DAKAR BISSAU

durata viaggio 15 giorni

1° giorno  
Italia-Dakar

Arrivo a Dakar. Trasferimento in hotel. Tempo a disposizione. Cena e pernottamento in hotel.

2° giorno 
Dakar-Goré

Dakar, capitale del Senegal, è oggi una vivace metropoli africana che conta più di un milione di abitanti. Fu “la capitale” intellettuale e culturale dell’Africa Occidentale Francese, e di quell’epoca mantiene il palazzo della presidenza ed il museo dell’Institut Francais d’Afrique Noire, ospitato in un edificio in bello stile coloniale. Il miglior modo per godersi il centro città è passeggiare lungo gli ampi viali ammirando gli edifici in stile coloniale e gli animati mercati sempre visitati da folle di compratori-venditori. Dopo il pranzo in un locale tipico visita al “Village des Arts”, dove si potrà curiosare tra i molti ateliers di artisti delle varie discipline di arte visiva: pittura, scultura, ceramica, fotografia, video installazioni etc.. Il Village è davvero il luogo migliore per incontrare gli artisti più noti ma anche i giovani talenti della scena senegalese, molto vivace e promettente. Trasferimento al porto di Dakar per imbarcarci sul traghetto e raggiungere l’isola di Goré, dove potremo la sera iniziare la visita in tutta tranquillità. Cena e pernottamento.

3° giorno
Isola di Goré-Lago Rosa

Svegliarsi a Goré prima dell’arrivo della folla e poter passeggiare indisturbati tra i vicoli di questo insediamento storico, è un piacere davvero unico. L’isola, di fronte a Dakar, fu punto di raccolta degli schiavi destinati alle Americhe. Di quell’epoca buia conserva ancora numerose vestigia. La più nota ed emozionalmente coinvolgente è la “maison des esclaves”, dalla cui “porta del non ritorno”, affacciata al mare gli schiavi uscivano per essere imbarcati sulle navi che li portavano ad una nuova vita, seppur tremenda. Quelli che erano considerati troppo deboli per affrontare la traversata venivano direttamente buttati a mare. Una realtà terribile che non va dimenticata. Oggi Goré ha assunto una nuova dimensione: grazie al suo clima sempre rinfrescato dalla brezza marina, alla storia, alla ben conservata architettura dell’epoca, ai numerosi e simpatici ristorantini, alle colorate boutiques, ha saputo trasformarsi in apprezzata meta di escursione per locali e stranieri. Il traghetto ci riporterà a Dakar da dove continueremo verso il Lago Retba noto come Lago Rosa, un lago salato poco profondo e circondato da dune. Le sue acque sono dieci volte più salate di quello dell’oceano ed è proprio a causa dell’alta concentrazione salina che, in alcuni giorni, le acque del lago sembrano tingersi di rosa! Ogni giorno più di 600 lavoratori raccolgono il sale a piedi o con piroghe, utilizzando metodi tradizionali. Per chi lo desiderasse c’è possibilità di fare un bagno, o meglio di galleggiare, sulle acque del lago. Continuando lungo la costa scopriremo il più grande villaggio di pescatori del Senegal. Più di 4500 piroghe arrivano a riva con il pescato del giorno … Lasciamo i nostri veicoli per spostarci con un mezzo di trasporto meno invadente e decisamente divertente: saliremo sul carretto trainato dall’asino per andare ad incontrare i pescatori che vendono le merci al mercato locale gestito da donne. Incontreremo anche gli artigiani locali che dipingono le grandi piroghe con colori molto vivaci e brillanti, senza dimenticarsi di ritrarre anche il “santo locale” che funge da ultima magica benedizione prima di affrontare l’oceano… Continuazione verso il deserto di Lampoul. Lo affronteremo con un veicolo 4x4 che ci attende ai limiti delle dune. Cena e pernottamento al campo, in tende confortevoli con letti e bagno privato.

4° giorno
Saint Louis

Trasferimento verso Saint Louis, una cittadina dal fascino particolare, pittoresca e caotica. Per la sua storia, le sue viuzze coloniali, la posizione sulle foci del fiume Senegal è stata eletta a far parte, nel 2000, del Patrimonio dell’Umanità. Si andrà alla scoperta di Saint Louis in calesse, il mezzo migliore per scoprire la città e la zona del porto, dove i pescatori mettono ad essiccare buona parte del pescato notturno su impalcature di legno, cospargendolo di sale. Pranzo in ristorante tipico, cena in un ristorante di fronte al fiume Senegal. Pernottamento presso lo storico “Hotel de la Poste” dove pernottavano i piloti dell’Aeropostale, e tra loro St.Exupery, il celebre autore de “Il piccolo Principe”.

