Djennè, falesia Dogon e Fiume Niger

durata viaggio 12 giorni

Con Barnaba Salvador

1° giorno
Italia-Bamako

Voli di linea. Arrivo a Bamako. Pernottamento in Hotel.

2° giorno
Bamako-San
Partenza verso nord-est. Campi coltivati e grandi frutteti ricchi di piante di mango sfilano lungo la strada asfaltata. Il paesaggio si inaridisce poi fino a diventare la caratteristica "brousse", la savana arbustiva interrotta da giganteschi baobab. Il percorso attraversa molti villaggi e permette di avvicinare e riconoscere le varie popolazioni dalla forma diversa di capanne e granai, dal diverso gusto nella decorazione e dalla strutturazione del villaggio, dal concetto particolare di ”urbanistica”, frutto di differenti tradizioni e specializzazioni e dovuto a diverse organizzazioni sociali. I Bambara  si riuniscono per gruppi familiari fino a formare un villaggio, ed ogni “grande famiglia”, intesa nel senso più ampio del termine, vive e svolge le attività quotidiane all’interno di un ampio cortile recintato, la “concessione”, in cui si trovano le piccole costruzioni che fungono da cucina, ripostiglio, camera da letto. I Bobo concentrano in un’area i caratteristici granai sopraelevati, anche se di proprietari diversi, mentre i Peulh fondono le loro abitazioni di fango l’una nell’altra a formare un labirinto armonico e un gioco di volumi del tutto originale dominato dall’immancabile moschea in puro “stile sudanese”. Campo.

3° giorno
Djenné

Si traghetta il fiume con una chiatta a motore per raggiungere Djenné, la "regina del delta", nel suo giorno di mercato. L’ antica cittadina fu fondata presumibilmente intorno all’VIII secolo al centro di una laguna comunicante con i fiumi Niger e Bani. La sua architettura sia religiosa che civile è il risultato di diverse influenze culturali che si sono fuse fino ad assumere caratteristiche proprie, influenzando poi l’intera valle del Niger. L’unica, enorme moschea presenta una facciata ornata di colonne e ripartita da tre massicci minareti tronco-piramidali sormontati da uova di struzzo. E’ il più grande monumento in "banco" africano  e senza dubbio la moschea più nota in Africa occidentale. Djenné fu un centro religioso e commerciale importante e lo stato, supportato dall’Unesco, si impegna per conservarla intatta nella sua struttura originale imponendo il banco,  un impasto di argilla e paglia reso impermeabile spesso dall’aggiunta di sterco, anche all’edilizia attuale: con esso si fanno i mattoni che saranno poi cotti al sole e l'intonaco che, steso prima della stagione delle piogge, proteggerà le costruzioni. Una passeggiata nei quartieri in stile arabo-africano permette di apprezzare le case a più piani, le cui facciate segnalano l’etnia di appartenenza degli abitanti e le cui stanze si raccolgono intorno al cortile interno, l'intrico delle strette viuzze in terra battuta, il garbuglio spontaneo eppure armonioso degli spazi che si compenetrano, le ampie terrazze e le "torri-latrina", astuto espediente per un abitato che manca di sistema fognario. Ma la più grande emozione si vive girovagando per il mercato che si tiene il lunedì sulla grande piazza antistante la moschea, a confermare il felice connubio tra potere religioso e potere commerciale che fece nei secoli la fortuna della città: colori, brusio, odori penetranti… un totale coinvolgimento dei sensi. Si lascia l’asfaltato e si percorre un tratto di una grande strada in laterite per incrociare una pista quasi abbandonata che conduce ad una serie di villaggi dogon poco conosciuti che rappresentano la prima tipologia di insediamento di questa popolazione. Costruiti in pietra sulla cima di roccioni d'arenaria e circondati da basse muraglie, sono difficilmente accessibili. Nando, affascinante insediamento nascosto in una piccola e suggestiva valle, invisibile dalla piana, può essere scoperto e conquistato con una breve ma ripida salita. La sua minuscola, stupenda moschea presenta elementi architettonici e decorativi davvero unici, tanto da ispirare una leggenda a proposito della sua costruzione. Campo nella regione.

