Le genti del Nord e il Lago Turkana
durata viaggio 13 giorni
1° giorno
Italia-Nairobi
Partenza da Milano-Malpensa o Roma-Fiumicino per Nairobi con volo notturno.
2° giorno
Arrivo a Nairobi
Arrivo a Nairobi. Creata nel 1896 su di un altopiano a 1600 metri d’altezza, all’epoca della costruzione della ferrovia Mombasa-Kampala, la capitale oggi ha l’aspetto di una città europea e conta più di quattro milioni di abitanti. Nairobi non è solo la principale città del Kenya, ma il più importante centro commerciale, economico e industriale dell’Africa Orientale. Lo skyline del centro è imponente e modernissimo, mentre i sobborghi occidentali conservano ancora esempi di architettura coloniale. Cena in ristorante tipico a base di nyamachoma (il classico barbecue kenyota) e sistemazione in hotel.
3° giorno e 4° giorno
Samburu&Buffalo Springs Game Reserve
Partenza in direzione Nord, attraverso il territorio agricolo abitato dai Kikuyu, il principale gruppo etnico del Paese, facente capo alla grande famiglia etnolinguistica Bantu. Si sfiorano le pendici occidentali del Mt Kenya, la seconda vetta d’Africa che con i suoi 5199 metri di altitudine domina le vallate circostanti: siamo nelle fertili Central Highlands. Da qui inizia la discesa verso le distese semidesertiche che sono la caratteristica ricorrente dei territori settentrionali. Arrivo alla Samburu&Buffalo Springs Game Reserve per il pranzo. Quest’area protetta di grande bellezza e ricchezza faunistica è in realtà composta da due riserve che insieme coprono una superficie totale di 298 Kmq e sono separate dal fiume Ewaso Nyiro, corso d’acqua permanente che attira una ricca e varia fauna: elefanti, bufali, orici, leoni, giraffe. Le acque del fiume ospitano famelici coccodrilli e pigri ippopotami e le sue rive sono un punto d'osservazione privilegiato per ammirare gru coronate, aironi, cicogne, sullo sfondo di eccezionali paesaggi vulcanici. Sistemazione in un campo fisso di charme, proprio a bordo del fiume. Il pomeriggio del 3° giorno e la mattina e il pomeriggio del 4° giorno saranno dedicati ai fotosafari.
5° giorno
Marsabit e i Rendille
La spedizione prosegue in direzione Nord, per raggiungere l’inaspettata oasi verdeggiante di Marsabit. La cittadina omonima ha l’aspetto di un luogo di frontiera, costituisce la porta d’entrata al labirinto etnografico del Nord del Kenya, popolato da genti appartenenti alle famiglie etno-linguistiche Cuscitica e Nilotica. E’ l’Africa dell’immaginario collettivo, dei documentari. Nel pomeriggio incontriamo i Rendille, che parlano una lingua cuscitica, e sono giunti in questa zona non più di cinquecento anni fa, provenendo dal corno d’Africa, al seguito delle loro greggi. Si tratta di un popolo di pastori seminomadi, poligami, che allevano capre, pecore, cammelli, bovini. In tempi piuttosto recenti alcuni gruppi hanno intrapreso rapporti di intermatrimonialità con i Samburu, niloti. Come gli altri popoli della regione hanno un sistema sociale basato d’classi d’età e la transizione da uno stadio all’altro della vita è sancito da riti di passaggio. Le basse capanne hanno sempre l’ingresso orientato a ovest, verremo invitati ad entrare per bere un tè. Si tratta di incontri autentici, non edulcorati a fini turistici. In serata rientro a Marsabit e sistemazione in un semplice lodge.