5° giorno
Parco di Djoudj e deserto del Ferlo

Ci si dirige verso nord per scoprire un isolato ecosistema: il Parco di Djoudj, “paradiso umido” ai confini del deserto composto da centinaia di chilometri parzialmente inondati, abitato da oltre un milione di uccelli sia stanziali che migratori, che qui nidificano. Il Santuario nazionale degli uccelli di Djoudj ospita circa 400 specie di volatili, ma i più numerosi sono pellicani e fenicotteri. Dopo il pranzo si prosegue verso il deserto del Ferlo, abbandonando la strada asfaltata e spingendosi verso le steppe dove nomadizzano le grandi mandrie di zebù dei nomadi Peul. I Peul sono i più grandi allevatori dell’Africa Occidentale e la principale etnia delle savane, dal Senegal al Tchad. Eredi di una storia millenaria ancora poco conosciuta, si dividono in numerose tribù sia nomadi che sedentarie; possiedono una grande diversità di tradizioni ma si riconoscono tutti nel comune culto della bellezza, che peraltro ben si addice ai loro fini lineamenti nilotici. Una guida locale ci accompagnerà a visitare alcuni villaggi nei dintorni e potremmo assistere al rientro degli armenti. Chi è interessato può… partecipare alla mungitura! Cena e pernottamento in un campo composto da semplici capanne, gestito dalla comunità locale (camere con letto e zanzariere).

6° giorno
la confraternita Tuba

L’arrivo di un gruppo di viaggiatori occidentali è un avvenimento inconsueto presso la città sacra di Tuba, dove scopriremo il senso di ospitalità che caratterizza le grandi confraternite dell’Islam Africano. A Tuba abitano circa 500.000 seguaci della confraternita dei Mouridi, la città sacra è uno “stato nello stato”, l’autorità suprema è il Califfo discendente del fondatore Sufi Amhadou Bàmba Mbake. Durante la loro festa, si stima che la città sacra venga visitata da milioni di pellegrini. Una cosa è certa: la grande importanza sociale ed economica dei Mouridi, il loro attaccamento a una visione pacifica dell’Islam, la loro “africanità” sono il vero bastione che ha difeso e difende il Senegal dalla penetrazione di forme estremiste di questa religione. Tuba è una città sacra, occorrerà quindi seguire alcune semplici regole: durante la visita non è possibile fumare, portare vestiti provocanti, bere alcool ed ascoltare musica. Rispettando queste regole saremo molto ben accolti. I Mouridi sono fieri della loro città ed apprezzano il nostro interesse a visitarla. Pranzo in ristorante, cena e pernottamento presso il Relais de Kaolak, con ristorante all’aperto che si affaccia sul lago, stanze con aria condizionata e bagni privati. 

7° giorno
Senegal-Gambia

Partenza mattutina. Lasceremo la strada principale per scoprire il sito megalitico di Sine Ngayene composto da 52 cerchi di megaliti in laterite alti da un metro a due metri e mezzo. Il sito, con un totale di 1102 pietre scolpite, è davvero unico ed è stato riconosciuto dall’ UNESCO. Non è ancora chiaro lo scopo di tanto lavoro, ma si propende per l’ipotesi di monumento funerario. Dopo il disbrigo delle formalità al confine con il Gambia, ci dirigeremo verso le rive settentrionali dell’estuario del Gambia dove ci uniremo alla folla colorata e vivace che si imbarca sul traghetto locale per attraversare il grande fiume. Scalo nella capitale, Banjul, prima di raggiungere l’hotel Senegambia, il primo hotel ad aprire il Paese al turismo. Situato in un ampio e rigoglioso parco, con spiaggia privata di fronte all’Oceano, offre la possibilità di avvistare uccelli e scimmie che vagano liberamente fino a raggiungere anche la reception dell’hotel. E’ venerdì sera e, dopo la cena al ristorante, c’è la possibilità di andare in giro da un club all’altro per divertirsi al ritmo sfrenato della musica e vivere una notte in puro stile africano. 

