Di pelle bianca, nera, rossa e gialla, di varie religioni e lingue, inurbati o agricoli, sedentari o nomadi, ricchi o poveri, i popoli della Terra sono portatori di civiltà tanto eterogenee da sorprendere gli stessi ricercatori. Per testimoniare la bellezza e la ricchezza di questo patrimonio e per celebrare la varietà delle forme e delle culture all’interno dell’unità biologica umana, il volume I Popoli del Mondo descrive, attraverso un apparato iconografico di grande qualità, le etnie più interessanti a livello antropologico, dai Maori ai Rom, dai Maasai agli Inuit.
Nel 1975, dopo una guerra di liberazione, l’Angola cessa di essere una colonia portoghese e conquista formalmente l’indipendenza. L'autore, che nella sua carriera di reporter ha seguito ben ventisette rivoluzioni, era là anche questa volta. Il libro, oltre che una cronaca delle battaglie e dei fatti politici, offre sempre la descrizione di un mondo diverso dal nostro, osservato con l’occhio curioso di un bambino e la freschezza di un adolescente. Intrappolato nell’assedio di Luanda, l’autore narra, spesso con umorismo, quello che succede in tempo di guerra in una “città chiusa”, dalla quale tutti scappano come topi da una nave che affonda: prima i portoghesi con i loro beni e masserizie, poi i negozianti, la polizia, i tassisti, i barbieri, la nettezza urbana e, infine, anche i cani. Attento in primo luogo agli esseri umani, l’autore fa vivere con tratti affettuosi e vivaci le poche, umili e belle persone con cui ha stretto amicizia e con le quali ha condiviso i momenti di sconforto, privazione e paura: doña Cartagina, Diogene, il comandante Farrusco, il proiezionista dell’unico cinema rimasto aperto in città. E poi c’è Carlotta, una donna giovane e bella cui l'autore, per la prima volta in un suo libro, dedica un ritratto così commosso e delicato da farne un personaggio indimenticabile
"In queste fotografie e nelle brevi (o più lunghe) note di viaggio, ecco tutte le Afriche che si sono accumulate dentro. Destinazioni, ma non solo: da reali si sono trasformate in materia immaginaria. Persone e paesaggi, leoni e ippopotami, incontri pigmei e famiglie himba della Namibia vivono altre vite, hanno ricostruito un mondo parallelo e differente. E' fatto di molte cose e volerlo ridurre a un unico luogo, a un solo nome, sarebbe impossibile e sbagliato.
Così è la forma di questo libro: un po' guida, un po' diario, un po' racconto, un po' storia e un po' grografia, un po' quadri da un'esposizione. Perchè è nato così, con molte forme e senza un pensiero unico."
Mauro Querci