Gilf Kebir, l'altro Egitto
durata viaggio 16 giorni
1° giorno
Italia-Cairo-Ghiza
Partenza dall'Italia con volo di linea. Trasferimento in hotel a Ghiza. Cena libera.
2° giorno
Ghiza-Bahariya-il Deserto Bianco
Si segue una buona strada asfaltata che corre verso sud-ovest in un territorio piatto interrotto da basse rocce e ristrette aree di dune, per venire a contatto con un ambiente caratteristico del Deserto Occidentale: l’oasi. Circondata da scarpate che riparano il ricco palmeto ecco apparire la prima, la piccola oasi di Bahariya. Dopo una breve sosta, continuazione verso quell’unica, fiabesca regione del Sahara che è il Deserto Bianco, per un campo decisamente indimenticabile.
3° giorno
il Deserto Bianco-Dakla
E’ una bizzarrìa della natura, impossibile non restare a bocca aperta: emergono fra le sabbie dorate inselbergs, gibbosità, gruppi di torrioni, frotte di mammelloni e funghi di una luminosità abbacinante, di un bianco cangiante dall’alba al tramonto, color pastello, rosa, giallo, azzurro e viola pallido. La singolarità di queste formazioni di “terre assorbenti”, che sembrano di gesso, ma che sono invece calcari e farine fossili, fa di questa terra un momento di contemplazione e meraviglia assolutamente imperdibile. In questa depressione è collocata anche l’oasi più piccola, Farafra, isolata ai bordi di un grande palmeto, con le case pennellate d’azzurro per tener lontani contemporaneamente malocchio e mosche. Si continua poi verso l’oasi di Dakhla per una visita al tramonto al vecchio Ksar di epoca ayyubide. Una notte in un piccolo albergo a conduzione familiare permetterà di fare gli ultimi rifornimenti ed i preparativi per il grande balzo.
dal 4° al 9° giorno
Gilf Kebir e dintorni: da Abu Ballas alla Grotta dei Nuotatori, alla strabiliante Grotta Foggini, all’oasi perduta di Zerzura
Abbandonata l’ultima oasi e la nuova strada asfaltata che porta al pozzo di Bir Tarfawi, a sud, quasi al confine con il Sudan, comincia l’avventura che porterà al Gilf Kebir e poi su, attraverso il Great Sand Sea, fino all’oasi di Siwa. L'itinerario si snoda in un paesaggio caratterizzato da grandi pianure, fantastici sif (lunghi cordoni di dune serpeggianti) e solitarie colline coniche, nere come il carbone, tra la sabbia che dal bianco sfuma al melone. Abu Ballas, il sito delle giare, forse un posto di rifornimento lungo un’antichissima rotta carovaniera, curiose formazioni di argilliti come i “mud lions”, ed il contrasto cromatico e grafico tra interminabili, suggestive lingue di sabbia e la roccia sono fra i momenti più intensi del percorso. Finché, assediata da enormi dune arrembanti, appare come irreale la grande barriera di roccia nera che delimita l'altopiano del Gilf Kebir. Le sabbie sospinte dal vento si accavallano e s’intrecciano contro l’immane roccaforte creando paesaggi spettacolari. Le scure pareti strapiombano sulla piana sabbiosa sottostante come inespugnabili baluardi che il tempo ha lacerato, provocando ferite profonde, gole e canyons. L’impatto è notevole e l’impressione è sicuramente di grande malìa. Vivida è la percezione della maestosa potenza che emana dal luogo e palpabile la sensazione di assoluta solitudine. Il mitico passo di El Aqaba porta alla scoperta della straordinaria area occidentale del Gilf Kebir, sulla linea di confine con la Libya: spettacolari gruppi di pachidermiti, i pinnacoli d’arenaria di Morabitum Rocks, sabbia bianca, rossa, ritrovamenti di paleosuoli e ripari ai piedi di ciclopici bastioni, forse ai bordi di antiche paludi, dove l’uomo ha lasciato utensili e rappresentazioni fantastiche del suo mondo, come a Wadi Sura, nella celebre Grotta dei Nuotatori. Ma l’emozione più forte senza dubbio coglierà i visitatori della Grotta Foggini, scoperta solo recentemente. Incredulità, stupore e meraviglia di fronte alle migliaia di pitture e di graffiti di questo riparo: sulla parete si muovono con grazia danzatori, suonatori, cacciatori, personaggi che sembrano specchiarsi nell’acqua, ancora tuffatori… scene di vita quotidiana rappresentate con gusto sollevano un velo sugli usi e costumi di un mondo scomparso, svelando uno scorcio d’eccezionale interesse… e poi un’insolita quantità d’impronte di mani, di piedi, e struzzi, gazzelle, giraffe e felini… il tutto eseguito con una straordinaria eleganza del segno. Si tratta davvero della scoperta più importante degli ultimi decenni in Sahara, miracolosamente giunta vergine fino a noi dai recessi della preistoria. Infine non si possono dimenticare i resti dei campi di grandi esploratori come Hassanein Bey, Kemal el Din, Bagnold, Clayton, von Almasy, padri di un’epopea che fu l’anima ispiratrice delle gesta dei Long Range Desert Group, le “pattuglie del Deserto”… e i paesaggi di amplissimo respiro dalla sommità dell’altopiano, valli interminabili invase dalle dune, burroni e scarpate a picco che si aprono sull’infinito, antichi wadi con mirabolanti acacie. Era forse qui la misteriosa oasi perduta di Zerzura? Campi.
