Giorno 1
Italia – Agadir
Arrivo, incontro con un nostro assistente e trasferimento in hotel. Pasti liberi e pernottamento.
NB: in base all’orario di arrivo possibilità di effettuare una prima vista orientativa in autonomia della città.
(Distanza percorsa: 25 km/40 min)
Giorno 2
Ait Baha - Tanalt - Ida Ougnedif - Tafraoute
Partenza per il sud in fuoristrada. Il viaggio prende avvio dalla piana del Souss e conduce ad Ait Baha, una tranquilla cittadina da cui inizia la salita verso gli affascinanti paesaggi montani dell’Anti Atlante, dominati da spettacolari formazioni di granito. Lungo il percorso si attraversa il villaggio di Ida Ougnedif, nel cuore del territorio della millenaria tribù Chleuh. Qui si può ammirare, dall’esterno, l'antico granaio collettivo di Tizourgane, una costruzione in pietra arroccata su una collina che domina la valle circostante, oggi trasformata in un suggestivo eco-albergo. Proseguendo, si entra nello straordinario territorio degli Ammeln, storica tribù berbera di commercianti. Si percorre una valle lunga circa 40 km, punteggiata da villaggi sospesi sui fianchi del Djebel Lekst, fino a raggiungere Tafraoute: una cittadina incastonata tra montagne di granito rosa che ricordano, per forma e colore, le Dolomiti. Antica capitale del Souss in diverse epoche, Tafraoute ha un’economia tradizionalmente agricola e frutticola. Negli anni ’60 e ’70, le gravi siccità spinsero molti abitanti all’emigrazione; oggi, molti di loro sono protagonisti della vita economica del Marocco moderno. Tra febbraio e marzo, la zona si tinge di poesia: è il momento della fioritura dei mandorli, che punteggiano di bianco le rocce scure, accanto ad argan, ulivi e carrubi, regalando uno spettacolo naturale indimenticabile.
Mezza pensione in hotel – prima colazione e cena.
(Distanza percorsa: 215 KM/5 H)
Giorno 3
Tafraoute - gole di Ait Mansour - Imitek - Tata
Dopo una visita alla pittoresca Tafraoute e ai suoi suggestivi dintorni punteggiati da formazioni rocciose granitiche uniche, il viaggio prosegue verso sud, in direzione delle gole di Ait Mansour. Qui, lo scenario cambia completamente: le gole si aprono su un rigoglioso e fitto palmeto di montagna, un vero paradiso verde incastonato tra le rocce. In alcuni tratti, le pareti delle gole si stringono così tanto che la vegetazione sovrasta completamente il sentiero, oscurando il cielo e facendo dimenticare l’aridità del paesaggio esterno. Una passeggiata tra questi sentieri ombrosi è un’esperienza imperdibile: un’oasi naturale unica per atmosfera e bellezza.
Lasciate le gole, il percorso prosegue lungo un ampio corridoio montano su pista sterrata, che lambisce le storiche miniere d’oro di Akka, fino a raggiungere il villaggio di Imitek. Da qui, una strada asfaltata conduce alla città-oasi di Tata. Adagiata sull’omonima oasi ai margini della vasta piana sahariana, Tata ha origini strategiche: nata come avamposto di controllo del Grande Sud, conserva oggi un’identità unica. I suoi edifici color rosa pastello, le arcate in stile moresco e l’atmosfera tranquilla rivelano un passato legato al commercio carovaniero. La popolazione è composta da berberi, beduini e un importante presidio militare, testimoniando la sua rilevanza storica nel contesto del vicino confine con l’Algeria e le dispute sull’ex Sahara spagnolo. Tata rappresenta anche un punto di partenza ideale per l’esplorazione degli innumerevoli siti rupestri della regione, molti dei quali ancora poco conosciuti e non classificati. La zona è inoltre meta prediletta per ricercatori di meteoriti, attratti dalla ricchezza geologica di quest’area straordinaria.
Mezza pensione – prima colazione e cena in hotel.
