Burkina Faso e Benin

durata viaggio 12 giorni

1° giorno 
Italia-Ouagadougou

Partenza dall'Italia per Ouagadougou con volo di linea. Pernottamento in hotel.

2° giorno 
Ouagadougou-Djibo

Ouagadougou, tipica metropoli dell'Africa Nera, è una città che sembra ancora un grande villaggio. Nonostante il cemento e l’asfalto la popolazione  perpetua gli stili di vita dei villaggi d’origine. Anticamente la pianta della città era centrata sul Palazzo del “Moro Naba”, il Grande Imperatore dei Mossi. Tra i quattro reami Mossi, infatti, quello di Ouagadougou fu il più importante. Il Palazzo esiste ancora, ma il baricentro della città si è spostato sul Mercato Centrale, verso il quale confluiscono tutte le strade unitamente alle mercanzie e ai manufatti provenienti dalle popolazioni delle savane circostanti. Vi si possono trovare canestri di paglia intrecciata, sacchi e contenitori di pelle, tessuti artigianali dai vivaci colori, in particolare l'intenso blu indaco. Al centro artigianale veri e propri artisti producono, espongono e vendono il risultato del loro lavoro. Si parte verso nord est, attraverso tipici paesaggi di savana: campi di miglio, grandi baobab, acacie, alberi di karité e frutteti carichi di manghi. Qua e là le capanne rotonde e coniche dei Mossi, antichi e fieri proprietari di queste terre saheliane che in passato, organizzati attorno al loro re, erano in grado di difendersi ed attaccare ogni nemico. Campo nella regione di Djibo.

3° giorno 
Djibo-Gorom

Si raggiunge la regione di Aribinda, popolata dai Kouroumba. Il loro re, Maiga Belko, ha mantenuto un ruolo importante nella vita sociale della sua gente e riceve i visitatori per condividere le sue conoscenze sulla storia del suo popolo. Altre figure tradizionali lo affiancano nella gestione del villaggio: i Signori della Terra, che sono anche i guardiani delle maschere. Nell’incontrarli è possibile avere l’opportunità di vedere alcune di queste maschere, che rappresentano antilopi dal collo allungato. La regione é popolata da lungo tempo e le “genti antiche” hanno lasciato in eredità dei disegni rupestri raffiguranti cavalieri e cacciatori. Si trovano altri graffiti più a ovest, oltre a degli antichi forni risalenti all’epoca del ferro e tumuli di grandi giare che affiorano dal suolo. Nella regione si spostano i nomadi Peul Dogabe con i loro zebù dalle lunghe corna. Vivono sotto specie di capanne provvisorie, costruite con dei rami ricurvi e ricoperte da tappeti dai bei disegni geometrici. I Peul coesistono con i Tuareg Tiguirmzalt, che perpetuano lo stile abitativo tradizionale: tende in cotone o in cuoio, facilmente riconoscibili da lontano per le loro forme che puntano verso il cielo. L’architettura moderna occidentale si è ispirata a questo stile per rappresentare leggerezza e movimento. Pozze d’acqua si alternano alle dune favorendo il pascolo delle mandrie su grandi spazi, senza rischio di sovrappopolamento. Cena e pernottamento in hotel.

4° giorno 
Gorom-Bani

Si raggiunge una regione popolata da Songhai, la cui presenza risale a qualche secolo fa. Alla caduta dell’impero songhai di Gao, alla fine del XVI secolo, molti clan hanno abbandonato la zona d’origine ed alcuni si sono stabiliti in questa regione. L’interno delle loro abitazioni è a volte decorata con affreschi dalle trame geometriche e dai colori pastello, che le donne ricavano da pigmenti naturali provenienti da differenti terreni della regione. Bani ha delle interessanti moschee, di cui qualcuna costruita seguendo un’ispirazione yemenita. Rappresentano il risultato della predicazione d’un santone di fede mussulmana, che dopo aver viaggiato in diversi paesi, si è stabilito a Bani ed ha trasformato questo piccolo villaggio in un importante centro di culto. Campo.

5° giorno
Bani-Pama  
  
Si entra in territorio Gurmanché, dove un tempo esisteva un regno guerriero che da Pama, la capitale, tentò l’espansione a danno dei territori vicini. I guerrieri ora son divenuti agricoltori e piccoli allevatori, mentre Pama è centro di una riserva faunistica, collegata al Parco Nazionale di Arly, che protegge le specie sopravvissute alle battute di caccia del secolo scorso: antilopi, babbuini, gazzelle, scimmie, facoceri e ippopotami, ma anche elefanti e leoni. Cena e pernottamento all’hotel Relais de la Kompienga.


