Radici 2026
durata viaggio 16 giorni
1° giorno
Italia-Lomé
In serata arrivo a Lomé, la capitale che si affaccia sul Golfo di Guinea. Pernottamento in albergo.
2° giorno
Lomé-lago Togo
Lomé è una città ordinata: da una parte il calmo quartiere amministrativo, dove si lasciano ammirare alcuni edifici in stile coloniale; dall’altra il vivace quartiere degli affari, dominato dal mercato centrale. Qui dominano le “nana benz”, le donne d’affari che commerciano in tessuti stampati provenienti dall’Olanda e distribuiti in tutta l’Africa occidentale: un’attività molto redditizia! Visita della città e sosta al “mercato dei feticci”, il più grande dell’Africa Occidentale, dove si trova in vendita mercanzia decisamente particolare: teschi di scimmia, pelli di serpente, pipistrelli e tutti gli ingredienti necessari alla preparazione di pozioni magiche. La città è un centro importante anche per l’acquisto di pezzi d’antiquariato, tessuti e artigianato africano. Lome è anche nota per l’arte tribale africana, l’artigianato e l’arte contemporanea. Visiteremo una galleria d'arte tribale e incontreremo un giovane artista che condividerà la sua visione e le sue tecniche. Alcuni pittori e scultori togolesi sono molto di tendenza e hanno esposto in Germania, negli Stati Uniti, in Italia e altrove. Breve trasferimento per raggiungere il nostro hotel affacciato sul lago Togo, che sarà la nostra base per due notti. Pensione completa.
Distanza percorsa: 70 km, circa 2 ore
3° giorno
Vudù
Intera giornata dedicata alla scoperta della cultura Vudù, che è la religione predominante nel sud del Togo, Benin e sud-est del Ghana. La prima tappa sarà in un villaggio sperduto per visitare un santuario unico nel suo genere, dove ogni giorno vengono praticati molteplici culti animistici. Migliaia di pezzi di legno sono infilati dentro ed intorno ai feticci a testimonianza delle innumerevoli preghiere per favorire un buon raccolto, un matrimonio felice, un parto facile, un successo a scuola, la sconfitta di un nemico... e altro ancora. Una volta che le preghiere vengono esaudite, le persone tornano a sacrificare ciò che avevano promesso. Le tracce fresche di sacrificio, di alcool di palma e di olio sul feticcio sono testimonianze delle molte preghiere e richieste esaudite. Incontreremo credenti che vengono a chiedere e altri che tornano per ringraziare lo spirito che ha concesso loro ciò che desideravano. Pranzo ad Aneho, prima capitale del Togo, seguito da un tour in barca alla scoperta della città tra lago ed estuario. A Glidji, il villaggio sacro più importante del sud del Togo, visiteremo i santuari e incontreremo sacerdotesse tradizionali vestite di bianco, adornate con antiche perline di vetro. In un insediamento nascosto nella savana, assisteremo a una cerimonia Vudù: il ritmo frenetico dei tamburi e i canti degli adepti richiamano gli spiriti che si impossessano di alcuni danzatori. Questi cadono in una trance profonda: occhi che si rovesciano all'indietro, smorfie, convulsioni, insensibilità al fuoco o al dolore. Sakpata, Heviesso, Mami Water sono solo alcune delle divinità vudù che possono manifestarsi. In questo piccolo villaggio, circondati dall'atmosfera magica della cerimonia, capiremo finalmente cosa intende la gente quando dice: “Nelle vostre chiese voi pregate Dio; nei nostri santuari vudù noi diventiamo Dei!”. Ritorno al nostro confortevole hotel affacciato sul lago Togo. Dal Lago Togo a nord di Aneho e ritorno. Pensione completa.
Distanza percorsa: 120 km circa 3 ore
4° giorno
Agbodrafo-Ouidah
Passaggio di frontiera del Benin (Hilla Kodji / Save Kodji). In un piccolo villaggio, assisteremo alle danze delle maschere Zangbeto della cultura Fon. Queste maschere ricoperte di paglia rappresentano gli spiriti selvaggi. Chi le indossa fa parte di una società segreta la cui identità è sconosciuta agli estranei. Si muovono, girando su sé stesse e simboleggiando così la pulizia spirituale del villaggio. L'apparizione di Zangbeto è una festa importante per il villaggio. La sua esibizione garantisce protezione contro gli spiriti maligni e le persone malintenzionate. A volte, durante le danze sono compiuti dei “miracoli” che dimostrano i poteri magici della maschera. Partenza per Ouidah, che fu conquistata dal Regno del Dahomey nel XVIII secolo e divenne uno dei principali porti di commercio degli schiavi. Oggi Ouidah vanta un'architettura afrobrasiliana unica e una cultura sincretica, in cui il Tempio dei Pitoni fronteggia la Cattedrale cattolica. L'atteggiamento rilassato della gente del posto si fonde armoniosamente con il fragore delle onde lontane e il ritmo dei tamburi: un'atmosfera senza tempo ben descritta da Bruce Chatwin nel suo libro “Il Viceré di Ouidah”. Visitiamo il Tempio dei Pitoni. Seguiamo la "strada degli schiavi" fino alla spiaggia e alla " Porta del non ritorno" dove gli schiavi venivano spediti nel "nuovo mondo". Pensione completa e pernottamento in hotel.
