Egun -26 dicembre 2017-
durata viaggio 13 giorni
1° giorno
Accra
In serata arrivo ad Accra, la capitale che si affaccia sul Golfo di Guinea. Pernottamento in albergo.
2° giorno
Accra-Sogakope
Vivace città africana in rapida evoluzione, Accra ha saputo conservare una propria identità nei quartieri moderni come in quelli vecchi, dove si moltiplicano le attività tradizionali. Particolarmente stimolante il museo, concepito per essere al servizio della conservazione dell’arte di tutto il continente e dedito alla promozione della produzione artistica attuale. I verdeggianti quartieri amministrativi, composti da eleganti ville della prima metà del Novecento, ci ricordano che questa fu la più prosperosa delle colonie britanniche d’ Africa. Di fronte all’oceano si organizza la vita del quartiere indigeno: un villaggio circondato da una città! Qui le attività economiche seguono criteri ben diversi da quelli che governano la city, distante solamente qualche centinaio di metri. Si lascia la città attraverso un quartiere nel quale si incontrano gli originali laboratori dei fabbricanti di sarcofagi, che propongono allegre bare dalle forme fantasiose: frutti, pesci, aerei, animali vari... Cena e pernottamento in hotel.
3° giorno
Sogakope-Lago Togo
Passaggio della frontiera del Togo… e si è subito a Lomé! Lomé è una città ordinata: da una parte il calmo quartiere amministrativo, dove si lasciano ammirare alcuni edifici in stile coloniale; dall’altra il vivace quartiere degli affari, dominato dal mercato centrale. Qui dominano le “nana benz”, le donne d’affari che commerciano in tessuti stampati provenienti dall’Olanda e distribuiti in tutta l’Africa occidentale: un’attività molto redditizia! Visita della città e sosta al “mercato dei feticci”, il più grande dell’Africa Occidentale, dove si trova in vendita mercanzia decisamente particolare: teschi di scimmia, pelli di serpente, pipistrelli e tutti gli ingredienti necessari alla preparazione di pozioni magiche. La città è un centro importante anche per l’acquisto di pezzi d’antiquariato, tessuti e artigianato africano. E per le manifestazioni vudu. In tutta la regione del litorale del Benin e del Togo il vudu è la religione tramandata dagli antenati ed è praticata con fervore. Si tratta di un’esperienza religiosa molto più ricca e complessa si quanto si pensi in Europa. Il vudu non è una bassa forma di magia nera ma una religione che da’ senso e ordine alla vita di milioni di persone, qui e altrove nel mondo. Nella “brousse” potremo andare alla scoperta di questo culto in un villaggio. Durante la cerimonia può succedere che tra suoni di tamtam e canti tale o tale, Vudù s’impossessi d’alcuni adepti, dando luogo ad autentiche manifestazioni di trance. Continuazione verso il Lago Togo. Cena e pernottamento in hotel.
4° giorno
Lago Togo-Ouidah
Si riparte verso l’estesa regione lacustre che accoglie Ganvié, grande villaggio su palafitte raggiungibile dunque solo via acqua. Gli abitanti appartengono all’etnia Tofinou, costruiscono le loro capanne su dei pali di teck e ricoprono i tetti delle loro abitazioni con una spessa coltre di paglia. La pesca è l’attività principale di questa popolazione il cui isolamento ha permesso il mantenimento di abitudini di vita e di regole di costruzione originali. E’ curioso assistere a questa vita acquatica, a questo andirivieni tranquillo di piroghe, a questo traffico in cui il rumore è dato dal ritmo del remo, che spesso esorta al canto. Sono le piccole imbarcazioni condotte da bambini che si recano al pozzo, oppure da pescatori che partono alla ricerca di una pesca abbondante, o da donne che si recano al mercato. Mercato costituito, naturalmente, da piroghe in cui le mercanzie vengono esposte… Si ritorna verso la costa per raggiungere Ouidah, considerata una delle capitali del vudù africano. In questa città, antico porto del traffico negriero dall'architettura afro-portoghese decadente, coabitano uno di fronte all'altro il tempio dei pitoni e la cattedrale cattolica. La lentezza dei personaggi inondati dal sole... il battito lontano delle onde sulla spiaggia... il ritmo dei tamburi rappresentano l'eco mormorante di colonne di schiavi imbarcati verso terre lontane. Un'atmosfera al di fuori del tempo, molto ben descritta da Chatwin nel suo libro « Il viceré di Ouidah ». A Ouidah visiteremo il Tempio dei Pitoni, dove questi serpenti sono venerati come vudù protettori della città; il forte portoghese, trasformato in museo sulla tratta degli schiavi; la via del non-ritorno percorsa dai prigionieri prima di partire in direzione del nuovo mondo. Pernottamento in hotel.
