Gerewol

durata viaggio 11 giorni

1° giorno-02 ottobre

Italia – Niamey

 

Volo di linea per Niamey e trasferimento in albergo per il pernottamento. Cena libera.

 

2° giorno-03 ottobre

Niamey -Agadez

 

Trasferimento in aeroporto e volo per Agadez. La città, capitale dell’Aïr, conosciuta come “la porta del deserto”, fu fondata circa nel 1300. Dal 1449 divenne un sultanato, organizzato in una struttura sociale piramidale molto rigida e regolata rigorosamente da norme religiose. Al vertice della gerarchia politica c'è il Sultano (sulá¹­Än, dal vocabolo sulá¹­a, che significa "forza", "autorità"), che ancora oggi dirime le varie controversie e questioni sottoposte al diritto consuetudinario. Nel tempo le tribù Tuareg furono spinte a sedentarizzarsi nella città che divenne così il loro centro più importante, nonché crocevia di piste carovaniere e punto d’incontro per le genti nomadi sahariane: i Tuareg dell’Aïr, i Tubu del Kaouar e le popolazioni nere Haussa che un tempo abitavano l’Aïr e attualmente sono stanziate nelle savane meridionali. Il centro cittadino, Patrimonio Unesco, ha mantenuto inalterato il suo fascino, con vari edifici interamente costruiti in mattoni di fango, tra cui l’imponente Palais du Sultan e la Grande Mosquée il cui celebre minareto tronco-piramidale del 1515 svetta alto sopra la città vecchia, fondata dal Sultano Yunus nel XV° secolo. Le sue pareti sono irte di grandi pioli, in perfetto stile ”sudanese”. Alto 27 metri, imperfetto nelle linee e nella forma, è il vero monumento di Agadez ed il punto di riferimento per la città e per tutto il Sahara dei Tuareg. Nella città vecchia le case sono tutte costruite in banco, impasto di argilla, sterco e paglia, con facciate talora decorate con motivi geometrici, talora dipinte. Negli anni ’80 Agadez era un centro per turisti e visitatori da tutto il mondo: erano gli anni della Parigi-Dakar e Bernardo Bertolucci la scelse per girare alcune scene del film “Il Tè nel Deserto”. Il suo fascino è rimasto inalterato nel tempo e girare per il mercato immersi negli odori di spezie e profumi o nelle strette viuzze riporta indietro nel tempo. Si potrà visitare il mercato dei dromedari e i negozi di artigianato tuareg, con una ricca scelta di oggetti particolari tra cui le famose “croci di Agadez”, gioielli cesellati in argento di forme diverse a seconda del luogo di provenienza. Cena libera e sistemazione in albergo.

 

3°, 4° e 5°giorno-04, 05 e 06 ottobre

Agadez-Cimitero dei Dinosauri-Foudouk e il Gerewol

 

