Nel cuore dell Africa occidentale

durata viaggio 14 giorni

1° giorno
Abidjan

Arrivo ad Abidjan. Trasferimento in città e pernottamento in albergo. Pasti liberi.

2° giorno 
Abidjan-Bouake

Primo approccio con la città. Trasferimento in aeroporto e pranzo al sacco prima del volo domestico su Bouake, nel cuore del Paese. Il primo incontro con le etnie ci porta dai Baulé, una popolazione di stirpe Akan proveniente dal Ghana. I Baulé hanno mantenuto in comune con i cugini Ashanti una radicata gerarchia sociale, ma hanno ampliato le proprie tradizioni culturali integrandole con quelle delle popolazioni autoctone vicine. La loro ricca produzione artigianale riassume questi diversi influssi: finissime statue che rappresentano il mondo degli spiriti, pulegge scolpite sui telai dei tessitori e maschere lignee. Visiteremo dei villaggi ancora oggi dediti a questa ricca produzione di artigianato. Assisteremo alla danza che viene eseguita come intrattenimento e durante il funerale di personaggi di alto lignaggio: la danza della Goli, maschera in legno a forma di disco “lunare”, sormontata da due corna. Cena e pernottamento in hotel.


3° giorno
Bouaké-Kong

 
Trasferimento verso nord. Si lascia la strada principale per imboccare una pista che conduce all’antica città di Kong, situata in una zona sahelica, una savana interrotta da alberi a volte imponenti, come i baobab. La tradizione orale dice che a Kong ebbe origine il gruppo etnico dei Mandé, mercanti conosciuti in tutta l’Africa Occidentale con il nome di Dioula. Con la loro attività trasformarono Kong in un importante centro del commercio tra le carovane provenienti dal Sahara, che portavano sale e tessuti, e quelle delle foreste del sud, che commerciavano in noci di cola, schiavi e oro. La moschea di fango di Kong è il miglior esempio di architettura tradizionale sudanese in Costa d’Avorio. Cena e pernottamento in hotel.

4° giorno 
Kong-Korhogo

Ci si dirige verso Ferkessedougou, principale snodo verso Mali e Burkina Faso. Il suo sviluppo iniziò nel 1895 quando venne completata la prima parte della ferrovia Abidjan-Niger e Ferkessedougou divenne il terminal meridionale. Oggi la città è conosciuta per il commercio degli zebù e il suo mercato merita certamente  una sosta. Da qui ci si inoltra verso uno sperduto  villaggio per assistere all’inizio della fusione del ferro. Si tratta dell’unico esempio di metallurgia tradizionale ancora in uso in Africa e sembra non essere cambiato dai tempi dell’Età del ferro. Il minerale proviene da miniere con pozzi profondi e viene macinato manualmente. Il forno tradizionale è realizzato con mattoni di fango e, prima di essere acceso, viene caricato con strati di carbonella alternate a minerale di ferro. Le tecniche di fusione del ferro sono tenute segrete e vengono rivelate solo ai membri iniziati. Solo i nati all’interno di una famiglia di fabbri potrà conoscere i segreti di questa antica lavorazione e dopo lungo apprendistato diventare a sua volta fabbro. I fabbri, qui come in molti altri paesi africani, sono considerati portatori di oscuri poteri magici, in contatto con gli spiriti maligni capaci di trasformare le pietre in ferro, di renderlo liquido e nuovamente solido in una forma diversa. Padroni del fuoco, capaci di dialogare con gli spiriti della terra, i fabbri usano i loro potenti martelli per misteriose percussioni. Sono una casta potente e temuta e spesso sono obbligati a vivere fuori dal villaggio, che precauzionalmente preferisce evitarli… La fabbricazione di armi e utensili in ferro permise il successo nelle guerre, una maggiore efficienza nella caccia e lo sviluppo dell’agricoltura per lo sviluppo di grandi centri urbani. Una volta caricato il forno lasciamo il villaggio fino al mattino successivo, quando il materiale avrà raggiunto il punto di fusione. In serata arrivo all’ hotel di Korhogo dove passeremo due notti. 