(Distanza percorsa: Km 160/5h)
Giorno 4
Tata - Tissint - Foum Zguid - Iriqui- Erg Chgaga
Lasciata Tata, si comincia a respirare l’atmosfera sahariana. La strada si snoda veloce verso est, costeggiando gli ultimi rilievi del Jbel Bani fino a raggiungere Tissint, una piccola oasi il cui nome berbero significa "sale", un tempo importante punto di sosta per le carovane. Il villaggio, originariamente composto da diversi ksour, è celebre per la sua cascata e per il passaggio di Charles de Foucauld, allora ufficiale francese in missione nel sud marocchino. Attraversando la falesia che circonda Tissint, si giunge a Foum Zguid: il nome "Foum", in arabo, significa “bocca” e fa riferimento al passaggio naturale scavato nei secoli dalle acque che scendono dalle montagne, rendendo accessibile il profondo sud. Nata per motivi strategico-militari, la cittadina si sta rapidamente modernizzando ed è anche una fertile oasi, grazie ai sedimenti trasportati durante le improvvise piene del fiume Zguid. Da qui si scende progressivamente verso sud, entrando nella vasta e arida Valle del Draa, che ospita il fiume più importante del sud del Marocco. Il Draa, un tempo alimentato dalla confluenza di fiumi come il Dades sull'Alto Atlante, oggi ha il suo inizio geografico nel bacino del lago artificiale El Mansour Eddahbi vicino a Ouarzazate. Dopo un lungo tragitto, scompare nelle sabbie desertiche per poi riemergere poco prima di raggiungere l’Oceano Atlantico. Nel primo tratto, fino a Zagora, il fiume è visibile e corre tra lussureggianti palmeti. Poi piega verso sud, attraversa Foum Takkat e scompare tra le dune del deserto, per riapparire solo nelle fasi finali del suo corso. Geograficamente, il Draa rappresenta un confine naturale tra le catene montuose dell’Anti Atlante (in particolare il Jbel Bani) e gli sterminati hamada, i deserti pietrosi del sud. Durante la primavera, le piogge che scendono dal Bani danno vita a laghi effimeri, come il celebre lago di Iriki, che sarà attraversato per intero. Queste distese d'acqua temporanee sono vitali per la pastorizia nomade e per l’agricoltura locale. L’intero letto dell’oued (fiume) Draa diventa così un prezioso pascolo stagionale per capre e dromedari allevati dai nomadi. Lungo il suo corso si trovano numerose tracce di antichi insediamenti umani, testimonianze di un passato in cui il clima era radicalmente diverso. Molti di questi siti rimangono ancora oggi inesplorati e non classificati, rendendo la valle un tesoro per archeologi e studiosi. Il Draa segna inoltre un confine culturale: a nord le popolazioni berbere stanziali delle montagne e delle oasi; a sud, le etnie nomadi del Sahara. Ed è proprio qui, ai margini del lago secco di Iriki, che appaiono le prime dune del grande Sahara: gli erg del sud, tra cui il più celebre e scenografico, l’Erg Chgaga, ci accoglie con il suo maestoso mare di sabbia.
Mezza pensione – Prima colazione in hotel, cena e pernottamento in campo tendato superior (con servizi interni).
(Distanza percorsa: 2H / 140 KM + 3H piste desertiche / 90km)
Possibilità di passeggiate a dorso di dromedario al tramonto (su richiesta – pagamento in loco).