dal 10° al 12° giorno
Silica Glass e Gran Mare di Sabbia
La risalita verso nord è caratterizzata da larghissime piane che impercettibilmente si restringono tra lontanissimi, appena abbozzati filari di dune. Una sosta nella vasta regione di ritrovamento di quel vetro naturale color della giada o dell’acquamarina, il “vetro libico”, chiamato Silica Glass, è d’obbligo. Come pure s’impone la ricerca e la visita di alcuni dei paleosuoli di cui è prodiga la regione, ricchi di “amigdale”, monofacciali e bifacciali, raschietti, lame, coltelli e punteruoli. Poi i cordoni di sabbia si accentuano, le dune diventano sempre più alte e i corridoi sempre più stretti, fino ad ingarbugliarsi, su a nord, verso Siwa, dove il Grande Mare sembra davvero agitato e le ondate si succedono imponenti frangendosi le une sulle altre. E’ un mondo di sola sabbia interrotto appena da piccoli laghi ormai fossilizzati e formazioni rocciose di un bianco abbacinante costituite da agglomerati di conchiglie. Un’area rimasta inesplorata fino all’inizio del secolo scorso, quando fu visitata da spedizioni di cartografi inglesi e divenne poi il teatro delle incursioni impossibili delle pattuglie britanniche durante la seconda guerra mondiale. Campi.
13° giorno
l’oasi di Siwa
Un mare verde che ondeggia nel vento, un miraggio vero: sono le palme dell'oasi di Siwa, il cui nome è noto da millenni. Celebre per i suoi laghi salati, l’oasi è ricca anche di acqua dolce che sgorga da più di trecento sorgenti sparse tra palmeti, oliveti e giardini. La più conosciuta è Ain el-Hammam, “il bagno di Cleopatra”, dove la tradizione vuole che si bagnasse la bella regina egiziana. Al momento della migrazione Siwa è una tappa di ristoro anche per migliaia di uccelli. La popolazione è di origine berbera e vive in case a più piani che si serrano tra loro conferendo a Siwa l’aspetto di una cittadella fortificata. L’isolamento ha permesso il mantenimento di costumi e tradizioni proprie e di una lingua autoctona, il siwi. I prodotti dell’agricoltura sono molto apprezzati: olive, datteri ma anche frutta di tipo mediterraneo. Punto chiave delle vie commerciali del deserto, crocevia delle piste carovaniere che dall’Africa conducevano alle coste mediterranee, Siwa fu importante fin dai tempi più antichi. Nel mare di verde spiccano le macchie argillose delle rovine di Aghurmi e di Shali, antiche fortezze in terra cruda, e del Djebel el Mawta, la Montagna dei Morti, in cui sono state scavate numerose tombe all’epoca della 26a dinastia (alcune sono finemente affrescate ed in ottimo stato di conservazione). Qui si trova il tempio del famoso oracolo di Ammone, che nel 331 a.C. Alessandro Magno consultò per avere la conferma di essere davvero figlio di Zeus. Pernottamento in un piccolo albergo inserito nel palmeto, a due passi dal centro.