5° giorno 
Korhogo e i Senoufo

In mattinata ritorno al villaggio per assistere al risultato della fusione. La base sigillata del forno verrà rotta per estrarre il ferro contenuto nella roccia. Il fabbro macinerà parte del ferro e successivamente con l’aiuto di un mantice scalderà la polvere di metallo finché si fonderà all’interno di uno stampo. In seguito il metallo verrà nuovamente scaldato e martellato in una forgia per ottenere la forma richiesta . Alla fine di questo processo avremo assistito alla creazione di un oggetto in ferro, dall’estrazione del metallo fino alla fusione e lavorazione finale. La metallurgia tradizionale è un raro esempio di tecnologia tribale e si riteneva fosse scomparsa da quasi un secolo, fino alla riscoperta di questo villaggio. Korhogo, la cui storia risale al XIII sec., costituisce un passaggio obbligatorio per il viaggiatore che attraversa le regioni settentrionali del paese. E’ la capitale del popolo Senoufo, un’etnia che ha prodotto i maggiori capolavori dell’arte Africana e che vive ancora nel rispetto delle sue antiche tradizioni culturali. Tra questo popolo si annoverano abili scultori, tessitori, pittori e fabbri. Visiteremo i loro villaggi che custodiscono ancora oggi i segreti della propria produzione artigianale. Qui potremo ammirare i massicci granai in argilla e le case sacre con i bassorilievi colorati. I Senoufo sono celebri anche per i loro complessi riti iniziatici. L’iniziazione dei ragazzi è chiamata Poro e si distribuisce su 21 anni. Consiste nell’apprendimento dei segreti sociali e religiosi che contraddistinguono un vero Senoufo, il superamento di alcune prove e l’esibizione in danze mascherate. Tra queste ultime la più spettacolare è quella del Boloy, o danza della pantera, celebrata dai ragazzi di ritorno da un periodo d’isolamento nella foresta sacra. Potremo assistervi la sera presso un villaggio. La stagione secca è anche il momento dei grandi funerali che rappresentano momenti di ritrovo familiare e di celebrazione della morte e della vita. Se in programma parteciperemo ad una di queste celebrazioni cariche d’atmosfera. Rientro in hotel.

6° giorno 
i nomadi Fulani

Si lascia la strada principale per scoprire il villaggio di Niofoin ed i suoi granai d’argilla decorati con simboli in bassorilievo. Ammirevole anche la casa sacra dall’alto tetto a cono che presenta dipinti ed oggetti dedicati ai culti animistici, ancora oggi praticati dai Senufo. Attraverseremo regioni percorse perennemente da mandrie di zebù, guidate al pascolo dagli inconfondibili nomadi Fulani, chiamati anche Peul: cappelli appuntiti, bastone a tracolla, portamento elegante e sguardi fieri, una semplice borraccia intorno al collo, un machete tra le mani e sandali ai piedi. Questi nomadi non sembrano aver bisogno di nient’altro nel loro peregrinare alla ricerca d’acqua e pascoli per le loro mandrie. Sembrano venire dal nulla e dirigersi in altrettanti luoghi misteriosi. Sono i veri signori di queste lande sconfinate, abituati a resistere ed a godersi le semplici gioie del vivere in mezzo alla natura. Visiteremo alcuni loro villaggi dove principalmente incontreremo donne e bambini. Le donne ci accoglieranno in bellissimi tessuti colorati, al collo ed intrecciati nei capelli diversi bijoux: ambre del baltico, perle di boemia, antiche murrine veneziane si mischiano a pietre, bottoni e paccottiglia di plastica riversate sul mercato dai cinesi. Monili tutti diversi tra loro, ognuno con una storia e una provenienza diversa e lontana, proprio come le donne che le indossano, abituate a vivere di una transumanza quasi continua. Saremo i benvenuti a curiosare all’interno delle loro capanne tra sorrisi maliziosi, vecchie foto di famiglia, regali di dote e meravigliose calebasse (grandi zucche) decorate… Nel tardo pomeriggio assisteremo alla danza delle “giovani vergini” , chiamata Ngoro e che fa parte della iniziazione Poro eseguita dai Senufo. Cena e pernottamento in albergo.