6° giorno
Pama-Natitingou

Si attraversa la frontiera per entrare nel nord del  Benin, dove vivono popolazioni che sono state definite « le genti delle case fortificate ». In queste regioni, fra le più autentiche del continente africano, la vita si perpetua senza modificazioni da secoli, all’interno di grandi case patriarcali fortificate ed isolate. Visita del territorio dei Somba, “nudi”, etnia ancora oggi in gran parte animista che deve il suo nome al fatto che fino a pochissimi anni fa non conosceva gli indumenti. Per ragioni di difesa si sono rifugiati da secoli nella catena montagnosa dell’Atakora, su un territorio di difficile accesso. Non si riuniscono mai in villaggi ma costruiscono case monofamiliari chiamate “tata”, simili a piccoli castelli, che si presentano come costruzioni semicircolari chiuse verso l’esterno come una fortezza: uno dei più begli esempi d’architettura tradizionale africana. Con l’accordo preliminare degli abitanti è possibile entrare nelle case per capire la distribuzione delle stanze e lo svolgimento della vita quotidiana. Cena e pernottamento in hotel a Natitingou.

7° giorno
Natitingou-Djougou

Escursione a piedi alla scoperta degli antichi villaggi Taneka situati sulle pendici dei monti omonimi. I villaggi sono composti da capanne rotonde con i tetti conici, protetti al centro da vasi di terracotta. La parte superiore dei villaggi è abitata dai sacerdoti dei feticci, vestiti solo con una pelle di capra, e dai giovani iniziati. Questa popolazione abita su un sito archeologico da più secoli. Pare che i primi abitanti, d'origine Kabyé, abbiano occupato la montagna nel IX secolo d.C. Da allora altre popolazioni si sono unite a loro formando una specie di melting-pot. Ogni gruppo ha conservato i propri culti ed i propri riti d'iniziazione, ma insieme hanno creato anche istituzioni religiose e politiche comuni. Camminando tra viuzze delimitate da pietre lisce, capita d'incontrare giovani ed adulti con il capo raso, seminudi, che si preparano a delle celebrazioni iniziatiche. I Taneka ritengono che per « fare » un uomo ci vuole tempo, pazienza, e tanto... sangue d'animali sacrificati. Insomma un processo lungo tutta un'esistenza, a tal punto che la vita stessa diventa un rito di passaggio. Non più dunque  un'esistenza cadenzata da un prima e da un poi, ma percorsa da un'unica tensione. Cena e pernottamento in hotel.

8° giorno
Djougou-Bohicon

Si continua in direzione sud, per sostare presso un importante luogo di culto vudù. La presenza di diversi bastoncini di legno ricorda l’innumerevole serie di preghiere che sono state rivolte al dio locale per soddisfare i bisogni della vita di tutti i giorni : un buon raccolto, un felice matrimonio, un parto senza problemi, una promozione scolastica… Colori, movimenti, tam-tam e folla si fondono in una sola vivace coreografia. Maschere dalle movenze di marionette, raccontano storie a carattere morale-umoristico per l’educazione e il divertimento del villaggio. Ai non iniziati è evidente solo l’aspetto ludico e burlone delle pantomime messe in scena dalle maschere, ma gli iniziati conoscono anche l’aspetto nascosto. Geledé è legato alla madre-terra, alle stagioni, e ai suoi riti agrari, capaci di rendere fertili i campi e le genti, unica e vera condizione alla gioia e al divertimento. Cena e pernottamento in hotel.

9° giorno
Bohicon-Abomey-Ganvié

Visita al palazzo reale di Abomey, i cui muri sono decorati con simboli degli antichi re del regno di Dahomey. Il palazzo è ora un museo che conserva documenti e oggetti rituali della corte. Vi si trovano le grandi tombe che accolsero le spoglie dei re e un tempio in argilla mischiata a polvere d’oro e sangue umano. Il regno di Dahomey, una volta fiorente, stabilì le basi del suo potere su uno stato di guerra permanente che gli permise di catturare prigionieri da destinare al lucroso commercio degli schiavi. L’esercito regale era formato soprattutto da truppe femminili, che si caratterizzavano per l’audacia e la bellicosità. Qualche chilometro a nord di Cotonou si estende una regione lacustre che accoglie Ganvié, esteso villaggio su palafitte raggiungibile dunque solo via acqua.  Con una grande piroga si raggiunge l’abitato, dove si passerà anche la notte in un piccolo hotel costruito naturalmente su palafitte. Gli abitanti appartengono all’etnia Tofinou, costruiscono le loro capanne su dei pali di teck e ricoprono i tetti delle loro abitazioni con una spessa coltre di paglia. La pesca è l’attività principale di questa popolazione il cui isolamento ha permesso il mantenimento di abitudini di vita e di regole di costruzione originali. E’ curioso assistere a questa vita acquatica, a questo andirivieni tranquillo di piroghe,  a questo traffico in cui il rumore è dato dal ritmo del remo, che spesso esorta al canto. Ci si sveglia cullati dal rumore di fondo dei remi che battono sull’acqua. Sono le piccole imbarcazioni condotte da bambini che si recano al pozzo, oppure da pescatori che partono alla ricerca di una pesca abbondante, o da donne che si recano al mercato. Mercato costituito, naturalmente, da piroghe in cui le mercanzie vengono esposte… Cena e pernottamento in un tipico hotel su palafitte.

