Festival delle Aquile

durata viaggio 15 giorni

Un viaggio che porta fino ai Monti Altai, nell'ovest del paese, per partecipare al Festival delle Aquile, l’evento più importante per i Kazaki, popolo nomade, rude e fiero, che ha saputo mantenere tradizioni millenarie. Una tra queste à la caccia con l’aquila reale, uno sport ma anche un’arte lunga e difficile da apprendere, tanto che i cacciatori vengono istruiti fin da piccoli e le tecniche di caccia si trasmettono di generazione in generazione. I cacciatori sono dunque anche addestratori, vivono con le loro aquile un rapporto stretto, una simbiosi con l'animale, tra rispetto e sottomissione, senza sapere veramente chi si sottomette all'altro. Quando è in volo l’aquila potrebbe semplicemente… volar via! Solo l’addestramento la spinge a tornare. Il tipo di caccia che si pratica qui è atipico ed unico al mondo, dato che si svolge esclusivamente a cavallo. Il cacciatore deve essere in grado di muoversi velocemente con il suo rapace, di salire in quota, e deve anche essere pronto ad aiutare la sua aquila se necessario. Solo il cavallo dà questa velocità e flessibilità nel movimento. La caccia si pratica esclusivamente con un’aquila reale (Aquila Chrysaetos), un’imponente uccello che pesa intorno ai sette chili e la cui apertura alare può raggiungere i 2,30 metri. L’aquila è dotata di una vista straordinaria, sei volte più acuta dell’uomo, con un campo visivo di 300 gradi. Il piumaggio è di colore bruno scuro con penne dorate sul capo che, ricordando una corona, le hanno conferito il titolo di “reale”. Le dimensioni maggiori, come in quasi tutti i rapaci, si raggiungono nelle femmine, che dai cacciatori kazaki sono preferite agli esemplari maschi. Cacciano in prevalenza volpi, ma anche marmotte e a volte lupi. L’aquila rimarrà con il suo falconiere per una decina d’anni, poi sarà liberata e potrà vivere e riprodursi ancora per una ventina d’anni allo stato selvaggio.

 

1° giorno

Italia-Mongolia

 

Partenza con voli di linea.

 

2° giorno

Ulaan Batar

 

Arrivo a Ulaanbaatar, trasferimento e sistemazione in centro città presso l’hotel Sant Asar (3*) o simile. Incontro con la guida e presentazione del programma di viaggio. Visita della città e del Monastero di Gandan, che un tempo contava più di 10.000 monaci, considerato punto di riferimento da tutti i fedeli buddisti mongoli. Costruito circa 300 anni fa è il principale monastero della Mongolia ed attualmente ospita anche un’università che specializza in 6 materie: matematica, filosofia, astrologia, divinazione, teologia, medicina. Ascesa alla collina Zaisan, alla cui base si trova una enorme statua di Buddha, per godere di un bellissimo panorama sulla città e sulle colline circostanti. Pernottamento in albergo.

 

 3° giorno

UlaanbaatarDune di Elsiin Tasarkhai

 

La caotica urbanistica della città e la serie di palazzoni di stile sovietico lasciano spazio ad agglomerati urbani sempre più radi. Il profilo tipico della steppa non tarda a delinearsi e all’orizzonte appaiono le prime ger, le tipiche tende circolari di feltro bianco dei Mongoli. Si raggiungono le sabbie di Elsiin Tasarkhai, un complesso dunare che si estende per ottanta km di lunghezza e cinque di larghezza. In un’area circondata da montagne granitiche, verdi prati e vegetazione, queste dune di sabbia offrono un panorama splendido e unico. Sistemazione in gher camp.

 

4° giorno

Dune di Elsiin Tasarkhai-Terme di Tsenkher

 

Dopo colazione si percorre una strada quasi totalmente asfaltata che attraversa delle belle zone di origine vulcanica, come quella scavata dal fiume Chuluut. Si raggiungeranno le terme di Tsenkher, dove l’acqua sgorga ad una temperatura vicina agli 80° grazie al batolite plutonico che la scalda da circa due milioni di anni. Le terme sono molto conosciute ed usate dai mongoli stessi a scopo terapeutico: curano i reumatismi e i problemi della pelle. Questa giornata è dedicata al relax alle terme. Sistemazione in gher camp.

 

5° giorno

Terme di Tsenkher-lago Terkhi Tsagaan Nuur–Tosontsengel

 

Oggi si attraversa tutta la regione dell’Arkhangai, con bellissimi paesaggi bucolici, spazi immensi e verdissimi punteggiati qua e là da gher e yak al pascolo. Si raggiuge la cittadina di Tosontsegel, in una valle incastrata tra le catene montuose di Khangai e Bulnayn. L'economia locale si basa sull'industria del legno, grazie alle vaste foreste che ricoprono le montagne circostanti. Qui in inverno si registrano le temperature più basse della Mongolia, che raggiungono anche i -50°! Si alloggerà in un hotel locale molto spartano (l’unico…) con il bagno in comune nel corridoio.