8° giorno
Parco del Senegambia

I Giardini del Senegambia sono una vera esperienza africana, nel grande parco è possibile avvistare il 70% delle specie di uccelli che possono essere avvistati in tutto il resto del Paese. Con l’aiuto di un ornitologo e grazie ai cannocchiali forniti potremo ammirare le differenti specie di uccelli africani nel loro habitat. Visiteremo anche l’interessante Museo Nazionale focalizzato sui differenti aspetti del Paese: archeologia, storia, arte, musica e fotografia. Dopo il pranzo ci trasferiremo al confine meridionale con la Casamance. In serata arrivo a Ziguinchor. Cena e pernottamento in un confortevole hotel sulle rive del fiume Casamance (due notti). 

9° giorno 
il popolo Diola

Visita alle bellissime case fortificate d’argilla dei Diola, un bell’esempio di “architettura sculturale africana” che riflette il concetto di difesa tipico delle società tribali, egualitarie ed acefale. Le case a impluvio, con una grande apertura nel centro del tetto, sono vere costruzioni fortificate, dove regna l’armonia delle forme e la fusione dei materiali tradizionali: legno e argilla. Ci riceverà il monarca di uno dei più antichi reami della Casamance. Sua Maestà appartiene alla categoria più tradizionale dei Re africani, ossia è capo politico della comunità ma anche leader magico-religioso, “grande sacerdote” che unisce poteri politici a poteri spirituali. Dopo il pranzo seguiremo una pista che ci condurrà ad un grazioso villaggio dove incontreremo le maschere che lasciano la foresta sacra (dove solo gli iniziati sono ammessi) per danzare davanti ad un pubblico appassionato. Le maschere fanno parte della cultura animista e tradizionale dei Diola e Malinka, tutti le rispettano e ne hanno soggezione in quanto incarnano gli Spiriti che assolvono un ruolo importante nel risolvere le dispute tra i vari villaggi. Rientro in hotel, cena e pernottamento.

10° giorno
I popoli dell’entroterra della Guinea Bissau

Partenza mattutina per una giornata lunga ma interessante. Dopo aver attraversato il confine con la Guinea Bissau lasceremo la strada principale per percorrere una pista circondati da un paesaggio quanto mai vario: ruscelli, paludi, saline, tratti pianeggianti, dighe di argilla e risaie. Raggiungeremo villaggi dove il turismo è totalmente sconosciuto e andremo ad incontrare le tribù Felupe e Baiote. Queste popolazioni vivono all’interno di un ecosistema isolato, dedicandosi principalmente alla coltivazione del riso attraverso l’uso di una complessa “tecnologia ancestrale” che permette loro di bonificare i terreni salini. Le abitazioni sono l’espressione di un’architettura africana assolutamente originale: una grande piattaforma di terra battuta fa da base a vaste capanne d’argilla circondate da una veranda. Un grande tetto di paglia copre sia la capanna sia la veranda, nella parte superiore del tetto un’apertura simile a un abbaino è rivestita da un secondo minuscolo tetto. Le pareti d’ argilla, la veranda e i tetti sono supportati da una complessa struttura di pali in legno di palma. L’etnia Felupe pratica ancora oggi diverse cerimonie tradizionali. Il gruppo degli iniziati comprende una potente casta di sacerdotesse e i loro riti vengono annunciati dal suono da grandi tamburi sacri chiamati “Bombolon”. A bordo di una  barca a motore e con l’aiuto di una esperta guida locale, raggiungeremo l’ampio fiume Cacheu per vedere i pellicani bianchi, qui particolarmente grandi: arrivano a pesare anche più di 10 kg! Vedremo anche aironi, egrette, cicogne e fenicotteri rosa. La cittadina di Cacheu fu uno dei primi insediamenti portoghesi in Africa: i primi navigatori approdarono qui all’inizio del XV sec. Iniziò così la colonizzazione e il lucroso commercio degli schiavi, qui ricordato nel piccolo ma interessante museo. In serata arrivo a Quinhamel. Cena e pernottamento. 