5° giorno
Ouidah-Dassa
Ci dirigeremo verso Abomey via Lokossa dove visiteremo il Palazzo Reale, i cui muri sono decorati con i simboli degli antichi re del Dahomey. Il palazzo è ora un museo segnalato dall’Unesco come patrimonio dell’umanità e conserva tra l'altro le spoglie mortali dei re, i troni, gli antichi altari del culto, le statue e le armi. Sarà l’occasione per conoscere questo regno, la cui economia era basata sulla tratta degli schiavi. Infatti il permanente stato di guerra permetteva al Re di catturare migliaia di prigionieri che venivano poi venduti come schiavi. Al centro della corte reale si erge un tempio costruito utilizzando una mistura di argilla e sangue umano. Al culmine della loro potenza, l’harem ospitò fino a 4000 donne . Passeggiando tra gli edifici, il visitatore avrà modo di riconoscere il passato splendore della corte che sfidò con orgoglio i potenti eserciti occidentali che arrivavano per colonizzare il continente africano. Assisteremo all’uscita delle maschere Egun. Queste maschere rappresentano la reincarnazione dei defunti e un ponte ideale tra il mondo dei morti e quello dei vivi, dal quale sono chiamati a evidenziare i comportamenti negativi. Sono temute per la loro aggressività. Escono dalla foresta e si dirigono al centro del villaggio lungo le varie strade facendo fuggire i presenti che temono che un contatto con l’Egun possa provocare la morte… La funzione della maschera è quella di risolvere i problemi della comunità ma al tempo stesso, contraddittoriamente, di far divertire. Cena e pernottamento in hotel.
6° giorno
Dassa-Natatingou
Sosteremo presso il feticcio di Dankoli, importante luogo di culto vudù. La presenza di diversi bastoncini di legno ricorda l’innumerevole serie di preghiere che sono state rivolte al dio locale per soddisfare i bisogni della vita di tutti i giorni: un buon raccolto, un felice matrimonio, un parto senza problemi, una promozione scolastica…. Una volta esaudita la preghiera, il richiedente torna sul luogo del feticcio per sacrificare ciò che aveva promesso: un pollo, una mucca, una capra. Le tracce di sangue, vino di palma e olio di palma che cospargono il feticcio provano che tante persone hanno visto la loro preghiera esaudirsi. Nel pomeriggio raggiungeremo gli antichi villaggi Taneka, situati alle pendici dei monti omonimi. Questi villaggi sono composti da capanne rotonde dai tetti conici e protetti al centro da vasi di terracotta. La parte superiore dei villaggi è abitata dai sacerdoti dei feticci, abbigliati con pelle di capra, e dai giovani iniziati. Pare che i primi abitanti, d'origine Kabyé, abbiano occupato la montagna nel IX secolo d.C. Da allora altre popolazioni si sono unite a loro formando una specie di melting-pot. Ogni gruppo ha conservato i propri culti ed i propri riti d'iniziazione, e nello stesso tempo hanno creato istituzioni politiche e religiose comuni. Mentre si cammina tra case a tetto conico, su viuzze delimitate da pietre lisce, capita d'incontrare giovani ed adulti con il capo raso, semi nudi. Si preparano alle celebrazioni iniziatiche. I Taneka, considerano che per « fare » un uomo ci vuole tempo, pazienza, e tanto... sangue d'animali sacrificati. Insomma un processo lungo tutta un'esistenza, a tal punto che la vita stessa diventa un rito di passaggio. Cena e pernottamento in hotel
7° giorno
Natitingou-Sokode
Oggi entriamo nella terra dei Somba e Tamberma. In questo paesaggio di dolci colline e altipiani incontreremo i Tamberma e i Somba che vivono in abitazioni fortificate. Simili nella forma ai nostri castelli medievali , queste abitazioni rappresentano uno dei più begli esempi di antica architettura africana. Il loro stile impressionò Le Courbusier, che le definì “architettura scultorea”, ed in effetti le case sono costruite a mano, strato su strato, aggiungendo palle di fango che vengono poi modellate sul disegno della casa in una sorta di sensuale gesto che mixa forza, accuratezza ed estetica.
