al tempo stesso l’incontro ed il contatto con questa popolazione di agricoltori che a fatica strappa i raccolti ai terrazzamenti in bilico fra le rocce. I villaggi si presentano come agglomerati di tonde capanne di fango dal tetto di paglia; attraverso un’anticamera si passa alle costruzioni adibite a camere, magazzini, ripostigli, stalle, fino alla casa dei feticci, isolata, mini-santuario dove i Koma custodiscono gelosamente i loro oggetti più preziosi: strumenti rituali, lance ed i crani degli antenati. Le cerimonie sono imperniate sui riti della fertilità, della morte e della conoscenza: semine, raccolti, funerali ed iniziazioni sono occasione per riunire la popolazione e tener vive le tradizioni. In particolare fin dalla tenera infanzia i Koma si ritirano a più riprese, secondo le classi d’età e quindi di conoscenza, in una specie di “università della savana” dove imparano non solo le tecniche di coltivazione, ma anche e soprattutto la religione ed il modo di servire gli avi e le divinità. Come nella maggior parte delle religioni animiste, il dio dei Koma si è allontanato dal mondo dei vivi dopo averlo creato, ma fortunatamente ha lasciato innumerevoli divinità subalterne che fanno da collegamento tra lui e gli uomini: i geni, che popolano il cielo, la terra e le acque, e gli antenati. Così per conciliarsi la simpatia delle divinità vengono sacrificati molti animali e fatte offerte. Durante queste celebrazioni vengono ingurgitate enormi quantità di birra di miglio indistintamente da tutti, anziani, donne e bambini, e la comunità inizia una vera e propria maratona di danza che la terrà sveglia per giorni, e notti, in un baccano infernale di fischietti, corni, flauti, tamburi e sonagli legati alle caviglie dei danzatori. E’ a questo punto allora che appaiono i celebri bouffons - péteurs (buffoni che provocano il riso lanciando peti), il viso sporco di fuliggine e di laterite, agghindati con berretti piumati e corna di bovini: con risa stridenti e voci in falsetto se la prendono con i non-iniziati, con le donne ed in particolare con i bambini. Le genti Koma, suddivise in vari gruppi che parlano dialetti diversi, sono forse l’ultima etnìa veramente autoctona d'Africa. Isolato completamente dal resto del mondo e protetto dalla natura impervia di questa zona, questo popolo ha continuato a vivere nei suoi massicci-rifugi come in un’isola deserta ed ha conservato nella sua purezza originale le tradizioni e la religione. Ottenendo così il nome “Koma”, “selvaggio”, donato dai loro vicini camerunesi. Molte donne Koma non presentano gli incisivi, estratti in tenera età per ottenere, secondo la credenza, una numerosa progenie. I Koma, al contrario del resto del paese, non hanno né re né sultani, ma anziani che detengono il potere effettivo in ciascun villaggio, che è una piccola comunità indipendente. Campi.

12° giorno
Wangay-Rey Bouba

Si costeggia il Parco della Benoué, Rey Bouba, un frammento di medioevo. Il lamidato fu fondato nel 1804 dal Bouba Ndjida che per trent'anni perseguitò le tribù animiste della regione per islamizzarle ed asservirle. Qui il "lamido" (equivalente di sultano) è capo spirituale e temporale assoluto e vive circondato dai suoi dignitari e dalle autorità religiose. Impossibile visitare il palazzo, protetto da una alta muraglia di “banco”. Attraverso l'unica enorme porta fiancheggiata da colonne in legno lavorato si intravede il viavai di servi, dignitari, donne addette alla cucina, alle pulizie, tutte a seno scoperto come è d’uso, eunuchi a torso nudo dal distintivo perizoma di cotone bianco che si consacrano alla sostanziosa schiera di mogli del sultano: un vero villaggio dalle regole precise, austero, impenetrabile, all'interno del villaggio. Campo.

13° giorno
Rey Bouba-Garoua

Il venerdì è giorno di mercato, un'occasione per incontrare i Peulh M'Bororo della regione che qui si danno convegno, gli uomini bardati dei loro smisurati copricapo, le donne dai volti mirabilmente tatuati e scarificati. Rientro a Garoua ed imbarco la sera sul volo per Douala e continuazione sul volo internazionale.

14° giorno
Italia

Imbarco sul volo di linea ed arrivo in Italia.

 

una galleria d’uomini
un itinerario in 14 giorni

  
Prezzo per persona in doppia con guida locale francofona

La quota comprende:

  • I voli internazionali a/r in classe Economy
  • I voli interni in Camerun
  • Sistemazione in camere/bungalows/tende doppie come da programma
  • Trasferimenti da e per gli aeroporti in Camerun
  • Circuito a bordo di fuoristrada
  • Tutte le escursioni e le visite citate nel programma

La quota non comprende:

  • Tasse aeroportuali, security tax & fuel surcharge (da calcolare al momento della conferma del viaggio)**
  • Il visto d’ingresso (€ 115,00)
  • L’assicurazione medico/bagaglio (€ 70,00)
  • I pasti a Douala.
  • Bevande, mance, eventuali tasse d’imbarco da pagare in loco, extra di natura personale, quanto non espressamente citato

Prezzi e date di partenza

data di partenza rientro Note particolari Prezzo HS Calc

Calcolo del prezzo


Descrizione Costo
Costi fissi
Prezzo base a persona in camera doppia € 2700
isc + assicurazione medico/bagaglio € 80
Supplemento alta stagione € 0
Tasse aeroportuali indicativamente* € 270
Costi accessori e supplementi
Supplemento camera singola € 250
Visto di entrata nel paese/i € 115
  TOTALE DEI COSTI  

costi annessi e supplementi


Costo a persona Prezzo
Tasse Aeroportuali, da verificare al momento dell'emissione del biglietto € 270
Sistemazione in singola € 250
Iscrizione ed Assicurazione medico-bagaglio € 80
Visto di entrata nel paese/i € 115




Assicurazione Annullamento facoltativa


Attenzione: la richiesta di assicurazione contro il rischio annullamento va confermata contestualmente alla conferma del viaggio e viene resa operativa al momento del ricevimento dell'acconto.

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Punti forti del viaggio

Il mercato di Pouss e di Tourou, i pasaggi dei vulcanici dei Monti Mandara, le genti Koma sui monti Alantika.

In Breve...

in 4X4 passando di mercato in mercato per incontrare il mosaico si volti di questo grande paese che ospita un'infinità di etnie. Tra incredibili paesaggi dominati da picchi vulcanici e punteggiati da minuscoli viallaggi. E poi sui monti Alantika, a piedi perchè non esiste nessun altro modo per scoprire queste terre. A piedi come un tempo, come in un vecchio film d'esploratori, camminando in fila indiana con i portatori a seguito su stretti sentieri che congiungono piccole comunità di genti Koma, ritiratesi su queste alture per mantenere intatte le proprie tradizioni.

Richiesto per partire:

  • Passaporto valido
  • Vaccinazione febbre gialla
  • Consigliata la profilassi antimalarica