Giorno 5
Erg Chgaga - Oasi di Oum Laag - Mhamid - Tamegroute - Zagora
Dopo aver trascorso parte della mattinata immersi nella magia dell’Erg Chgaga, tra silenzio, sabbia e luce, il viaggio riprende in direzione nord-est, lasciando gradualmente le grandi dune per rientrare nel territorio del Jbel Bani. Lungo il percorso, si effettua una sosta nella piccola oasi di Oum Laàgh, considerata sacra dalle popolazioni locali per la presenza costante di una sorgente d'acqua, rara e preziosa in queste terre aride. Attraversando tratti di hammada (deserto pietroso) e poi reg (pianure di ghiaia e sassi), si raggiunge il vasto letto dell’oued Draa, che serpeggia tra suoli alluvionali secchi, piccoli cumuli di sabbia, acacie e tamerici. Questo paesaggio guida fino a Mhamid, ultimo avamposto abitato prima del Sahara profondo, parzialmente inghiottito dalla sabbia. Dopo una breve sosta tra i palmeti di Mhamid e Oulad Driss, il percorso continua oltre il Jbel Bani, lasciando definitivamente il deserto alle spalle. Una tappa imperdibile è Tamegroute, villaggio dalla profonda tradizione religiosa, reso celebre nel XVII secolo dalla fondazione di una scuola coranica divenuta una delle più importanti dell’Africa nord-occidentale. Qui è possibile visitare, se aperta, la biblioteca storica privata, che conserva migliaia di manoscritti antichi, alcuni dei quali miniati in oro su pergamena di gazzella. Si visita inoltre un atelier di ceramica tradizionale, dove alcune famiglie di origine maliana, stabilitesi qui da oltre quattro secoli, producono a mano ceramiche smaltate con ossidi naturali secondo metodi arcaici. La giornata si conclude a Zagora, città moderna di origine coloniale, storicamente conosciuta come la "porta del deserto", punto di partenza per le carovane dirette verso il cuore del Sahara.
Mezza pensione – prima colazione e cena.
(Distanza percorsa: KM 60 piste deserto / 3H + 90 KM asfalto 2H)
Giorno 6
Zagora - Tafilalt - Jbel Zireg - Ramlia - Taouz - Merzouga (erg Chebbi)
Tour orientativo del centro di Zagora con sosta al punto panoramico fuori città dove di può avere un’idea dell’immenso palmeto che la circonda. La città, posta ai piedi del Jbel omonimo, fu fondata anche lei negli anni 20 dalla colonizzazione francese per il controllo strategico della regione. Per anni fu considerata la porta del deserto, come testimonia il cartello all’uscita della città indicante Tombouctou a 52 giorni di dromedario.
Mezza pensione – prima colazione e cena.
(Distanza percorsa: KM 90 asfalto / 2H + KM 90 piste / 4H30)
Giorno 7
Merzouga - Rissani - Erfoud - Er Rachidia - Midelt - Ifrane - Fes
Una giornata di lungo trasferimento ci conduce dal cuore sahariano all’antica città imperiale di Fes, attraversando gli spettacolari paesaggi del Grande e Medio Atlante. Lasciato l’Erg Chebbi, con le sue imponenti dune e il silenzio del deserto, si raggiunge Rissani, antica Sijilmassa, uno dei più importanti crocevia carovanieri del Nord Africa. Oggi restano solo pochi ruderi, ma la sua importanza storica è immensa: fu qui che iniziò l’islamizzazione del Maghreb, promossa dai kairouanesi della Tunisia. A Rissani si visita il mausoleo di Moulay Ali Cherif, fondatore della dinastia Alaouita, tuttora regnante, e i souk autentici e vivaci, punto di riferimento per tutta la regione presahariana. Nei pressi di Erfoud, è prevista la visita a un museo privato dedicato a fossili, meteoriti e minerali, che racconta l'affascinante geologia del sud marocchino. Proseguendo, si apre davanti a noi la valle dello Ziz, incastonata tra pareti rocciose scolpite dall’erosione del fiume. Il paesaggio è dominato da un nastro verde di palmeti che si snoda tra ksour e campi coltivati, offrendo scorci indimenticabili. Attraversando il Tafilalt, si arriva a Er Rachidia, centro agricolo e commerciale sorto nel XX secolo sulle rovine del Ksar Es Souk, un tempo base della Legione Straniera. La città, a 1060 metri di altitudine ai piedi del Jbel Timetrout, rappresenta un importante nodo di passaggio da secoli per chi risale verso nord. La strada segue quindi le gole del fiume Ziz, che nasce dal Jbel Ayachi (3737 m) e scende impetuoso tra strette fenditure dell’Alto Atlante, alimentando una delle più grandi oasi del paese, con oltre un milione di palme da dattero, prima di perdersi negli hammada dell’Algeria. Si raggiunge Midelt, cittadina di montagna nota per la produzione di frutta, situata su un altopiano che segna l’ingresso nel Medio Atlante. Il paesaggio muta: si risale tra foreste di cedri secolari, ampie vallate incontaminate e altipiani punteggiati da villaggi berberi. La strada gradatamente lascia alle spalle il Tafilalt per addentrarsi progressivamente tra le montagne offrendo scorci panoramici sulle strette valli. Passata la cittadina berbera e stazione di villeggiatura di Ifrane dall’apparenza “svizzera” si raggiunge infine Fes, la città imperiale con la medina medioevale piu’ intrigante del Marocco che vanta oltre 10000 vicoli.