L’attaccamento alle loro tradizioni è dimostrato dalla presenza di grandi santuari di forma fallica posti all’entrata delle case. Con il premesso accordatoci dagli abitanti entreremo nelle case per meglio comprenderne lo stile di vita. In realtà le abitazioni sono una proiezione antropologica e cosmologica : Il primo piano avvolto nell’oscurità rappresenta la morte ed è il luogo degli antenati, il secondo piano aperto al cielo rappresenta la vita ed è il luogo dove le nonne accudiscono i piccoli, fino a quando viene individuato quale antenato è ritornato a vivere nel nuovo nato. Tutto il cibo e gli animali vengono custoditi all’interno delle case, in modo da garantire la sopravvivenza del gruppo famigliare in caso di attacco nemico. Per secoli queste popolazioni hanno sfruttato il difficile accesso ai loro territori offerto dalla catena dei monti Atakora per difendersi dalla schiavitù praticata dai mercanti musulmani del Nord dell’Africa. L’area è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. In serata, la danza del fuoco. Al centro del villaggio un grande fuoco illumina i volti dei partecipanti che inizialmente danzano al ritmo ipnotico dei tamburi prima di tuffarsi nelle braci ardenti. Raccolgono tizzoni incandescenti e li passano più volte sul corpo oltre che portarli alla bocca, quasi li dovessero ingoiare. Nessuna ferita e nessun segno di dolore compare sui volti dei danzatori. Si tratta di coraggio? Auto-suggestione? Magia? Difficile spiegare una tale performance. Forse sono davvero i loro feticci che li proteggono dal fuoco. Cena e pernottamento in hotel.
8° giorno
Sokode-Kloto
Trasferimento in direzione sud e sosta a Atakpame, una tipica cittadina africana costruita sulle colline, punto di convergenza dei prodotti provenienti dalla foresta limitrofa. Lavorando abilmente su piccoli telai, gli uomini producono grandi tessuti dai colori vivaci: i kente. Da Atakpame ci spostiamo verso la foresta pluviale che circonda Kpalime, cittadina dal ricco passato coloniale che oggi è divenuta importante centro di commercio. Visiteremo il mercato e il centro artigianale. Passeggiata notturna alla scoperta della misteriosa foresta tropicale avvolta dalla magia dell’oscurità: la maestosità degli alberi, il suono dei tam-tam, l’eco dei richiami prodotti dagli animali…inoltre con la guida di un entomologo locale impareremo a riconoscere farfalle ed insetti endemici. Cena e pernottamento in hotel.
9° giorno
Kpalime-Akossombo
Frontiera del Ghana. Ci spostiamo verso la Regione del Volta. Il Tafi Atome, santuario delle scimmie, è stato creato nel 1993 per proteggere la comunità di scimmie sacre che vive nella limitrofa foresta. Le scimmie, nella tradizione del villaggio, sono considerate le porta-parole delle tartarughe. Entrambe, scimmie e tartarughe, sono considerate sacre dalla popolazione, che conserva questa tradizione da almeno 200 anni. Ci concederemo una piacevole passeggiata nella foresta accompagnati dalla guida locale che ci farà incontrare la grande comunità di scimmie Monas e Colobus. La regione Krobo è famosa per la produzione di perline. Alcune delle quali sono per l’appunto chiamate “krobo” ed occupano uno spazio importante nelle migliori collezioni del mondo. I Krobo producono ed usano le loro perline per feste d’iniziazione, per culti, e per abbellimento estetico. Visiteremo un atelier specializzato nella produzione artigianale di perline e seguiremo il processo di produzione ! Gli artigiani odierni, seguono la stessa tecnica di produzione tradizionalmente usata da secoli. Frammenti di vecchi vetri vengono pestati e ridotti in sottilissima polvere, in seguito la stessa viene inserita in appositi stampi ricoperti di caolino. Le perle vengono poi cotte, decorate, lavate ed infine infiliate! Cena e pernottamento in hotel.