7° giorno 
Boundiali-Odienné

Nei dintorni di Odienne vivono i Malinké, discendenti dell’antico impero del Mali. Tra gli illustri nomi della storia di queste famiglie ricordiamo quello del belligerante Samory Touré, che proprio in queste regioni trovò grande sostegno contro l’avanzata dei coloni. Tra le fila dei suoi guerrieri si fecero notare i “Dozo”, membri della società dei cacciatori, per il coraggio dimostrato in battaglia e per il potere mistico ancora oggi tramandato nel corso di una lunga iniziazione. Anche se non ci sono più battaglie da combattere, il rispetto riservato a questa casta non è per nulla diminuito. I Dozo sono considerati come una sorta di polizia locale, sorvegliano i villaggi dai malintenzionati e fungono da paciere in caso di litigi. Sono considerati anche grandi guaritori per le conoscenze esoteriche di piante ed animali. Incontreremo i responsabili di questa casta. Vestiti con gli abiti-feticcio in tradizionale bogolan (tessuto disegnato con il fango) e con il fucile coperto di amuleti, i cacciatori ci accompagneranno in un’escursione a piedi nella savana per iniziarci al potere delle piante. Con loro visiteremo un villaggio Malinké dove, al ritmo sempre più incalzante dei tam-tam, si esibiranno in danze e dimostrazioni di resistenza al fuoco e ai coltelli. Cena e pernottamento in hotel.

8° giorno 
Odienne-Man

Giornata dedicata all’incontro con il popolo Yakuba, chiamato anche Dan. Visita ai villaggi costruiti sul pendio di colline e caratterizzati da grandi capanne rotonde con tetti di paglia. Alcune case sono affrescate dalle donne durante i periodi di cerimonia, mentre gli uomini si radunano sotto un’enorme capanna per riciclare rottami di ferro forgiando zappe, usando come incudine e martello pezzi di vecchie rotaie. Al limitare del villaggio si trovano le piantagioni. Tra i rami profumati del caffé ed ai piedi di un gigantesco Iroko sorge una pozza sacra dove i pesci gatto sono venerati come antenati tutelari mentre, non lontano, gli echi dei tam-tam e le grida degli iniziati avvertono le maschere che è il momento di uscire dalla foresta sacra… I canti e le danze, prima degli uomini e poi delle donne, scandiscono l’ordine di uscita delle maschere, sotto gli occhi vigili degli anziani responsabili del culto. Si continua verso sud fino a che non si vede spuntare il caratteristico “dente” del monte Tonkpi, che domina la città di Man. In tutto son 18 le verdi montagne che circondano il capoluogo dei popoli We e Guéré. Alcune addirittura attraversano la città separandone i quartieri e creando ad ogni angolo panorami suggestivi. Cena e pernottamento in albergo.

9° giorno 
Man-escursione Danane

La foresta fra la costa d’Avorio e la Liberia è famosa per i suoi grandi ponti di liane. Per le popolazioni locali l’origine di questi ponti è avvolta nel mistero: sono costruiti da giovani iniziati, segretamente e nel corso di una sola notte! Ne raggiungeremo uno. Attraversarlo non presenta grandi difficoltà se si rispettano i tabù imposti dalla tradizione, a meno che non si trasportino pesanti bagagli sulla testa e un bebé legato alla schiena, come fanno le ragazze del posto! Nel pomeriggio breve escursione nel bosco delle scimmie sacre di Gbepleu, depositarie del significato del nome di Man. In Costa d’Avorio dietro ogni città, quartiere o villaggio si celano le foreste sacre. Luogo di passaggio tra il mondo umano ed un altrove magico, sono i siti in cui i giovani vengono iniziati ai segreti sociali e spirituali dagli anziani anche attraverso l’uso di maschere, conservate segretamente ai piedi degli altissimi alberi. In un piccolo villaggio a pochi kilometri di distanza, le maschere usciranno proprio dalla foresta. Nella cosmogonia del popolo Guéré esiste un Dio creatore che comunica con gli esseri umani esclusivamente attraverso dei mediatori, le maschere appunto. Le maschere non sono mai numerose, una o due sono sufficienti. Durante la danza la distanza tra il mondo degli uomini ed il mondo degli spiriti viene azzerata. Si ristabilisce l’ordine cosmico e si compie un atto di riconoscenza agli Dei ed agli antenati. Cena e pernottamento in albergo.