6° e 7° giorno
Chalbi Desert, i Borana e i Gabbra, il Lago Turkana
Lasciata Marsabit si procede verso una delle aree più aspre e inospitali del Kenya e di tutta la Terra: il Deserto del Chalbi: un mare di sale, sabbia, nere colate laviche, dove vivono popoli dal carattere duro, che sembra forgiato dall’ambiente circostante. Qui si incontrano Borana e Gabbra, appartenenti alla famiglia dei Cusciti Orientali, imparentati con i Rendille e i Somali, anch’essi provenienti dal Corno d’Africa e dall’Etiopia del Sud. Si considerano i più “puri” degli Oromo, i prediletti di Waq il dio del cielo. il loro paese si estende dal Giuba al Chew Bahir, ai monti Konso, alla regione di Marsabit. L’area in cui vivono è caratterizzata da precipitazioni annue inferiori a 300 mm, il che rende il nomadismo indispensabile. Vivono in simbiosi con il bestiame: pecore e capre sono allevate a fini alimentari, i dromedari per il trasporto, ma sono i buoi il bene più prezioso, il simbolo di status di ogni uomo adulto, il mezzo con cui si paga il bride wealth (la dote, per permettere ai propri figli maschi di acquisire mogli) e con cui si pagano le sanzioni. L’agile abitazione risponde alle esigenze di nomadismo, tutti i beni di una famiglia si caricano sui dromedari in poche ore. Montaggio del campo, raccolta di acqua e legna, mungitura sono lavori femminili. Gli uomini portano il bestiame al pascolo e scavano pozzi nelle depressioni e lungo i letti dei fiumi asciutti per abbeverare il bestiame: sono i celebri “pozzi cantanti”. L’imperativo di queste genti è stabilità e armonia all’interno del gruppo, mentre la razzia e l’omicidio, se praticati all’esterno della comunità, sono motivo di vanto e attribuiscono onore: le saghe borana, tramandate oralmente di generazione in generazione, narrano di razzie di armenti ai danni dei popoli vicini. Trascorreremo la notte del 6° giorno in semplici rifugi o in tenda a Kalacha; la sera del 7° giorno si raggiunge il Lago Turkana. Notte in lodge.
8° giorno
il lago Turkana
Eccoci al Turkana, dalla bellezza aspra e sublime, cinto da colate laviche e punteggiato da nere isole vulcaniche. Il Lago Turkana si estende per quasi 300 Km in direzione Nord, fino a lambire il confine etiope e occupa la depressione creata dalla Rift Valley Orientale. Fino a tre milioni di anni fa era collegato al bacino idrografico del Nilo, poi, in seguito allo sprofondamento della Rift Valley e al progressivo inaridimento della regione è rimasto isolato. L’unico affluente del Turkana è il fiume Omo, che riversa le sue acque brune nel lago, lungo la sponda etiope. Fu l’italiano Vittorio Bottega nel 1896 a soprire che l’Omo non raggiunge il mare, ma termina il suo corso nel Lago Turkana. Bello e terribile, il Turkana può diventare pericoloso perché venti improvvisi causati dalle differenti temperature della superficie dell’acqua rispetto alla terra circostante possono sollevare onde di grandi dimensioni. Questa regione è abitata da Rendille, Samburu, Turkana – questi ultimi appartenenti alla famiglia etnolinguistica dei niloti orientali, e dalla piccolissima comunità di Elmolo, uno dei gruppi etnici numericamente più esigui d’Africa: attualmente gli Elmolo “puri” sono poco più di un centinaio. Vivono in due villaggi sulla sponda sud-occidentale del Turkana, si dedicano alla pesca e, un tempo, alla caccia di coccodrilli e ippopotami, ma con le leggi in materia di protezione della fauna la pesca è rimasta l’unica fonte di sostentamento. Gli Elmolo sfidano le acque del lago a bordo di precarie imbarcazioni costruite con due semplici tronchi di palma dum legati assieme. In tempi recenti sono sempre più frequenti i matrimoni con i vicini Turkana. Visita alla baia di Elmolo. Se il tempo sarà clemente e il lago tranquillo potremo effettuare un’escursione in barca nelle aree circostanti. Sistemazione in lodge a Loyangalani.
9° giorno
Lago Turkana - Maralal
Partenza in direzione Sud, verso South Horr attraverso la Horr Valley, tra scenari mozzafiato mentre la pista sfiora i monti Nyiro e Ol Donyo Mara e si inerpica tortuosa sulle colline pietrose di Maralal. Possibili incontri con comunità Samburu e Turkana lungo il percorso. Maralal significa “scintillante” in lingua samburu: nel 1934 fu costruito il primo edificio col tetto in lamiera ondulata, da qui lo scintillìo che diede il nome a questo piccolo borgo. Maralal è la capitale “ufficiosa” dei Samburu, popolo nilotico “cugino” dei Maasai. Come altri popoli pastori del nord, il loro stile di vita è cambiato poco negli ultimi cent’anni. Vivono in basse capanne fatte di rami e fronde intrecciati e coperte di fango e sterco e la loro vita è totalmente condizionata dalle loro mandrie di vacche, dromedari e capre, simbolo sociale di ricchezza. Sistemazione in un semplice lodge.