10° giorno
Ashanti-Akosombo-Kumasi
Kumasi, capitale storica e spirituale dell’antico Regno Ashanti. Il popolo Ashanti fu uno dei regni più potenti dell’Africa fino alla fine del 19th sec., quando gli Inglesi decisero di annetterla alla loro colonia chiamata Gold Coast. Gli onori ancora oggi resi all’Asantehene (il Re) testimoniano del passato splendore e della potenza Ashanti . Oggi Kumasi, con circa 1 milione di abitanti, è una spumeggiante città con un fantastico mercato centrale, uno dei più grandi d’Africa. Ogni tipo di manufatto Ashanti (pelletteria, ceramiche, tessuti kente & adinkra) si trova qui, insieme a quasi tutti i tipi di frutta tropicale e verdura. In agenda avremo una visita al centro culturale Ashanti che possiede una ricca collezione di manufatti collocati all’interno della riproduzione di una casa Ashanti. Nel pomeriggio, se in svolgimento, potremo assistere ad un tradizionale funerale Ashanti, durante il quale i partecipanti in segno di lutto indossano incantevoli toghe rosse o nere. Si tratta di un funerale a tutti gli effetti, ma dall’atmosfera molto gioiosa. Il deceduto è considerato ancora presente e parte della famiglia. Amici e parenti insieme socializzano e onorano la sua memoria. I capi, all’ombra di grandi parasoli colorati, partecipano a queste celebrazioni circondati da tutta la corte, dai ritmi dei tamburi e dai ballerini che danzano con movenze ricche di gestualità e simbolismo. Cena e pernottamento in hotel.
11° giorno
Kumasi-Anomabu
In mattinata proseguiremo con la visita di Kumasi. Il Museo del Palazzo Reale ci aprirà le porte, con la sua collezione unica d’oggettistica ashanti. Nel pomeriggio ci dirigeremo verso la costa. Cena e pernottamento in hotel
12° giorno
Anomabu-Accra
Il Ghana conta oltre 50 edifici, tra castelli e forti, costruiti dalle potenze coloniali europee in tempi remoti come basi per il commercio dell'oro, dell'avorio, dei legnami pregiati e degli schiavi che da qui partivano verso il “nuovo mondo”. Il più antico e grande edificio europeo in Africa nera si trova qui, ad Elmina, il cui castello è oggi considerato Patrimonio dell’Umanità. Nel corso della sua storia è stato utilizzato come luogo fortificato di stoccaggio e quel che si visita oggi è il risultato dei lavori realizzati da Portoghesi, Olandesi, Inglesi e autorità locali. Dal porto di Elmina ogni giorno centinaia di grandi piroghe colorate condotte da coraggiosi pescatori affrontano le pericolose acque dell’oceano sperando in una ricca raccolta. Nei villaggi costieri le strette stradine suggestive portano alla spiaggia animata da uomini indaffarati nella riparazione di reti ed imbarcazioni sullo sfondo di antiche costruzioni portoghesi che si alternano ai templi delle “compagnie asafo”, luogo in cui i guerrieri depositavano offerte votive. Trasferimento all’Aeroporto di Accra per l’imbarco.
13° giorno
Italia
Arrivo in Italia.
Servizi terrestri - Prezzo per persona in camera doppia –minimo 6 partecipanti con guida locale parlante italiano
Prezzi e date di partenza
data di partenza |
rientro |
Note particolari |
Prezzo |
HS |
Calc |
costi annessi e supplementi
Costo a persona
| Prezzo
|
Tasse Aeroportuali, da verificare al momento dell'emissione del biglietto |
€ 0 |
Sistemazione in singola |
€ 505 |
Iscrizione ed Assicurazione medico-bagaglio |
€ 80 |
Visto di entrata nel paese/i |
€ 380 |
supplemento base 2 |
€ 350 |
La quota comprende i seguenti servizi terrestri:
Sistemazione in camere doppie standard
Trasferimenti da e per l’aeroporto
Circuito a bordo di minibus e/o veicoli fuoristrada 4X4
Pensione completa tranne i pasti ad Accra
Acqua minerale durante i trasferimenti
Tutte le escursioni e le visite citate nel programma
La quota non comprende:
IL VOLO INTERNAZIONALE (prenotabile su richiesta)
L’importo dei visti d’ingresso
L’iscrizione ed assicurazione medico/bagaglio
I pasti ad Accra
Le bevande, le mance, gli extra di natura personale, quanto non espressamente citato
Supplementi:
Sistemazione in singola
Gruppo da 2 a 5 partecipanti
Assicurazione annullamento facoltativa
Assicurazione Annullamento facoltativa
Attenzione: la richiesta di assicurazione contro il rischio annullamento va confermata contestualmente alla conferma del viaggio e viene resa operativa al momento del ricevimento dell'acconto.