10° giorno 
Man-Daloa

Escursione in 4X4, necessari per scoprire una remota regione boschiva dove l’arrivo di stranieri è ancora un evento raro. La pista attraversa alcuni ponti in legno prima di raggiungere il più isolato insediamento abitato dai Gueré. Spettacolari maschere segrete danzeranno per il villaggio. Le percussioni annunceranno la rara performance dei “Jongleurs”, un’antica tradizione che sta scomparendo. Le ragazze iniziate con il viso dipinto di caolino bianco si esibiranno in una spettacolare danza acrobatica. Nel pomeriggio proseguimento verso Daloa, importante cittadina dalle forti potenzialità agricole, che ospita tre grandi mercati con più di tremila punti di vendita e sorge all’incrocio di importanti assi stradali. Cena, pernottamento in hotel.

11° giorno 
Daloa- Yamoussoukro

Nella regione di Daloa incontreremo le genti dell’etnia Guro, tradizionalmente governate da un consiglio degli anziani costituito dai capi-villaggio e dai rappresentanti delle diverse società segrete. Queste ultime proteggono la comunità dall’azione malefica degli stregoni attraverso le maschere. Zamblé, il rituale di danza, è costituito da tre maschere facciali: l’omonima zamblé; gu, che rappresenta una bella donna adulta, e zauli. Assisteremo alla danza delle maschere Zaouli Zoomorfe o con lineamenti umani, queste maschere sono molto richieste dai mercanti d’arte per la loro raffinatezza. Nel pomeriggio arrivo a Yamoussoukro, “villaggio” che ha dato i natali a Houphouet-Boigny, primo presidente della Costa d’Avorio indipendente, cristiano di etnia baoulé. Per suo volere dal 1983 la città è la capitale del paese e rappresenta il sogno ivoriano degli anni 70-80 e al tempo stesso la megalomania di Boigny: riuscire a produrre una ricchezza, pur non potendo contare su grosse risorse naturali, tale da rivaleggiare con le capitali europee. Lo stile architettonico utilizzato è solenne ed imponente al tempo stesso, ma non necessariamente originale, anzi... Giovanni Paolo II nel 1990 consacrò la Basilica della Madonna della Pace, il luogo di culto cristiano più grande del pianeta: la copia di San Pietro a Roma! I marmi e le vetrate che caratterizzano la chiesa ne fanno un tempio importante, che costa notevolmente in manutenzione e che appare oggi come un monumento nel deserto. Girovagando tra gli immensi boulevard per nulla trafficati del centro, tra i buchi nell’asfalto e qualche animale in mezzo alla strada, saltano all’occhio altri eccessi: giganteschi palazzi del governo, hotel alti fino a 14 piani, enormi scuole e persino un laghetto artificiale con tanto di caimani. La prova tangibile del crollo di un sogno… Cena e pernottamento in hotel.

12° giorno 
Abidjan-Grand Bassam

Ancora verso sud per raggiungere l’Oceano Atlantico e Abidjan. Entreremo in città attraverso il nuovo quartiere di Youpugon, non lontano dalla foresta di Bancò. Sulle rive di un corso d’acqua incontriamo i Fanico, i celebri lavandai che dopo aver sudato mille camice per lavare i panni sporchi nel fiume li stendono... per terra sul  bordo della strada! Riconoscere tra tutti i panni stesi quelli di ogni cliente fa parte del loro segreto professionale!. Polmone demografico, economico e culturale della Costa d’Avorio, Abidjan è una città vitale, tentacolare ed affascinate, ricca di quartieri diversi tra di loro. Attraversata dalla Laguna Ebrié, affacciata al Golfo di Guinea e dominata dal “plateau”, si è sviluppata soprattutto in altezza con grandi palazzi moderni e grattacieli, contrariamente alla maggior parte delle capitali africane. Il suo sviluppo demografico dal secolo scorso è impressionante: dal migliaio di abitanti degli inizi del 1900 sta per raggiungere i cinque milioni… Da far impallidire Yamoussoukro, che con i suoi 300.000 è la capitale! La stazione lagunare con l’interminabile fila di persone in attesa di un battello ad occidente e la silhouette stupefacente della cattedrale di San Pietro e Paolo ad oriente, delimitano i confini della “city”. La visita comincia con una breve escursione in battello per offrire un sguardo sul plateau dalle acque della laguna.… Poi si incontra il vivacissimo mercato di Treichville e si passa a Cocody, tranquillo ed elegante quartiere residenziale con la Presidenza, le Ambasciate e le bianche costruzioni coloniali. Proseguimento per Grand Bassam. Cena, pernottamento in hotel.