10° giorno
Maralal-Laikipia
Da Maralal ci dirigiamo verso la regione di Laikipia, terra di altipiani e colline arrotondate che si estendono tra il Mt Kenya a Est e la Rift Valley a Ovest. Si tratta di un ambiente di struggente bellezza, decisamente arido nonostante l’altitudine intorno ai 1800 msm. Pur non essendo un parco nazionale, la regione di Laikipia ospia una nutrita popolazione di elefanti, zebre, giraffe, gnu, i rarissimi licaoni e il 37% dell’intera popolazione africana di rinoceronti neri. Nel pomeriggio ci avvicineremo al mondo dei Samburu, al loro stile di vita, alla loro organizzazione sociale e produttiva. Sistemazione in un semplice campo tendato o in bandas nella zona di Rumuruti.
11° giorno
Laikipia – Lake Nakuru
Partenza alla volta del Lake Nakuru National Park, uno dei numerosi bacini lacustri alcalini che occupa la depressione della Rift Valley. La concentrazione di una particolare specie di alga rende il Lago Nakuru l’habitat prediletto di migliaia e migliaia di fenicotteri rosa: è uno spettacolo incredibile! La superficie dell’acqua talvolta si intravede appena nel movimento fluttuante di milioni di piume rosate. Il parco omonimo, che circonda il lago, offre rifugio a numerose specie di ungulati, predatori e a 25 rinoceronti neri. Pomeriggio dedicato al fotosafari. Sistemazione in lodge.
12° giorno
Nairobi-aeroporto
Al mattino partenza per Nairobi, attraverso la florida regione agricola dei Kikuyu. Arrivo in città in tarda mattinata. Dopo il pranzo transfer in aeroporto e imbarco sul volo di rientro.
13° giorno
Italia
Arrivo a Milano-Malpensa o a Roma-Fiumicino al mattino.
Partenza il 25 febbraio 2013
Prezzo per persona in doppia – partenza da Milano/Roma – 9 partecipanti con Tour Leader Rocco Lastella
La quota comprende:
• I voli a/r da Milano con Ethiopian Airlines in classe Economy
• Tutti i trasferimenti
• Circuito safari a bordo di veicolo fuoristrada tipo Toyota Land Cruiser / Land Rover con pop-up roof (tetto rigido apribile) che garantisce ad ogni occupante un posto finestrino
• Tasse d’entrata ai Parchi
• Sistemazione nelle strutture ricettive sopra citate o equivalenti, come da programma
• Tutte le escursioni e le visite citate in programma
• Pensione completa, dalla cena del giorno 2 al pranzo del giorno 12
Le quote non comprendono:
• Il visto d’ingresso in Tanzania (€ 40/USD 50, all’arrivo)
• Le tasse aeroportuali, security tax & fuel surcharge (€ 334 il 15-10-12)
• L’assicurazione medico/bagaglio (€ 70)
• Le bevande le mance, gli extras di natura personale, quanto non espressamente citato
Supplementi:
• Sistemazione in singola
• Partenza da altri aeroporti: € 170,00 + tasse aeroportuali, security tax & fuel surcharge (variabili in funzione dell’aeroporto prescelto)
• Assicurazione annullamento facoltativa
Note:
Si tratta di un programma in regioni remote e poco visitate, che proprio per questo va affrontato con il giusto spirito di adattamento. Alcune sistemazioni saranno piuttosto spartane. Se cercate lodges eleganti e comfort questo viaggio non fa per voi.
Data l’estrema, imprevedibile variabilità delle tasse aeroportuali, security tax e fuel surcharge il loro importo definitivo sarà disponibile a 21 giorni dalla data di partenza.
Gli importi delle tasse d’entrata ai Parchi possono subire variazioni improvvise.
Le quote offerte si basano sul rapporto di cambio USD 1 = € 0,76 e sono soggette ad adeguamento valutario.