Distanza percorsa: 70km, circa 2 ore
5° giorno
Ouidah-Abomey
Attraversiamo il lago Nokwe con una barca motorizzata per raggiungere Ganvie, il più grande e più bello villaggio africano su palafitte di tutta l'Africa. I circa 25.000 abitanti dell'etnia Tofinou costruiscono le loro capanne di legno su palafitte di tek. La pesca è la loro attività principale. La comunità di Ganvie è riuscita a preservare le sue tradizioni e il suo eco-sistema nonostante la lunga presenza umana in un ambiente chiuso. Il lago non è sovrasfruttato. La vita quotidiana si svolge nelle piroghe che adulti e bambini remano con facilità usando pagaie dai colori vivaci. A bordo di queste imbarcazioni, gli uomini pescano, le donne espongono le merci al “mercato galleggiante” e i bambini imparano a nuotare prima che a camminare. Una volta tornati sulla terraferma, ci dirigiamo verso Abomey. Arrivando in città si visitano le misteriose grotte appena scoperte, probabilmente scavate segretamente durante le molteplici guerre per la tratta degli schiavi tra Abomey e i regni vicini nel XVI secolo. Se riaperto, visita del Museo di Abomey o incontro con i fabbri tradizionali. Pensione completa e pernottamento in hotel.
Distanza percorsa: 170km, circa 2.30 ore
6° giorno
Abomey-Dassa
Partenza presto per una giornata ricca di autentiche esperienze culturali. Raggiunto un insediamento dove vivono le comunità Yoruba e Fon, assisteremo alle spettacolari danze delle maschere Gelede. Gelede è una tipica maschera Yoruba dedicata alla Madre Terra. Viene celebrata da tutta la comunità per promuovere la fertilità delle persone e del suolo. Ogni maschera scolpita rappresenta un personaggio diverso; solo gli iniziati conoscono la vera natura e i segreti dei personaggi simbolici. Le maschere sono dipinte con colori vivaci e si muovono come marionette mentre raccontano miti e storie morali usando la mimica. È un evento educativo e allo stesso tempo molto divertente. La folla, entusiasta, ride e batte le mani mentre assiste all'esibizione. È un affascinante mix di teatro di strada e teatro magico. La strada attraverserà un paesaggio di colline rocciose per raggiungere un accampamento peul. I Peul (chiamati anche Fulani) sono principalmente pastori. Gli uomini si spostano con le mandrie, mentre le donne si prendono cura dell'accampamento, mungono le mucche e producono il formaggio da vendere al mercato. I pastori Peul sono nomadi o semi-nomadi, famosi per la loro bellezza. I loro intriganti tatuaggi sul viso mandano messaggi a chi ne capisce il linguaggio simbolico; i bellissimi corpi snelli, che sorvegliano le loro mandrie, si ergono come un puntino all'orizzonte; gli occhi luminosi e capaci di contenere tanti paesaggi contemplati durante le loro migrazioni per trovare pascoli. La loro bellezza è proporzionale alla loro lentezza. Figure misteriose: sembrano essere più lenti di tutti e allo stesso tempo si muovono più di tutti. Ecco il mistero di un popolo che ha imparato a domare il tempo e lo spazio, la storia e la geografia. I Peul sono la principale tribù della savana settentrionale africana fino ai margini del Sahara (il Sahel). Il loro territorio va dall'Oceano Atlantico al Mar Rosso. Nel tardo pomeriggio assistiamo alle maschere Egun. Rappresentano gli spiriti dei defunti e secondo la popolazione locale “sono” i defunti. Gli uomini che indossano le maschere Egun sono iniziati al culto. Vestiti con abiti multicolori e sgargianti, emergono dalla foresta e formano una processione attraverso i vicoli del villaggio, balzando verso ogni irriverente spettatore che osa avvicinarsi troppo. Nessuno vuole essere toccato da Egun perché viene dal '“un altro mondo”. Alcune persone toccate da Egun si accasciano immediatamente a terra, vengono trasportate nel convento dei feticci, ma fortunatamente si riprendono in fretta. All'arrivo le maschere si esibiscono in una sorta di “corrida” caricando la folla, con l'obiettivo di creare paura e rispetto. Pensione completa e pernottamento in hotel.