13° giorno 
Grand Bassam-Abidjan

La città di Grand Bassam, edificata su una linea di sabbia fra lagune ed oceano, ha conservato gli edifici coloniali di quando era la ricca capitale di questa colonia. La città offre un’atmosfera particolare, grazie ai grandi e calmi viali ombreggiati da alti alberi, enormi bouganvillea. Purtroppo molte costruzioni, disabitate da anni, stanno andando in rovina e la vegetazione cresce al loro interno creando immagini veramente suggestive. Il vecchio edificio delle Poste è un gioiello dell’architettura francese coloniale. Il Museo del Costume nell’ex Palazzo del Governatore è un bell’edificio con la sua grande scala esterna. La collezione unica di costumi tribali, maschere, ornamenti e fotografie d’epoca , ci regalerà uno sguardo interessante sulla storia e la cultura del Paese. Durante questi anni la cittadina si è trasformata in luogo di villeggiatura marittima degli abidjanesi. Rientro ad Abidjan. Disponibilità di alcune camere in day-use e trasferimento all’aeroporto per il volo di rientro. 

14° giorno 
Italia

Arrivo in Italia.
 
 
Possibilità di estensione balneare ad Assinie, tra oceano e laguna.
 
 
NB Per la partenza del 5 agosto l’itinerario subirà modifiche per permettere la partecipazione al Festival del Pagne. Richiedeteci l’itinerario concepito per quella data!
 
 
 

 


DATE E PREZZI DA DEFINIRE

 

 

 

Prezzi e date di partenza

data di partenza rientro Note particolari Prezzo HS Calc

Calcolo del prezzo


Descrizione Costo
Costi fissi
Prezzo base a persona in camera doppia € 0
isc + assicurazione medico/bagaglio € 80
Supplemento alta stagione € 0
Tasse aeroportuali indicativamente* € 0
Costi accessori e supplementi
  TOTALE DEI COSTI  

costi annessi e supplementi


Costo a persona Prezzo
Tasse Aeroportuali, da verificare al momento dell'emissione del biglietto € 0
Sistemazione in singola € 0
Iscrizione ed Assicurazione medico-bagaglio € 80


La quota comprende i seguenti servizi terrestri:
Sistemazione in camere doppie standard 
Volo interno da Abidjan a Bouake
Trasferimenti da e per l’aeroporto
Circuito a bordo di minibus e/o veicoli fuoristrada 4X4 
Pensione completa tranne i pasti del 1° e la cena del 13° giorno
Acqua minerale durante i trasferimenti
Tutte le escursioni e le visite citate nel programma
 
La quota non comprende:
IL VOLO INTERNAZIONALE (prenotabile su richiesta)
L’importo del visto d’ingresso: online
L’iscrizione ed assicurazione medico/bagaglio 
I pasti ad Abidjan 
Le bevande, le mance, gli extra di natura personale, quanto non espressamente citato
 
Supplementi:
Sistemazione in singola
Supplemento da 2 a 5 partecipanti
*Supplemento alta stagione
Assicurazione annullamento facoltativa
 



Assicurazione Annullamento facoltativa


Attenzione: la richiesta di assicurazione contro il rischio annullamento va confermata contestualmente alla conferma del viaggio e viene resa operativa al momento del ricevimento dell'acconto.

torna ad info e viaggi: Costa-d-avorio

Punti forti del viaggio

Abidjan, Bouake, Kong, Korhogo; i nomadi Fulani, le genti Lobi, Odienné, Man, la cattedrale di Yammoussoukro, Grand Bassam.

In Breve...

Dalla costa orientale, segnata da grandi e profonde lagune, alle savane del nord attraversando foreste pluviali e grandi piantagioni di cacao e caffè : la Costa d'Avorio ci attende con la sua grande varietà di ambienti naturali. Ancor più ricco il panorama etnico, una sessantina di gruppi che conservano riti e tradizioni originali, sia animisti che cristiani. Pittura, musica, scultura: ogni etnia eccelle in un'arte che la identifica. Un paese da visitare, che per la sua crescita punta anche sul turismo nascente. 

Richiesto per partire:

  • Passaporto valido
  • Visto/i da ottenere in Italia
  • Visto/i ottenibile in loco