Mezza pensione – Prima colazione in hotel, cena e pernottamento in Riad nella medina di Fes.
(Distanza percorsa: KM 480 / 8H30 circa)
Giorno 8
Fes
Giornata intera dedicata alla scoperta di Fes considerata la più imperiale tra le città marocchine culla della spiritualità e dell’artigianato e sede della medina medievale più vasta e meglio conservata del mondo arabo riconosciuta dall’UNESCO. Fondata nell’808 da Idriss II Fes fu capitale del regno in diverse epoche e conserva un patrimonio architettonico e culturale unico con vicoli antichi suq artigiani scuole coraniche e luoghi di culto straordinari. Si entra dalla porta monumentale di Bab Boujeloud per addentrarsi nei quartieri storici con la Medersa Bou Inania capolavoro dell’arte islamica e la moschea Al Qarawiyyin sede della più antica università ancora attiva al mondo fondata da una donna la biblioteca ospita trentamila volumi antichi. Si visitano i famosi laboratori delle concerie le botteghe dei tessitori i forni delle ceramiche decorate a mano e il quartiere ebraico con il mellah il cimitero israelita e le botteghe di oreficeria tradizionale. La città è divisa in Fes el Bali la più antica con il quartiere andaluso fondato da esuli musulmani dalla Spagna e il quartiere kairouanese nato da famiglie tunisine e in Fes el Jdid città reale voluta dai Merinidi con il palazzo Dar el Makhzen e grandi spazi per le cerimonie. Oltre le mura la città moderna si estende con viali alberati come avenue Hassan II tra giardini fontane e palazzi in stile coloniale Fes è una città che vive tra tradizione e sapere tra materia e spirito rappresentando ancora oggi il cuore intellettuale del Marocco.
Pernottamento e prima colazione in Riad.
Giorno 9
Fes - Ouazzane - Chefchaouen
Lasciata Fes si prosegue a nord verso la catena del Rif una splendida regione montuosa che si affaccia sul Mediterraneo ancora lontana dal turismo di massa. Chefchaouen il cui nome significa le corna è una cittadina situata a 600 metri di altitudine tra i monti Kelaa e Meggou fondata nel 1415 da Ali ibn Rachid al Alami al ritorno dalle guerre contro i portoghesi inizialmente abitata da mori e andalusi era interdetta ai cristiani sotto pena di morte e rimase autonoma fino alla sua unificazione al Marocco da parte della dinastia Sadiana. Nel 1920 fu conquistata dalle truppe spagnole del generale Franco e tornò al Marocco solo nel 1956 con la fine del protettorato francese. Oggi Chefchaouen è nota per le sue case e vicoli dipinti di blu il cui significato resta misterioso forse per tenere lontani insetti o per motivi simbolici legati alla spiritualità ebraica. La città conta numerose moschee scuole coraniche e mausolei che le conferiscono un carattere sacro conserva una kasbah fortificata trasformata in museo etnografico e un raro minareto di forma poligonale. Con una passeggiata si raggiunge Ras el Ma la sorgente che ha dato origine alla città dove un tempo le donne lavavano i panni nei lavatoi in pietra oggi luogo di incontro e frescura
Mezza pensione – prima colazione e cena in Riad.
(Distanza percorsa: 200 KM / 4H)
Giorno 10
Chefchaouen - Tetouan - Tangeri
Lasciata la pittoresca Chefchaouen si raggiunge Tetouan la città bianca considerata una delle più affascinanti del nord del Marocco per il perfetto connubio tra tradizione maghrebina e influenze andaluse la sua medina patrimonio UNESCO è tra le più autentiche del Nord Africa con souk labirintici palazzi coloniali in stile moresco lungo avenue Mohammed V e un quartiere ebraico storico. La città sorge su una collina circondata da mura con sette porte e vanta numerose moschee fontane ornate da zellij (piastrelline) e piazzette suggestive immerse in un’atmosfera d’altri tempi.