Distanza percorsa: 150km, circa 3.30 ore
7° giorno
Dassa-Kara
Giornata di trasferimento verso il nord; breve sosta al santuario di Dankoli a Savalou; poi incontro con un re tribale. Sua Maestà Atchiba II ci riceverà in un grande edificio rotondo: la sala del Consiglio degli Anziani. Il Re, seduto sul trono, sarà circondato dai suoi notabili in costume tradizionale. Sua Maestà governa le popolazioni Anii insediate tra la parte centrale del Benin e il Togo. Dopo il saluto tradizionale avremo il privilegio di chiedere informazioni sulle regole attuali del re, sull'origine degli Anii e sulla loro storia, direttamente al re e agli anziani. Piste e strade in un paesaggio collinare ci porteranno al confine con il Togo a Soudou e a Kara, la “capitale” del nord del Togo, dove trascorreremo due notti. Pensione completa e pernottamento in hotel.
Distanza percorsa: 300km, circa 6 ore
8° giorno
Kara-valle dei Tamberma-Kara
Una pista ci porterà a esplorare le remote valli dei Tamberma. Nel corso dei secoli i Tamberma, per motivi di autodifesa, si sono rifugiati nella regione montuosa dell'Atakora. Un ambiente di difficile accesso dove, grazie alle abitazioni fortificate, gli abitanti potevano sfuggire agli attacchi dei mercanti di schiavi provenienti dalle savane settentrionali islamizzate. Secondo gli antropologi, le loro origini sono vicine al popolo Dogon del Mali, con cui condividono un'assoluta fedeltà alle loro tradizioni animiste. Le loro forti credenze sono confermate dalla presenza di grandi santuari - di forma fallica, che proteggono l'ingresso delle loro case. Queste abitazioni fortificate, dalla forma simile a piccoli castelli medievali, sono uno degli esempi più belli dell'antica architettura africana. Il loro stile colpì Le Corbusier, architetto svizzero d’avanguardia, che lo definì “architettura scultorea”. Infatti, le case in argilla sono costruite a mano, strato per strato, aggiungendo palle di fango rotonde e modellandole secondo la pianta della casa. Una sorta di gesto sensuale che mescola forza, cura e bellezza. Con il permesso degli abitanti entriamo nelle loro case per capire meglio il loro stile di vita. In questa regione di confine tra Togo e Benin le persone che costruiscono simili case fortificate in argilla sono chiamate Tamberma o Betammari o Somba. Il nome cambia da valle a valle, ma l'architettura e lo stile di vita rimangono gli stessi. Per non visitare due volte lo stesso ambiente, abbiamo scelto di dedicare il nostro tempo ai Tamberma del Togo, che per il baobab sacro che protegge i santuari animistici, per la bellezza della loro architettura d’argilla e dell'ambiente incontaminato, sono stati dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1998. Ritorno nella nostra confortevole base nella regione di Kara. Pensione completa e pernottamento in hotel.
Distanza percorsa: 180km, circa 2 + 2 ore
9° giorno
Kara-Sokode
Opzionale: colazione con gli elefanti. Faremo colazione nel tipico bush africano: due giovani elefanti femmina verranno a farci visita e a godersi la colazione con noi... Questi due elefanti sono stati salvati dai bracconieri che hanno ucciso la loro madre quando erano cuccioli. Sono state adottati dal villaggio, che ha instaurato con loro un rapporto di amicizia. Vivono vicino all'insediamento umano, liberi di andarsene in qualsiasi momento. Finora hanno deciso di rimanere nell'area e di fare colazione con i visitatori. Guidando tra le montagne incontreremo l'etnia Kabye. Le abitazioni Kabye, chiamate “soukala”, sono composte da diverse capanne di argilla unite da un muro. Ogni abitazione è di proprietà di una famiglia patriarcale. Nei villaggi situati in cima alle montagne, le donne fanno vasi utilizzando una tecnica ancestrale senza tornio, mentre gli uomini sono fabbri: lavorano ancora il ferro con pietre pesanti, invece che con martelli e incudini, come nei primi tempi dell'Età del Ferro. Arrivo a Sokode, abitata dai gruppi etnici Kotokoli e Tem. Dopo cena, in serata, si arriva ai villaggi della tribù Tem per scoprire la danza del fuoco. Al centro del villaggio un grande fuoco illumina la sagoma dei partecipanti. Essi danzano al ritmo ipnotico dei tamburi, saltando poi tra le braci incandescenti, raccogliendo carboni ardenti, passandoli sul corpo e persino mettendoli in bocca per masticarli e ingoiarli. Tutto questo senza bruciarsi o mostrare alcun segno di dolore. È difficile spiegare una simile performance. È una questione di coraggio? Di autosuggestione? Forse sono davvero i feticci a proteggerli dal fuoco? Pensione completa e pernottamento in hotel.