Si lascia Agadez per dirigersi verso Marandet ed il “cimitero dei dinosauri”, un sito eccezionale nel quale si possono ammirare ossa di dinosauro semi nascoste tra la sabbia. I ritrovamenti più importanti sono esposti al museo di Niamey, ma altri dinosauri, sia vegetariani che carnivori, sono stati recuperati anche negli ultimi anni. E la ricerca continua…Partenza per Foudouk per assistere ai preparativi della festa. Lungo il percorso vi sono vari pozzi ed è possibile incontrare nomadi che si approvvigionano d’acqua. Il percorso non è agevole ma premia chi sa apprezzare l’incontro con le genti e la loro quotidianità, i mercatini di strada, la semplicità dell’architettura in terra dei villaggi e il lento variare dei paesaggi. Chi assiste ad un Gerewol si trova catapultato in una dimensione senza tempo, un appuntamento che per i locali è un evento da non mancare. Posa del campo nelle vicinanze dell’accampamento dei pastori Wodaabe e tempo a disposizione per assistere ai preparativi della festa. La fase del trucco e la preparazione dei costumi è estremamente accurata. Truccati ed abbigliati in modo esuberante, i giovani daranno vita ad una cerimonia fatta di danze sensuali e sguardi ammiccanti. Il culto della bellezza, insieme a quello del bestiame e della famiglia, è infatti uno dei cardini delle comunità peulh Wodaabe. Questo evento rimane l’occasione per i nomadi, dispersi nel corso dell’anno nelle assolate distese del Sahel, di ritrovarsi. Spiriti liberi e attaccati solamente al bestiame, con cui si identificavano al punto da chiamare i figli con i nomi dei tori e delle mucche favorite, si sono convertiti in gran parte all’islam ed hanno poi abbandonato la vita nomade per diventare agricoltori ed allevatori di mandrie accudite da pastori assoldati allo scopo. Una piccola parte, invece, ha mantenuto intatte le antiche tradizioni scegliendo la vita nomade ed ha conservato un grande attaccamento agli armenti e, in particolare, allo zebù, un bovino dal mantello color mogano con grandi, elegantissime corna bianche. Sono anche chiamati Bororo, un nome ispirato dal bestiame che vuol dire “quelli che non si lavano e vivono nella macchia”, o Mbororo, termine dispregiativo derivato da "mborooli", nome dello zebù in lingua fulani. Invece con orgoglio si fanno chiamare Wodaabé, il popolo del tabù. Per i Bororo non c’è bisogno di gerarchie, schiavi e sultani come per i Tuareg per i quali hanno una specie di repulsione atavica. Corpo dritto e slanciato, grandi occhi, fronte alta e denti bianchissimi, sono i canoni di bellezza di un nomade Wodaabé. Anche le donne hanno dei lineamenti dolci ed ingentiliti da gioielli e monili che le rendono ancora più attraenti; le cicatrici sul volto e ai lati della bocca segnano l’appartenenza ad un determinato clan e proteggono dagli spiriti malvagi. Per entrambi i sessi c’è molta libertà sessuale, e anche dopo il matrimonio possono avere rapporti con estranei purché di bell’aspetto. Il Rumme è la danza di benvenuto e rappresenta una sorta di saluto rivolto ai gruppi che partecipano all'evento. I giovani danzatori, spalla contro spalla e mano nella mano si muovono lentamente formando un grande cerchio. Al centro gli anziani li incoraggiano battendo le mani e intonando una nenia che sembra non avere fine mentre all'esterno, le fanciulle occhieggiano interessate. La cerimonia prevede una gara di bellezza maschile e la scelta del partner. E' una scena piuttosto comica ai nostri occhi, in quanto i maschi, per "farsi più belli", fanno smorfie col viso, storcono la bocca, sorridono ostentando i denti, strabuzzano gli occhi, nella speranza di sembrare più belli. Questa cerimonia, chiamata " Yake", è una danza il cui nome significa "compagni della stessa classe d'età " e vi partecipano tutti quelli che discendono dalla stessa linea di parentela. I giovani indossano una tunica amorevolmente ricamata dalle donne durante i mesi di transumanza nelle assolate piste del Sahel. Il Gerewol è invece una danza di guerra con grandi volteggi e rotear di spade che, talvolta, viene inserita nello Yake. I giovani si presentano in un unico fronte compatto avanzando ed indietreggiando con passi leggeri e ritmati. Pesanti cavigliere (l'unico strumento musicale) ritmano il cadenzare della danza, che con il passare delle ore si fa più frenetica. Alcuni danzatori abbandonano il gruppo e, mulinando ritmicamente il bastone da mandriano e l'ascia si spingono in avanti per farsi ammirare. Durante il Gerewol i maschi dedicano cure scrupolose e maniacali al loro aspetto e la giornata viene spesa davanti ai piccoli specchi nel ritocco del trucco e dell'acconciatura. Cene e pernottamenti al campo in tenda.

 

6° giorno-07 ottobre

Foudouk-Abalak

 

Partenza per Abalak, città fondata dai Tuareg, comune urbano del Niger e capoluogo della regione di Tahoua, collocato nel nord-est del paese, nella savana arida del Sahel che borda il limite meridionale del deserto del Sahara, dove le annate di siccità possono causare gravi problemi di carestia. La popolazione è costituita da Haussa, Tuareg, Arabi, Peulh Bororo dediti per lo più ad attività agricole e pastorali e al commercio. Storicamente la presenza di un'oasi ne ha fatto un punto di incontro per le popolazioni nomadi del deserto. Nei pressi esiste un lago artificiale, con le sue rive coltivate a mais, miglio, cipolle, cavoli, a conferma che la presenza di acqua abbondante produce miracoli. I mercati in questa regione sono un abituale luogo di ritrovo e di scambi commerciali tra nomadi Peulh, Tuareg e Haussa, un contesto assolutamente genuino e un’occasione ghiotta per incontrare genti, vedere costumi ed apprezzare tradizioni. Campo.

 

7° e 8° giorno-08 e 09 ottobre

Abalak-Ibohamane-Keita-Bouza-Yamaa

 

Il percorso ora si sviluppa nel Sahel per penetrare poi nel massiccio dell’Ader per visitare i villaggi di Ibohamane e Bouza abitati dai tuareg della tribù dei Kel Gres, scappati dall’Air durante le razzie e le guerre e diventati quindi agricoltori.  Parlano tamacheq e haussa. Il loro sultano è pure tuareg e risiede nel capo luogo di Keita promuovendo l’utilizzo di un alfabeto tuareg: il Kirchirbaban. Sosta a Yamaa, villaggio Haussa che si caratterizza per la sua tipica moschea in stile sudanese. Da visitare! Cene pernottamenti al campo.

