Nel pomeriggio partenza con volo per Parigi. Arrivo all'aeroporto Charles De Gaulle e trasferimento con pullman navetta ad Orly per il pernottamento in zona aeroporto. Il mattino successivo rientro in aeroporto e volo per Cayenne. Arrivo nel primo pomeriggio nel capoluogo amministrativo della Guyana Francese, animata cittadina di impronta creola con una popolazione di circa 50.000 abitanti, la metà dell'intero paese. Una passeggiata tra le sue strade e vicoli ci porta ad ammirare Place Léopold Heder e l'adiacente Fort Cépérou risalente al XVII secolo, l'ospedale coloniale, il municipio, Place de Grenoble, Place des Palmistes ed il mercato centrale. Pasti liberi. Pernottamento in hotel.
3° giorno
Iles du Salut
Partenza per Kourou, arrivo ed imbarco a bordo di un catamarano per navigare i 14 chilometri che separano la costa dall'arcipelago du Salut, tre isole di origine vulcanica: Ile Royale, Ile Saint Joseph e la più piccola Ile du Diable. Fin dal 1792 queste isole hanno giocato un ruolo importante per la storia francese in quanto utilizzate come tappa di transito prima di esploratori, poi di schiavi ed infine di prigionieri politici. Visitiamo le due isole maggiori. A Ile Saint Joseph è ancora possibile accedere ai diversi edifici della prigione resasi famosa per le inumane condizioni di detenzione riservate ai prigionieri. E' questa l'isola dove Henry Charrière, meglio conosciuto come Papillon, trascorse ben 2 anni di reclusione in completo isolamento. Oggi alberi dalle robuste radici hanno preso il sopravvento tra mura e corridoi.. così piano piano la natura ridà vita a ciò che l'uomo ha profanato. A Ile Royale sorgono le costruzioni più antiche dell'arcipelago tra le quali spiccano la chiesa e gli alloggi degli ufficiali. A causa della costa molto frastagliata da non permettere l'approdo, l'Ile du Diable non è accessibile. E' qui che nel 1895 l'ufficiale francese Alfred Dreyfus, ingiustamente accusato di spionaggio e tradimento, scontò la sua pena. Rientro a Kourou nel pomeriggio. Pranzo incluso, cena libera. Pernottamento in hotel.
4° giorno
Kourou - Frederiksdorp
Al mattino visita del Centro Spaziale della Guyana , situato proprio a Kourou. Realizzato nel 1964 per attività spaziali francesi, dopo 11 anni viene scelto dall'ESA (European Space Agency) come base di lancio per satelliti. Perchè Kourou? Per “bucare” l'atmosfera e liberare i satelliti verso la loro orbita finale, un lanciatore deve percorrere almeno 150 km ad una velocità pari a 7,9 km al secondo. Serve la spinta dei motori del razzo, tenuti accesi per un certo periodo, per raggiungere questa velocità. Lanciare un razzo dall'equatore permette di utilizzare la rotazione della Terra come se fosse una fionda e risparmiare così carburante. Ed ecco che Kourou a soli 500 km a nord dell'equatore, precisamente ad una latitudine di 5° 3', ha una posizione ottimale. Al termine si prosegue per Saint Laurent de Maroni, maggiore centro della zona. La cittadina ci accoglie con le sue strade ben asfaltate, le automobili di produzione francese ed i bar dove indulgere in una buona tazza di caffè espresso. La sua storia è strettamente legata al passato di colonia penale dove tra il 1853 e il 1946 furono detenuti ai lavori forzati circa 70.000 prigionieri provenienti dalla madre patria, tra i quali anche Henry Charrière. Visita del Camp de la Transportation, la vecchia prigione. Da qui a bordo di una canoa a motore si attraversa il fiume Maroni e si raggiunge la cittadina di confine di Albina, siamo in Suriname! Percorso su strada verso Marienburg e proseguimento in barca a motore alla piantagione di Frederiksdorp. Siamo nel cuore agricolo del paese, l’area fertile che si estende tra i fiumi Suriname e Commewjine. Grazie alla generosità del terreno, nel XVII secolo i coloni olandesi fondarono in questo distretto alcune tra le più produttive piantagioni dove coltivavano tabacco, caffè e cacao. Delle grandi produzioni del passato rimangono i resti delle case padronali dove permane un alone nostalgico e al contempo triste: commercio, ricchezza, sofferenza, schiavitù... Pasti inclusi. Pernottamento all'interno dell'edificio centrale del XVIII secolo.