 

6° giorno

Tosontsengel–Ulaangom

 

Partenza in direzione nord ovest per la regione di Uvs, famosa per la varietà degli ambienti naturali e per la presenza del lago più grande del Paese che dà il nome alla regione. Prima di arrivare ad Ulaangom, la sonnacchiosa cittadina capoluogo della regione, ci si ferma al lago Uvs, il più esteso delle Mongolia, che si trova ad un’altitudine di 759 mt sul livello del mare e si estende su una superficie di 3350 kmq. Arrivati in città pernottamento presso l’hotel Chingis Khaan.

 

7° giorno

Ulaangom–Ulghi

 

Partenza per arrivare presso il punto più ad occidente di questo viaggio, Ulghi, capoluogo della regione del Bayan Ulghi. Una mongolia diversa… Qui la popolazione è kazaka, parla una lingua di origine turca e pratica la religione mussulmana, ma senza troppe restrizioni: le donne sono a capo scoperto e gli uomini non disdegnano gli alcolici… I kazaki non hanno tratti orientali ma piuttosto caucasici, a volte con occhi chiari. Anche le yurte sono diverse dalle bianche e semplici gher mongole: sono più colorate e meglio arredate. Tempo permettendo visita del mercato locale, dove si potranno tra l’altro acquistare i manufatti ricamati dalle donne kazake durante il lungo inverno. Pernottamento in gher.

 

8° giorno

Festival delle Aquile

 

Per assistere al Festival delle aquile ci si sposta al villaggio di Sagsai, che dista circa 45 km verso ovest. Durante le giornate del festival diverse competizioni determineranno alla fine i vincitori ed i rispettivi premi: migliore aquila e falconiere, migliore aquila cacciatrice, migliore aquila per il ritorno al padrone. I partecipanti al festival sono vestiti con i tradizionali costumi da cerimonia, tengono su di un braccio protetto da un enorme guanto le loro splendide aquile reali, e a dorso dei loro cavalli scendono dalle alture circostanti. Quando vengono rilasciate le piccole prede (volpi, lepri, marmotte…). tolgono i cappucci ai loro maestosi animali e li lanciano verso il cielo. Le aquile perdono lentamente quota, poi, con uno scarto improvviso e fulmineo, piombano sulla preda immobilizzandola. Anche il pubblico indossa abiti tradizionali e sostiene entusiasticamente i propri paladini La giornata sarà dedicata ad ammirare le gare di abilità e velocità. A contorno del torneo vi sono molti eventi paralleli come concerti, sfilate con abiti tradizionali, mercatini di borse e tappeti di feltro tradizionali. Molto particolare, il “Kokbar”, che ricorda molto il Buskashì, il gioco nazionale afgano: due squadre di cavalieri si contendono la carcassa di una capra decapitata. È un gioco privo di regole: basta impossessarsi della carcassa. Pernottamento in gher.

 

9° giorno

Ulghi – Città di Khovd

 

Partenza per Khovd, capoluogo dell’omonima regione, un tempo centro commerciale importante a nord della via della seta. Il percorso si snoda tra le montagne degli Altai, l’enorme massiccio montuoso culminante a 4600 metri: terre aride ed inospitali popolate fin dalla preistoria. La città è situata a 1405 metri d’altezza nella valle del fiume Buyant, ai piedi del monte Yamaat Ulaan. Numerosi gruppi etnici vi convivono. Dopo l’arrivo, per chi lo desidera, ci si potrà recare al mercato locale. Pernottamento in un hotel.

 

10° giorno

Khovd -grotta di Tsenkrin Agui– Città di Altai

 

La mattina si parte in direzione della città di Altai. Ci attende un’escursione all’unica grotta con pitture rupestri della Mongolia. Entrando nella caverna di Gurvan Tsenheriin Agui si sbuca direttamente nell’Età della Pietra: alta circa venti metri, custodisce alcune meravigliose pitture che risalgono al Paleolitico (da 12.000 a 40.000 anni fa). Si tratta di raffigurazioni di animali, nomadi e altre immagini misteriose. Nel tardo pomeriggio si raggiunge la città, capoluogo dell’omonima regione. Sistemazione in hotel.

 

11° giorno

Altai-città di Bayankhongor

 

Oggi è una tappa di spostamento, si percorreranno 400 km costeggiando la catena montuosa più lunga della Mongolia, gli Altai, per entrare poi nel deserto del Gobi. Bayankhongor, sulle rive del fiume Tuin, è stata fondata nel 1942 ed è la capitale della regione. Sistemazione in un hotel.