Dall’11° al 14° giorno 
Arcipelago delle Bijagos

In mattinata, partenza per 4 giorni di navigazione che ci porteranno, di isola in isola, alla scoperta del più sconosciuto arcipelago africano. L’arcipelago delle Bijagos dista circa 40 miglia dalla costa ed è composto da 88 tra isole ed isolotti. Conta meno di 300.000 abitanti distribuiti solo su una ventina di questi fazzoletti di terra e concentrati soprattutto sulle due più isole importanti, che ospitano circa i due terzi della popolazione globale. I Bijagos, animisti, celati nel cuore della propria isola, vivono con serenità grazie alla generosità della natura. L’estremo isolamento ha permesso loro di mantenere immutati i comportamenti tradizionali. Nelle isole non abitate una vegetazione rigogliosissima ed impenetrabile lascia spazi solo alle immense spiagge bianche ed alle foreste di mangrovie. Nelle acque calme, limpide e pescose vivono anche i delfini, le tartarughe e i rarissimi ippopotami marini. Strana etnia i Bijagos: circondati dal mare non lo amano e non lo sfruttano affatto. Anzi, memori delle cruente incursioni dei portoghesi, lo considerano un elemento malefico e costruiscono i loro villaggi lontano dai flutti, nel cuore dell’isola, nascosti tra la fitta vegetazione e le palme da olio. Sulle spiagge le piroghe sono rarissime: il mare è pescosissimo, eppure meno dell’1% dell’esigua popolazione pratica la pesca ed il pesce ha una rilevanza del tutto marginale nella dieta! Gli autoctoni allevano polli, maiali e capre che consumano col riso condito con olio di palma. Le donne raccolgono sulla spiaggia ostriche e granchi durante la bassa marea e tra la vegetazione i frutti spontanei. C’è di che nutrirsi senza troppo affanno! Importante anche la raccolta di molte erbe per la farmacopea tradizionale. L’isolamento geografico, la mancanza di mezzi di trasporto e di comunicazione che colleghino l’arcipelago alla terra ferma hanno fatto sì che i Bijagos abbiano mantenuto praticamente intatte le loro tradizioni. Le donne portano ancora il “saiya”, tradizionale gonnellino in fibra, e gli uomini per i culti segreti utilizzano le maschere. Navigando su motoscafi attrezzati si potrà apprezzare questo isolato ecosistema! Il tragitto può variare a seconda delle condizioni meteorologiche e di marea. Visiteremo varie isole e villaggi incontaminati dove l’arrivo del viaggiatore è ancora un evento raro. Lasceremo la nostra barca sulla spiaggia e seguiremo un sentiero che si dipana nella vegetazione per raggiungere gli insediamenti che la foresta protegge da incursioni provenienti dal mare. Seguendo la tradizione africana, inizieremo la nostra visita rendendo omaggio ai Capi locali, infatti il rispetto delle regole tradizionali è fondamentale per essere ben accettati all’interno della comunità ed avere il permesso di visitare i villaggi ed i santuari sacri. Il Régolo, il re locale, ci racconterà la storia della sua isola. Il verde intenso della foresta domina l’isola di Orango, la sabbia bianca ricopre le spiagge frequentate solo dagli uccelli e le rocce brune fanno da contrasto al blu dell’oceano. Un’escursione a piedi di circa 30 minuti conduce al villaggio sacro di Okinka Pampa che ospita le tombe delle regine, luogo affascinante perché le etnie Bijagos praticano una forma di matriarcato. Primo pernottamento. arriveremo poi all’Isola di Rubane dove pernotteremo per due notti all’ Hotel Ponta Anchaca in bungalows fronte oceano, con bar, ristorante gastronomico, piscina, spiaggia … Il giorno seguente escursione alla baia di Soga Bay per ammirare la colonia di fenicotteri rosa. In seguito Bubaque, il più grande villaggio dell’arcipelago e l’unico collegato al continente tramite servizio di traghetto, una volta alla settimana. A Bubaque percorreremo vicoli sterrati, ci imbatteremo in piccoli ma gradevoli mercati pieni di colore oltre a numerosi bar locali. Piuttosto interessante il minuscolo museo dedicato alle culture Bijagos. Rientro al nostro confortevole hotel sull’isola di Rubane. Infine partenza mattutina per Bolama che fu la capitale della Guinea portoghese, dalla sua creazione nel 1871 al 1941, quando la stessa fu trasferita a Bissau. Gli autoctoni ci vennero a vivere dopo la partenza dei portoghesi. Oggi la città cade in rovina, in parte invasa dalla vegetazione tropicale. Bolama fu costruita sul modello del Castro Romano con grandi viali soleggiati e ormai silenziosi, larghe piazze vuote, fontane asciutte, giardini da cui deborda la vegetazione, begli edifici amministrativi e il palazzo del governatore dal grande colonnato neoclassico … dove oggi pascolano le capre. A Bolama aleggia l’atmosfera surreale di una città fantasma, ancora abitata. Continuiamo con i nostri motoscafi fino a Bissau, l’attuale capitale. Al porto ci attendono i veicoli per una breve visita della città e dei vecchi quartieri. Camere in day-use presso un confortevole hotel in centro città Infine trasferimento e assistenza all’aeroporto per il volo di rientro. Cena libera.