14° e 15° giorno
Le depressioni e le oasi abbandonate - Cairo
La depressione in cui è situata l’oasi dimenticata di El Areg ha una collocazione assolutamente spettacolare: grandi, abbaglianti guglie rocciose erose dal vento si affacciano sulla piana che si estende fino alla profonda depressione di Qattara, perdendosi su sfondi ocra e cioccolato, tra vaste aree di sabbia gialla imbiancate da nevicate di nummuliti. Nelle bianche pareti sono scavate innumerevoli tombe rupestri, alcune semplicemente decorate, che il silenzio e la monumentalità del luogo rendono molto suggestive. Tempo permettendo una breve visita sarà dedicata all’oasi di El Bahrein o di Nuwamisa, e allo spettacolo insolito dei loro laghi. Siamo in una zona di depressioni che nell'era quaternaria era un fondo marino. Le formazioni calcaree, sbriciolandosi per l'erosione, permettono di reperire numerosi fossili: nummuliti (protozoi foraminiferi dell’Eocene a forma di piccoli dischi, come monetine, costituiti da una spirale su cui si aprivano varie concamerazioni), denti di squalo, ricci e coralli… Un gran finale per un ultimo campo! Poi l’asfalto condurrà al Cairo. Cena libera e pernottamento in un albergo non lontano dall’aeroporto.
16° giorno
Cairo - Italia
Trasferimento in aeroporto e partenza per l’Italia.
Prezzo per persona in doppia – partenza da Milano/Roma – minimo 10 partecipanti con Tour Leader italiano
Prezzi e date di partenza
data di partenza |
rientro |
Note particolari |
Prezzo |
HS |
Calc |
costi annessi e supplementi
Costo a persona
| Prezzo
|
Tasse Aeroportuali, da verificare al momento dell'emissione del biglietto |
€ 200 |
Sistemazione in singola |
€ 150 |
Iscrizione ed Assicurazione medico-bagaglio |
€ 80 |
Visto di entrata nel paese/i |
€ 20 |
La quota comprende:
• I voli a/r in classe economy
• Sistemazione in camere doppie standard al Cairo,a Siwa e a Dakhla, in tende doppie tipo igloo durante il circuito
• Trasferimenti da e per l’aeroporto al Cairo
• Circuito nel deserto a bordo di veicoli fuoristrada tipo Toyota Land Cruiser, max 5 passeggeri + autista
• Pensione completa, esclusi i pasti al Cairo
• Tutte le escursioni e le visite citate nel programma
La quota non comprende:
• **Tasse aeroportuali, security tax & fuel surcharge
• Il visto d’ingresso
• L’assicurazione medico/bagaglio
• I pasti al Cairo
• Le bevande, le mance, gli extra di natura personale, quanto non espressamente citato
Supplementi:
• Sistemazione in singola
• ***Security tax: € 1400 (da dividere per il numero di partecipanti)
• *Vettore aereo alta stagione
• Assicurazione annullamento facoltativa
** NOTA BENE: Data l’estrema, imprevedibile variabilità delle tasse aeroportuali, security tax e fuel surcharge il loro importo definitivo sarà disponibile a 21 giorni dalla data di partenza.
***ATTENZIONE: sono state notevolmente ribassate le tasse per la sicurezza imposte dalle autorità egiziane. Per questo viaggio si tratta attualmente di € 1400 da dividere per il numero di partecipanti. Per quanto riguarda la sicurezza niente di nuovo è successo negli ultimi due anni e quindi, proprio per questo pensiamo, con nuovi negoziati abbiamo ottenuto delle condizioni più vantaggiose.
MANCE: come ben sapete, o potete immaginare, in Egitto si usa lasciare la mancia, dappertutto e per qualsiasi cosa. Da chi vi porta i bagagli a chi vi serve a tavola.
In particolare per il personale che vi seguirà sul terreno è buona norma ed usanza ormai consolidata che il gruppo di passeggeri raccolga una base di almeno 10 euro al giorno per ogni autista e per il cuoco. Niente vieta di essere più generosi.
Assicurazione Annullamento facoltativa
Attenzione: la richiesta di assicurazione contro il rischio annullamento va confermata contestualmente alla conferma del viaggio e viene resa operativa al momento del ricevimento dell'acconto.