5° giorno
Paramaribo
Al mattino tour alla scoperta di Paramaribo, capitale del Suriname. Passeggiata nel centro storico, divenuto sito Unesco nel 2002, per ammirare monumenti ed edifici storici così ben preservati da raccontare i trascorsi del periodo coloniale. Oggi Paramaribo è un luogo tranquillo dove la vita scorre lenta attraveros i larghi viali alberati costeggiati dalle bianche facciate delle case in stile coloniale, capolavori architettonici realizzati completamente in legno. La parola chiave per descrivere la città è “multi”: multietnica, multiculturale, multilingue, multireligiosa, dove migliaia di creoli, giavanesi, maroons, amerindi ed europei convivono senza problemi, relazionandosi in olandese, che è la lingua ufficiale, ma mantenendo ugualmente vivi tutti i dialetti e le tradizioni tipiche di ciascuna cultura. Pasti liberi. Pernottamento in hotel.
6° giorno
Paramaribo – Georgetown – Cascata Kaieteur
Volo di linea per Georgetown, capitale della Guyana britannica. Arrivo ed imbarco a bordo di un aerotaxi per Kaieteur. Lasciamo subito la città per iniziare la nostra spedizione nell’immenso verde: la giungla si estende a perdita d’occhio, infinita, inesplorata, affascinante.. Sorvoliamo lo scudo guyanese, propaggine dell’Amazzonia, e sotto di noi fiumi sinuosi si fanno strada tra la foresta, come enormi anaconda scivolano tra l’intrico degli alberi. Ed ecco che appare la cascata Kaieteur, con un salto d’acqua di ben 251 metri è tra le più potenti e spettacolari del mondo grazie alla posizione remota che ne preserva la bellezza selvaggia. Il parco è stato una delle prime aree protette del Sudamerica. Già nel 1929 la British Colonial Administration ne riconobbe l’importanza come riserva naturale. Negli anni ’70 il perimetro del parco venne ridimensionato per concedere ad attività minerarie il terreno ricco di diamanti ed oro. Una maggiore sensibilità ecologica e il progressivo esaurimento dei minerali preziosi hanno successivamente permesso una nuova estensione dell’area protetta che oggi conta 626 chilometri quadrati. Visitiamo il parco della cascata con passeggiate tra i diversi punti panoramici. E al tramonto siamo proprio a ridosso del salto per seguire il volo dei rondoni che con acrobatiche virate attraversano gli spruzzi e si intrufolano dietro la cascata dove hanno i nidi. Pasti inclusi. Pernottamento in semplice guesthouse con letti ed amache.