 

9° giorno-10 ottobre

Yamaa-Birnin Konni-Dogondoutchi

 

L’economia di questa regione si basa sull’allevamento del bestiame e su un’agricoltura di sussistenza. Frequenti saranno gli incontri con pastori nomadi e sedentari di diverse etnie lungo il percorso ed in particolare nei villaggi. Birnin Konni, adiacente la frontiera con la Nigeria, è nota per la sua architettura rurale, tra cui i tradizionali granai Haussa con le loro forme arrotondate simili a grandi uova d’argilla. Dogondoutchi, è invece un vivace centro commerciale che si trova tra il margine settentrionale della savana e quello meridionale del Sahel, abitato prevalentemente da Haussa, un’etnia il cui sottogruppo Mawri è tra le ultime popolazioni animiste. Qui potremo assistere al particolare “Rito di Possessione Bori”, legato a culti ancestrali Haussa. E’ una sorta di danza che ha il potere di portare l’adepto allo stato fisico e mentale della possessione, durante il quale cade in uno stato di trance, condizione unica ed imprescindibile per far parlare attraverso l’uomo le entità spirituali. Gli Haussa, per entrare più facilmente in trance, possono far uso di una pianta allucinogena, la Datura. La consuetudine è quella di implorare i “djins”, gli esseri magici superiori, per la buona riuscita dei raccolti, ma in alcune regioni questo rito di possessione ha principalmente una finalità terapeutica. Cena e pernottamento in hotel.

 

10° giorno-11 ottobre

Dogondoutchi-Dosso-Niamey

 

Ecco infine Dosso, quinta città più popolosa del Niger, sede tradizionale del popolo Djerma, agricoltori sedentari considerati un ramo del popolo Songhai e spesso conosciuti come "Zarma Songhai". Arrivo nella capitale. Cena libera e camera day use in albergo. In serata trasferimento in aeroporto per l’imbarco sul volo per l’Europa.

 

11° giorno-12 ottobre

Italia

 

Arrivo a destinazione.

 


minimo 10 passeggeri con tour leader italiano

 

 

Prezzi e date di partenza

data di partenza rientro Note particolari Prezzo HS Calc

Calcolo del prezzo


Descrizione Costo
Costi fissi
Prezzo base a persona in camera doppia € 3450
isc + assicurazione medico/bagaglio € 80
Supplemento alta stagione € 0
Tasse aeroportuali indicativamente* € 0
Costi accessori e supplementi
Supplemento camera singola € 250
Visto di entrata nel paese/i € 105
  TOTALE DEI COSTI  

costi annessi e supplementi


Costo a persona Prezzo
Tasse Aeroportuali, da verificare al momento dell'emissione del biglietto € 0
Sistemazione in singola € 250
Iscrizione ed Assicurazione medico-bagaglio € 80
Visto di entrata nel paese/i € 105


La quota comprende:
Il volo domestico Niamey-Agadez in classe economy
Sistemazione in camere doppie standard e in tende doppie tipo igloo durante i campi
Trasferimenti da e per l’aeroporto
Circuito a bordo di veicoli fuoristrada tipo Toyota Land Cruiser
Pensione completa, esclusi i pasti a Niamey e Agadez
Tutte le escursioni e le visite citate nel programma, i permessi e le tasse di partecipazione agli event
Guida tuareg e scorta della Garde Nationale
 
 
La quota non comprende:
I VOLI INTERNAZIONALI
Iscrizione ed assicurazione medico/bagaglio
Il visto d’ingresso 
I pasti a Niamey e Agadez
Le bevande, le mance, gli extra di natura personale, quanto non espressamente citato
 
Supplementi:
Sistemazione in singola
Assicurazione annullamento facoltativa
 



Assicurazione Annullamento facoltativa


Attenzione: la richiesta di assicurazione contro il rischio annullamento va confermata contestualmente alla conferma del viaggio e viene resa operativa al momento del ricevimento dell'acconto.

torna ad info e viaggi: Niger

Punti forti del viaggio

Niamey, Agadez, falesia dei dinosauri, regione di Abalak, Dosso, Festival Gerewol, incontro con i Bororo, architettura Haussa e i villaggi dell'Ader.

In Breve...

Gerewol, un concorso di bellezza e seduzione per i giovani Bororo, un popolo che da secoli coltiva il culto della bellezza come vera arte di vivere. Ogni anno gruppi di Bororo si riuniscono per alcuni giorni: un evento sociale importante per genti nomadi che così hanno l’occasione per rinnovare le amicizie, incontrare i parenti e... cercar moglie! Al festival Gerewol, gli uomini usano tutti gli artifici per sedurre le donne più belle: si truccano, curano l’abbigliamento, danzano... E le giovani più belle designano il vincitore! Partecipare a questa festa è lo scopo principale del viaggio, ma non mancano le visite a siti di grande interesse: Agadez, la falesia dei dinosauri, la regione di Abalak e i villaggi Haussa...

Richiesto per partire:

  • Passaporto valido
  • Visto/i da ottenere in Italia
  • Vaccinazione febbre gialla
  • Consigliata la profilassi antimalarica