Dal 4° al 6° giorno
Il Paese Dogon

Si raggiunge poi Bandiagara, il centro abitato più importante dal quale prende il nome l’intera falesia, della quale si raggiunge poi il bordo. Si scende a piedi con i portatori che trasportano il materiale logistico nella zona meno visitata della falesia, dove la popolazione è più genuina. Visita di alcuni villaggi. Il popolo Dogon è originario della regione del Mandé da cui si allontanò intorno al X secolo quasi certamente per proteggere la propria identità culturale e religiosa. Si stabilì in questa regione montuosa scoscesa e quasi irraggiungibile e ciò ha permesso di mantenere quella cultura originale che tanto ha interessato gli antropologi del secolo scorso e che lo rende il popolo etnologicamente più interessante di tutto il Mali. La vita dogon è permeata di spiritualità che genera tra l’altro una serie di manifestazioni artistiche: sculture, maschere rituali, porte e finestre in legno intagliato, strumenti musicali e danze cerimoniali. I villaggi dogon sono arrampicati sulla falesia di Bandiagara in posizioni spettacolari, tra blocchi di arenaria e cavità naturali, perfettamente mimetizzati. Sono formati da piccole capanne affiancate da granai coperti da un tettuccio conico in paglia, e presentano alcuni edifici di uso comunitario: dalla ghinna, la casa del patriarca custode del culto degli antenati, alle capanne mestruali, dove le donne si isolano periodicamente, dai binou, case dei feticci, ai togu na, dove gli uomini si riuniscono per discutere o riposare. Sopra ai villaggi, nelle grotte che crivellano la falesia, vegliano i sepolcri, nei quali i morti vengono issati per mezzo di corde. Una duna lunghissima corre parallela alla falesia, creando una vallata disseminata di baobab e tamarindi nella quale i dogon coltivano il miglio. I Dogon , circa 300.000, traggono il
loro sostentamento dall'agricoltura. Nella piana coltivano miglio e mais, ma  il prodotto agricolo per il quale sono conosciuti è la cipolla, piccola e dolce, che cresce con grande difficoltà in terrazzamenti suddivisi in parcelle di terreno minuscole, create con terra trasportata in prossimità di corsi d’acqua chiusi da dighe e sbarramenti, ed annaffiate costantemente a mano. Non è difficile incontrare anche donne Peulh dalle ricercatissime e preziose acconciature, che scambiano con i Dogon i propri prodotti: latte e carne bovina contro verdura e cereali. Campi.

7° giorno
Paese Dogon-Mopti    

Si rimonta il mattino la falesia e si riprende la pista per raggiungere Mopti. “La Venezia del Mali”, questo il titolo un po’ eccessivo di cui si fregia Mopti, composta da tre isolotti legati tra loro da dighe. Il Niger ed il Bani uniscono qui le loro acque e contribuiscono a rendere Mopti un importante nodo commerciale, grazie al porto, all’aeroporto ed alle strade che vi confluiscono. Qui tutte le popolazioni si incontrano, transitano, si insediano, anche stagionalmente. Nel porto si stipano le grosse piroghe da carico con il tetto di stuoia,  colme di merci e gremite di passeggeri estemporanei, intorno si affollano i mercanti, che sulle rive scaricano la mercanzia e spesso già iniziano la vendita: c’è il settore del pesce affumicato; quello del sale che arriva dalle miniere di Taoudenni, nel Sahara; quello della chincaglieria, delle stuoie, della legna da bruciare… in un tutt’uno festoso che colpisce il visitatore. In posizione strategica un ristorante tipico domina il porto e pranzare sulla sua terrazza è d’obbligo. Il mercato raccoglie tutto ciò che di artigianale si può desiderare, dai gioielli, poveri o preziosi, ai legni scolpiti, alle terrecotte, ai tessuti. Nelle botteghe degli “antiquaires” si curiosa, si conversa, si discute sul prezzo… e si acquista qualcosa per ricordare la piacevolezza del momento. Pernottamento in hotel.

8° e 9° giorno
Navigazione in piroga

Inizia la navigazione sul fiume con la tipica imbarcazione locale: la piroga dal fondo piatto e dalla copertura tonda rivestita di stuoie che offre la necessaria ombra. Lungo il percorso si vedono sfilare villaggi la cui vita è incentrata sul fiume: le sue acque dissetano, abbeverano, annaffiano, lavano, trasportano, garantiscono un’abbondante pesca. I pescatori solcano il fiume con le loro piccole piroghe a pertica, ma se il vento lo consente stendono le loro fantasiose vele fatte di coperte colorate, pezzi di plastica, sacchi usati per l’imballaggio dei cereali, e con gesto ampio lanciano in acqua grandi reti circolari, oppure poggiano le nasse, o bloccano con enormi reti interi bracci di fiume, o ancora … Le rive del Niger, secondo le stagioni, offrono asilo a tutte le specie di uccelli acquatici dell'Africa occidentale, dal martin pescatore alla gru coronata, dal pellicano alla cicogna, dal cavaliere d’Italia all’airone cinerino: si potranno ammirare mentre la piroga scivola tranquilla sulle acque, seguendo la corrente. Isolate, le popolazioni sono estremamente calde ed accoglienti con i rari visitatori e permettono la visita dei saho, le case comuni dedicate alla gioventù e sempre gradevolmente decorate, piccoli gioielli di architettura spontanea. I campi vengono posti sulle rive del fiume.

10° giorno
Diafarabé-Segou

La navigazione termina in mattinata a Diafarabé, nella regione del Macina invasa dalle acque in periodo di piena, verde di coltivazioni. Si ritrova in attesa il minibus e si continua verso Markala, dove si attraversa l’unica diga sul Niger. Sosta a Segou, "la coquette", importante cittadina sul Niger,  prospero centro della coltivazione  del riso. Lungo il viale d’accesso vari edifici coloniali ricordano i tempi in cui fu la capitale del paese. Pernottamento in Hotel.
 