Dal 7° all'11° giorno
Rupununi nord e sud
A bordo di un piccolo aereo raggiungiamo la pista di atterraggio di Apoteri, siamo nella regione del Rupununi. L’area prende il nome dal fiume che l’attraversa, il Rupununi, che la divide in settentrionale e meridionale. La parte più a nord raggiunge i monti Pakaraima che fanno da cornice ad una vasta distesa di foresta pluviale. A segnare il confine con il sud della regione sono i rilievi del Kanaku , nome che nell’idioma locale degli amerindi Makushi significa “foresta ricca”. Da qui in poi la vegetazione cambia drasticamente, il verde inteso lascia spazio alla savana color ocra. Il paesaggio è simile alle pianure dell’Africa orientale. Siamo in una delle aree del Sudamerica a più alta biodiversità: più di 6000 varietà di piante e circa 2300 specie di animali. La fauna presenta animali protetti come lontre giganti, armadilli, formichieri giganti , caimani neri, tartarughe di fiume, l’elusivo pesce arapaima. E’ anche il paradiso per gli appassionati di birdwatching, qui non è così raro avvistare il galletto delle rocce e l’aquila arpia! Tra le varietà vegetali si distingue la Victoria Amazzonica, ninfea gigante regina delle piante acquatiche che può raggiungere fino a 2 metri di diametro. La sua fioritura è quasi poesia: enormi fiori bianchi sbocciano all’imbrunire per soli due giorni all’anno durante i quali vengono impollinati da grandi scarabei. La prima notte lo scarabeo trova vitto e alloggio tra il tepore dei petali (36°C) e la sera successiva, riposato e pasciuto, attende la schiusa per uscire dalla corolla e spargere il polline nei dintorni. La profonda conoscenza della natura è qui custodita dalle comunità amerindie che la popolano, le principali sono i Makushi, Wapishana e Wai Wai. Si occupano principalmente di pesca, allevamento di bovini, coltivazione di cassava ed estrazione della balata, un lattice naturale. L’artigianato si esprime con la manifattura di amache, oggetti plasmati dall’intaglio del legno e l’intreccio di fibre vegetali. Un paradiso per gli amanti della natura, che possono seguire i suoi sentieri per giorni, in escursioni indimenticabili ammirando le meraviglie di un ambiente esuberante e, fino ad oggi, inviolato.
Questo è anche il terrirorio del giaguaro, felino scaltro e difficile da incontrare, vero signore della giungla raffigurato perfino sullo stemma del paese. Sono previste uscite a piedi ed in barca per avvistare animali e scoprire questo ambiente di foresta profonda e savana. Pasti inclusi. I pernottamenti sono in 3 differenti lodge gestiti da comunità locali, lo spostamento tra le diverse sistemazioni è organizzato in barca a motore e con mezzi 4x4.
12° giorno
Rupununi sud – Caiman House Field Station
Scendiamo ancora un po’ più a sud e raggiungiamo con barca a motore il villaggio Yupucari, piccolo agglomerato Makushi sulle rive del fiume Rupununi. Qui si trova il Caiman House Field Station, centro di studio e ricerca sul caimano nero con annessa guesthouse. Nel tardo pomeriggio ci uniamo ad un gruppo di volontari del centro per un’uscita in barca sulla scia del caimano nero. I ricercatori fanno diversi tentativi per catturare un esemplare, solitamente ci si prova più e più volte e la notte è lunga... Nel rispetto delle tecniche di cattura per finalità di studio, il caimano viene portato su un banco di sabbia, riconosciuto tramite microchip, misurato, pesato per poterne aggiornare i dati . Stabilitane la sana e robusta costituzione, viene rilasciato in libertà sulle rive del fiume. Per noi ospiti è un momento unico ed indimenticabile, per una notte siamo più che viaggiatori... siamo protagonisti di una sessione di ricerca “sul campo” di un rettile preistorico ed affascinante! Pasti inclusi. Pernottamento in guesthouse.
13° giorno
Caiman House Field Station – Georgetown
Al mattino salutiamo le terre selvagge del Rupununi e dopo un percorso di circa 2 ore raggiungiamo il piccolo aeroporto di Lethem e rientriamo in volo a Georgetown. La capitale è soprannominata “città giardino” per la ricchezza di aree verdi dove è possibile praticare il birdwatching e avvicinare i lamantini, esotici residenti del laghetto all’interno del parco cittadino. Edifici coloniali del XVIII e XIX secolo, canali di drenaggio e dighe fanno parte dell’eredità lasciata dal periodo coloniale olandese e britannico, in città si respira un’atmosfera più caraibica che sudamericana. Visitiamo il centro cittadino, l'animato mercato locale ed il museo di antropologia dove sono presentati gli usi e costumi dei diversi gruppi amerindi del paese. Pasti inclusi. Pernottamento in hotel.
14° e 15° giorno
Georgetown- Italia
Prima colazione. Al mattino continuazione della visita della città. Nel pomeriggio trasferimento in aeroporto e volo di rientro in Italia, dove l'arrivo è previsto il giorno successivo.