15° giorno 
Italia

Arrivo a destinazione finale.
 

L'itinerario presenta variazioni a seconda della data di partenza.

 
N.B. La recettività alberghiera è scarsa. In caso di indisponibilità di camere negli hotel previsti sarà necessario ricorrere ad altre strutture, il più possibile simili. Per la stessa ragione in qualche caso potrebbe non essere garantita la camera singola. 
 
L’ordine cronologico delle visite nelle isole Bijagos potrebbe essere modificato in funzione delle maree. Tutte le visite saranno comunque mantenute.
Le partenze sono studiate per assistere ad un evento naturalistico o tribale alle Bijagos e l’itinerario verrà adattato alle variazioni richieste dall’evento.
 
 
POSSIBILITA’ DI ESTENSIONE BALNEARE NELL’ARCIPELAGO.

 

DATE E PREZZI DA DEFINIRE

 

 

Prezzi e date di partenza

data di partenza rientro Note particolari Prezzo HS Calc

Calcolo del prezzo


Descrizione Costo
Costi fissi
Prezzo base a persona in camera doppia € 3880
isc + assicurazione medico/bagaglio € 80
Supplemento alta stagione € 0
Tasse aeroportuali indicativamente* € 0
Costi accessori e supplementi
  TOTALE DEI COSTI  

costi annessi e supplementi


Costo a persona Prezzo
Tasse Aeroportuali, da verificare al momento dell'emissione del biglietto € 0
Sistemazione in singola € 0
Iscrizione ed Assicurazione medico-bagaglio € 80


La quota comprende:
Sistemazione in camere doppie standard 
Trasferimenti da e per l’aeroporto 
Pensione completa dalla colazione del g. 2 al pranzo del g. 14
Tutte le escursioni e le visite previste da programma
Ingressi ai parchi, aree protette e siti di interesse culturale
Trasporto in minibus, navigazione in ferry e motoscafi attrezzati ed ogni altro trasporto su terra o acqua
Guida parlante italiano o inglese
 
La quota non comprende:
Il volo internazionale
L’importo del visto d’ingresso 
L’iscrizione ed assicurazione medico/bagaglio 
I permessi foto/video per riprendere particolari manifestazioni
Le bevande, le mance, gli extra di natura personale, quanto non espressamente citato
 
Supplementi:
 Sistemazione in singola
Gruppo da 2 a 5 partecipanti
Alta stagione - Partenze del 11.02 e 23.12.20
Assicurazione annullamento facoltativa

 



Assicurazione Annullamento facoltativa


Attenzione: la richiesta di assicurazione contro il rischio annullamento va confermata contestualmente alla conferma del viaggio e viene resa operativa al momento del ricevimento dell'acconto.

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Punti forti del viaggio

In Breve...

Un viaggio all’insegna della varieta', da quella dei paesaggi e degli ambienti naturali a quella delle popolazioni… e dei mezzi di trasporto, che si adattano ai vari ambienti: minibus, 4x4, motoscafi… e calessi e carretti! Una vera spedizione in un crescendo di cambiamenti paesaggistici: dalle propaggini meridionali del Sahara alle aride savane nel deserto del Ferlo, dal Parco ornitologico del Djoudj alla piu' grande linea continua di mangrovie, per terminare con la scoperta dell’arcipelago delle Bijagos.
 

Richiesto per partire:

  • Passaporto valido
  • Visto/i da ottenere in Italia
  • Visto/i ottenibile in loco
  • Vaccinazione febbre gialla
  • Consigliata la profilassi antimalarica