11° giorno
Bamako

Il mattino si raggiunge Bamako per il pranzo. La città è attraversata dal Niger, sulle cui rive palpita l’operosità: piroghieri che caricano e scaricano merci e persone, lavandaie e tintore con i panni variopinti stesi al sole, ortolani che coltivano piccole parcelle lambite dall’acqua. Bamako si sta abbellendo con monumenti ed edifici pubblici che affiancano i vecchi edifici lasciati dai coloni francesi, ma rimane un grosso villaggio con estesi quartieri di case in banco. Il centro è piccolo ma invaso da mercati, traffico caotico e tante curiosità. C’è il mercato centrale, colmo all’inverosimile delle più svariate mercanzie, dalle stoffe agli utensili di  ogni genere, dall’incenso alle scarpe di plastica; c’è il mercato dei generi alimentari, dove splendidi manghi si offrono insieme a lussureggianti insalate, rossi peperoncini e spezie dai profumi violenti; c’è poi il mercato della carne, dove un cantuccio è riservato al macello di piccoli animali ed alla immediata vendita delle loro carni, spettacolo crudo per la nostra sensibilità europea; e quello del pesce, al quale il Niger contribuisce offrendo una ricca varietà; c’è il mercato artigianale, dove si lavorano prodotti primi locali: oro, pelle, cotone, legno, osso, e quello del “recupero”, in cui si allineano bottiglie vuote e lattine alle quali è stato inserito un manico per trasformarle in recipienti, ma nel quale anche si battono le lamiere di fusti vuoti di carburante o lubrificante per ottenere bauli grandi e piccoli da decorare; c’è il mercato della medicina tradizionale, veramente curioso, dove si offrono varie erbe fresche ed essiccate ma anche becchi d’uccello, unghie di scimmia, brandelli di pelle, denti di caimano… E tra un mercato e l’altro il viavai incessante degli ambulanti che portano sulla testa la loro scarsa mercanzia e la offrono a tutti i passanti. Ebbene sì, Bamako vive molto al mercato… Cena libera. In serata trasferimento in aeroporto ed imbarco.

12° giorno
Italia

Voli di linea. Arrivo in Italia.

 

DATA DI PARTENZA 25 febbraio 2012
Prezzo per persona in doppia – minimo 10 partecipanti con Barnaba Salvador: € 2.200,00


La quota comprende:
I voli internazionali A/R in classe economica
Circuito a bordo di 4x4 e piroga, come da programma
Sistemazione per 3 notti in camere standard a due letti e per 7 notti in tende a due posti tipo igloo
Pensione completa tranne i pasti a Bamako


La quota non comprende:
Tasse aeroportuali, security tax & fuel surcharge
Il visto d’ingresso (€ 60)
L’assicurazione medico/bagaglio (€ 70,00)
I pasti a Bamako
Le bevande, le mance, gli extra di natura personale, quanto non espressamente citato


Supplementi:
Sistemazione in singola: € 160,00
Assicurazione annullamento facoltativa.


** NOTA BENE: Data l’estrema, imprevedibile variabilità delle tasse aeroportuali, security tax e fuel surcharge il loro importo definitivo sarà disponibile a 21 giorni dalla data di partenza.


I servizi in Mali sono pagati in Euro. Le quote offerte non sono soggette ad adeguamento valutario.

 


Prezzi e date di partenza

data di partenza rientro Note particolari Prezzo HS Calc

Calcolo del prezzo


Descrizione Costo
Costi fissi
Prezzo base a persona in camera doppia € 0
isc + assicurazione medico/bagaglio € 80
Supplemento alta stagione € 0
Tasse aeroportuali indicativamente* € 0
Costi accessori e supplementi
  TOTALE DEI COSTI  

costi annessi e supplementi


Costo a persona Prezzo
Tasse Aeroportuali, da verificare al momento dell'emissione del biglietto € 0
Sistemazione in singola € 0
Iscrizione ed Assicurazione medico-bagaglio € 80




Assicurazione Annullamento facoltativa


Attenzione: la richiesta di assicurazione contro il rischio annullamento va confermata contestualmente alla conferma del viaggio e viene resa operativa al momento del ricevimento dell'acconto.

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Punti forti del viaggio

Bamako, Segou, il mercato e la moschea di Djennè, Mopti, fiume Niger, falesia Dogon. Le popolazioni: Bambara, Bobo, Dogon, Bozo, Peulh.

In Breve...

il Niger è la vita. Sulle sue rive sono nati i grandi imperi del medioevo africano e si sono sviluppate civiltà raffinate che hanno lasciato bronzi e terrecotte di pregevole fattura. Qui è nata un’architettura spontanea che ha meritato, a giusto titolo, attenzione e studi rilevanti. Questo itinerario, pensato in minibus e piroga molto confortevole, oltre agli aspetti essenziali porterà alla conoscenza dell’atmosfera suggestiva e rilassata del fiume, dei suoi ritmi, delle sue genti. Uno scorcio d’Africa genuina che lascerà il segno.

Richiesto per partire:

  • Passaporto valido