10° giorno
Ouidah-Grand Popo

E si raggiunge infine l’oceano e i villaggi costieri. Ouidah è considerata una delle capitali del vudù africano. In questa città, antico porto del traffico negriero dall'architettura afro-portoghese decadente, coabitano uno di fronte all'altro il tempio dei pitoni e la cattedrale cattolica. La lentezza dei personaggi inondati dal sole... il battito lontano delle onde sulla spiaggia... il ritmo dei tamburi rappresentano l'eco mormorante di colonne di schiavi imbarcati su queste spiagge. Un'atmosfera al di fuori del tempo, molto ben descritta da Chatwin nel suo libro « Il viceré di Ouidah ». A Ouidah visiteremo il Tempio dei Pitoni, dove questi serpenti sono venerati come vudù protettori della città; il forte portoghese, trasformato in museo sulla tratta degli schiavi; la via del non-ritorno percorsa dai prigionieri prima di essere imbarcati in direzione del nuovo mondo. In tutta la regione del litorale del Benin e del Togo, il vudù è la religione tramandata dagli antenati ed è praticata con fervore. Arrivo a Grand Popo, affacciato al golfo di Guinea. Cena e pernottamento in hotel.

11° giorno
Grand Popo-Cotonou

Il viaggio continua e finisce con un’escursione in piroga a motore lungo il fiume Mono alla scoperta di piccoli villaggi, dove sono ancora in uso gli antichi procedimenti di estrazione del sale. La navigazione ci condurrà ad un superbo estuario, in cui le acque del fiume e dell’oceano si incontrano... Soste su spiagge bianche e deserte... Traversata delle lagune incorniciate da piccole foreste di mangrovia... Lungo la costa i pescatori vivono in piccoli villaggi, costruiti coi rami delle palme intrecciati, e sfidano quotidianamente l’oceano sulle grandi piroghe artisticamente scolpite. In tutta la regione del litorale del Benin il vudu è la religione tramandata dagli antenati ed è praticata con fervore. Si tratta di un’esperienza religiosa molto più ricca e complessa si quanto si pensi in Europa. Il vudù non è una bassa forma di magia nera ma una religione che da’ senso e ordine alla vita di milioni di persone, qui e altrove nel mondo. Nella “brousse” potremo andare alla scoperta di questo culto in un villaggio. Durante la cerimonia può succedere che tra suoni di tamtam e canti tale o tale Vudù s’impossessi d’alcuni adepti, dando luogo ad autentiche manifestazioni di trance. Una grigliata di pesce sulla spiaggia per concludere allegramente il viaggio…  In tarda serata trasferimento all’aeroporto di Cotonou.

12° giorno
Cotonou-Italia

Imbarco sul volo di linea per l’Italia.

 

Prezzo per persona in doppia – partenza da Milano/Roma: € 2.250,00 - minimo 6 partecipanti

La quota comprende:
• I voli a/r da Milano/Roma in classe economy
• Sistemazione in camere doppie standard e in tende doppie tipo igloo
• Trasferimenti da e per l’ aeroporto
• Circuito a bordo di veicoli fuoristrada tipo Toyota Land Cruiser o minibus
• Pensione completa
• Tutte le escursioni e le visite citate nel programma

La quota non comprende:
• Tasse aeroportuali, security tax & fuel surcharge: € 202,25 (calcolate per la partenza da Milano in data 30-11-08)**
• L’importo dei visti d’ingresso (€ 120 complessive)
• L’assicurazione medico/bagaglio (€ 50,00)
• Le bevande, le mance, gli extra di natura personale, quanto non espressamente citato

Supplementi:
• supplemento base 4 passeggeri: € 220,00
• Sistemazione in singola: € 400,00
• *Vettore aereo alta stagione: € 100,00
• Assicurazione annullamento facoltativa

 

** NOTA BENE: Data l’estrema, imprevedibile variabilità delle tasse aeroportuali, security tax e fuel surcharge il loro importo definitivo sarà disponibile a 21 giorni dalla data di partenza.

I servizi in West Africa sono pagati in Euro. Le quote offerte non sono soggette ad adeguamento valutario.

 

 

 

 

 

 


Prezzi e date di partenza

data di partenza rientro Note particolari Prezzo HS Calc

Calcolo del prezzo


Descrizione Costo
Costi fissi
Prezzo base a persona in camera doppia € 0
isc + assicurazione medico/bagaglio € 80
Supplemento alta stagione € 0
Tasse aeroportuali indicativamente* € 0
Costi accessori e supplementi
  TOTALE DEI COSTI  

costi annessi e supplementi


Costo a persona Prezzo
Tasse Aeroportuali, da verificare al momento dell'emissione del biglietto € 0
Sistemazione in singola € 0
Iscrizione ed Assicurazione medico-bagaglio € 80




Assicurazione Annullamento facoltativa


Attenzione: la richiesta di assicurazione contro il rischio annullamento va confermata contestualmente alla conferma del viaggio e viene resa operativa al momento del ricevimento dell'acconto.

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Punti forti del viaggio

In Breve...

Richiesto per partire:

  • Passaporto valido