Si prosegue lungo la costa mediterranea passando per la località balneare di M’Diq e seguendo la panoramica strada costiera tra spiagge sabbiose e calette si attraversa il promontorio di Ceuta enclave spagnola fino al Cap Malabata e si arriva a Tangeri. Città di storia millenaria e spirito cosmopolita già fondata dai Fenici e in seguito porto romano chiamato Tinghis fu per secoli crocevia di culture e commerci grazie alla sua posizione strategica tra Africa ed Europa. Nel Novecento fu zona internazionale attrattiva per scrittori pittori diplomatici e artisti ispirati dalla sua atmosfera unica, tra cui Matisse Bowles Genet e Delacroix oggi conserva parte di quel fascino decadente tra giardini palazzi e vicoli che digradano verso il mare. Tangeri resta una città fuori dagli schemi dal carattere romantico e vibrante destinata a conquistare chi cerca l’anima vera del Mediterraneo.
Pernottamento e prima colazione in Riad.
(Distanza percorsa: KM 170 / 4H)
Giorno 11
Tangeri - Italia
Trasferimento in tempo utile in aeroporto (3H30 ore prima del volo)
*** PARTENZE IN DATE LIBERE SU RICHIESTA ***
QUOTA PER PERSONA - MINIMO 3 PARTECIPANTI
Descrizione | Costo | |
---|---|---|
Costi fissi | ||
Prezzo base a persona in camera doppia | € 2300 | |
isc + assicurazione medico/bagaglio | € 80 | |
Supplemento alta stagione | € 0 | |
Tasse aeroportuali indicativamente* | € 0 | |
Costi accessori e supplementi | ||
Supplemento camera singola | € 560 | |
supplemeto base 2 partecipanti | € 440 | |
TOTALE DEI COSTI |
Costo a persona | Prezzo |
---|---|
Tasse Aeroportuali, da verificare al momento dell'emissione del biglietto | € 0 |
Sistemazione in singola | € 560 |
Iscrizione ed Assicurazione medico-bagaglio | € 80 |
supplemento base 2 | € 440 |
Le quote comprendono:
Le quote non comprendono:
Supplementi:
Quota di partecipazione al viaggio |
Premio assicurativo |
da € 1000,01 a € 2000,00 da € 2000,01 a € 3500,00 da € 3500,01 a € 5000,00 da € 5000,01 a € 8000,00 |
€ 60,00 € 90,00 € 150,00 € 200,00 |
Attenzione: la richiesta di assicurazione contro il rischio annullamento va confermata contestualmente alla conferma del viaggio e viene resa operativa al momento del ricevimento dell'acconto.
Tafraoute, gole di Ait Mansour, Foum Zguid, Iriqui, Erg Chgaga, Mhamid, Tamegroute, Zagora, Merzouga (erg Chebbi), Fes, Ouazzane, Chefchaouen, Tetouan, Tangeri
Un itinerario ricco e vario che parte dalla costa atlantica di Agadir per addentrarsi nei territori meno conosciuti e più autentici del Marocco meridionale: le montagne granitiche dell’Anti Atlante, i villaggi berberi e le gole rigogliose di palme. Il percorso prosegue attraverso deserti di sabbia e pietra, grandi oasi e storiche rotte carovaniere fino al cuore del Sahara, dove si pernotterà tra le dune in un campo tendato ai piedi dell’Erg Chgaga. Si risale poi verso nord toccando oasi, antichi ksour e suggestivi paesaggi del Tafilalt, fino a raggiungere la grandiosa Fes, cuore spirituale e intellettuale del Marocco. Si continua verso la catena montuosa del Rif e si entra nell’anima andalusa del paese: Chefchaouen, la perla blu arroccata tra i monti, Tetouan con la sua medina perfettamente conservata e infine Tangeri, affacciata sul Mediterraneo, città di artisti e avventurieri, sospesa tra mito e storia. Un viaggio attraverso culture millenarie, paesaggi spettacolari e atmosfere senza tempo, tra montagne, deserti, oasi e città vive di artigianato, spiritualità e memoria.