 

12° giorno

 

Città di Bayankhongor-Kharakorin ( Monastero di Erdene zuu)

 

Al mattino si parte presto proseguendo in direzione est per Kharkhorin, antica sede dell’impero mongolo prima che Kubilai la spostasse a Khambalik, l’odierna Pechino. Qui sorgono le rovine del palazzo del Khan testimoni dello splendore perduto di questa città. Oggi è solo un villaggio dove sono rimaste 2 delle 4 tartarughe di pietra che originariamente segnavano i confini della città. Su di un panoramico colle alle spalle delle casette è stato eretto un moderno monumento che esalta le antiche glorie dell’Impero, quando questo luogo era il centro del mondo. Visita al monastero-museo dei cento tesori, Erdene Zuu, bell’insieme di templi cinesi e tibetani, cuore del buddismo mongolo oggi risorto grazie alla fervida fede di giovani lama. Dalla sua imponente cinta muraria bianca si elevano 108 stupa, che ne delimitano lo spazio sacro separandolo dalle vaste praterie e dai colli verdi circostanti. Costruito sui ruderi di Kharkhorin, contiene diversi templi molto interessanti da visitare ed un piccolo museo. Pernottamento in gher.

 

13° giorno

Kharakorin–Ulaanbaatar

 

Dopo aver terminato le visite del luogo dove si trovava l’antica capitale, si raggiunge Ulaan Baatar attraverso la steppa. Pernottamento presso l’hotel Sant asar

 

14° giorno

Ulaanbaatar

 

Visita del Museo-Monastero di Choijin Lama, piccolo gioiello nascosto tra avveniristici e incoerenti grattacieli, con la sua magnifica collezione di imponenti e terrifiche maschere Tsam, usate fino agli anni ’20 durante solenni cerimonie per sconfiggere il male e propiziarsi il benvolere degli dei.  Splendida la collezione di opere di Zanabazar, monaco buddista e scultore. Si avrà del tempo a disposizione per gli acquisti; chi è interessato potrà recarsi al mercato locale di Naraan Tuul.

 

15° giorno

Ulaanbaatar-Italia

 

Volo di rientro ed arrivo a destinazione.

 

NB: Gher Camp: si tratta di campi turistici attrezzati, con bagni e docce con acqua calda in comune, lenzuola pulite e ristorante. Si ispirano all’abitazione tradizionale mongola che è costituita da  grosse tende circolari in spesso feltro.


viaggio in 15 giorni

Prezzi e date di partenza

data di partenza rientro Note particolari Prezzo HS Calc
2024 Mar. 10 Set Mar. 24 Set 2900 -

Calcolo del prezzo


Descrizione Costo
Costi fissi
Prezzo base a persona in camera doppia € 2900
isc + assicurazione medico/bagaglio € 80
Supplemento alta stagione € 350
Tasse aeroportuali indicativamente* € 0
Costi accessori e supplementi
Supplemento camera singola € 450
  TOTALE DEI COSTI  

costi annessi e supplementi


Costo a persona Prezzo
Tasse Aeroportuali, da verificare al momento dell'emissione del biglietto € 0
Sistemazione in singola € 450
Iscrizione ed Assicurazione medico-bagaglio € 80


La quota comprende:

  • Sistemazione in hotel a Ulaan Baatar ed altre cittadine, in tipiche tende ger a due posti nelle altre località, secondo programma.
  • Trattamento di pensione completa durante tutto il viaggio esclusi i pasti a Ulaan Baatar 
  • Visite ed escursioni come da programma
  • Ingressi a monasteri, templi, musei e parchi
  • Trasferimenti da e per l’aeroporto
  • Eventuale volo interno
  • Circuito a bordo di veicoli fuoristrada

 

La quota non comprende:

  • Voli internazionali 
  • Tasse aeroportuali, security tax & fuel surcharge (da calcolare al momento della prenotazione)
  • Iscrizione ed assicurazione medico/bagaglio 
  • Escursioni (cammello e cavallo), sauna, massaggi, facchinaggio
  • Bevande, mance, extra e spese personali, quanto non espressamente citato

 

Supplementi:

  • Sistemazione in singola
  • *Alta stagione
  • Assicurazione annullamento fac



Assicurazione Annullamento facoltativa


Attenzione: la richiesta di assicurazione contro il rischio annullamento va confermata contestualmente alla conferma del viaggio e viene resa operativa al momento del ricevimento dell'acconto.

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Punti forti del viaggio

il Festival delle Aquile, i Monti Altai, i paesaggi bucolici, l'infinito verde dell'Arkhangai, le dune, musei e monasteri buddisti, Erdene Zuu, il lago Uvs, Ulaan Baatar

In Breve...

Un viaggio che porta nell'ovest della Mongolia fino ai Monti Altai, per partecipare al Festival delle Aquile, l’evento più importante per i Kazaki, popolo nomade, rude e fiero, che ha saputo mantenere tradizioni millenarie. Una tra queste à la caccia con l’aquila reale, uno sport ma anche un’arte lunga e difficile da apprendere, tanto che i cacciatori vengono istruiti fin da piccoli e le tecniche di caccia si trasmettono di generazione in generazione. Un tuffo in un altro mondo, dove uomini e natura vivono in perfetta simbiosi, immersi in spazi immensi e panorami verdissimi, spettacolari ed autentici.

Richiesto per partire:

  • Passaporto valido