Distanza percorsa: 80 km, circa 3 ore
10° giorno
Sokode-Kpalime
La cavalleria era l'organizzazione militare con cui in passato i Kotocoli, tribù islamizzata proveniente dal nord, imponevano il loro potere. Ancora oggi, i cavalieri Kotocoli portano avanti la tradizione dell'equitazione e della “Fantasia”, insegnata loro secoli fa dagli arabi nordafricani. Un evento spettacolare in cui i cavalieri Kotocoli mostrano una raffinata maestria nell'arte dell'equitazione. In una surreale atmosfera medievale, guerrieri in costumi tradizionali montano cavalli con bardature colorate, per farli danzare al ritmo dei tamburi e lanciarli in galoppate sfrenate...Ci dirigeremo verso sud, con una sosta lungo il percorso ad Atakpame, una tipica cittadina africana costruita su colline dove si trovano tutti i prodotti provenienti dalle vicine foreste. Attraverso il loro abile lavoro su piccoli telai, gli uomini della regione realizzano il grande tessuto dai colori vivaci chiamato "Kente". Da Atakpame ci spostiamo nelle foreste tropicali che circondano Kpalime, una città dal ricco passato coloniale che oggi è un importante mercato per il commercio del cacao e del caffè. Passeggiata sulle colline che circondano Kpalime, attraverso villaggi e fattorie, fino al limite della foresta. Sotto la guida di un locale impareremo le principali piante utilizzate nell'erboristeria tradizionale africana. Pensione completa e pernottamento in hotel.
Distanza percorsa: 290 km, circa 5 ore
11° giorno
Kpalime-Koforidua
Attraversamento del confine con il Ghana e proseguimento verso la regione del Volta. La regione Krobo è famosa per la produzione di perline. Alcune delle quali sono per l’appunto chiamate “krobo” ed occupano uno spazio importante nelle migliori collezioni del mondo. I Krobo le producono e le indossano per cerimonie e per scopi estetici. Visiteremo una comunità artigianale di produttori di perline e sperimenteremo il processo di creazione della nostra perlina. Gli artigiani producono perline seguendo la stessa tecnica tradizionale che dura da secoli. Utilizzano pezzi di vetro che vengono macinati in una polvere fine. La polvere di vetro viene poi meticolosamente modellata e inserita in stampi di argilla fatti a mano e ricoperti di caolino. Le perline vengono fuse e poi decorate, lavate e infilate. Una strada spettacolare tra foreste tropicali lussureggianti in un paesaggio di montagne e colline ci porterà alla colorata città di Koforidua. Pensione completa e pernottamento in hotel.
Distanza percorsa: 220km, circa 5 ore
12° giorno
Koforidua-Kumasi
Si raggiungono le colline di Kumasi. Oggi Kumasi, con circa 3 milioni di abitanti, è una spumeggiante città con un fantastico mercato centrale, uno dei più grandi d’Africa. Ogni tipo di manufatto ashanti (pelletteria, ceramiche, tessuti kente & adinkra) si trova qui, insieme a quasi tutti i tipi di frutta tropicale e verdura. Da ammirare i cartelli pubblicitari dipinti a mano che illustrano in maniera originale non solo mercanzie, ma anche servizi diversi: dai vari tagli proposti dal barbiere alle celebrazioni dei vari oratori religiosi. Floride le attività economiche, che traggono profitto dalle opportunità offerte dalla foresta e dalle miniere d’oro soggiacenti. Ma Kumasi è una città che può vantare un importante passato, centrato intorno ai re ashanti che dalla fine del 17° secolo ad oggi hanno mantenuto vive le tradizioni e la forza del popolo. Il popolo Ashanti fu uno dei regni più potenti dell’Africa fino alla fine del 19th sec., quando gli Inglesi decisero di annetterla alla loro colonia chiamata Gold Coast. Nel pomeriggio, se in svolgimento, potremo assistere ad un tradizionale funerale Ashanti, durante il quale i partecipanti in segno di lutto indossano incantevoli toghe rosse o nere. Si tratta di un funerale a tutti gli effetti, ma dall’atmosfera molto gioiosa. Il deceduto è considerato ancora presente e parte della famiglia. Amici e parenti insieme socializzano e onorano la sua memoria. I capi, all’ombra di grandi parasoli colorati, partecipano a queste celebrazioni circondati da tutta la corte, dai ritmi dei tamburi e dai ballerini che danzano con movenze ricche di gestualità e simbolismo. Raggiungeremo poi l'hotel. È sabato sera. Kumasi è una città vivace. Al ristorante dell'hotel ci sarà una band. Abbiamo anche la possibilità, dopo cena, di sperimentare la vita notturna e la musica locale in città. Pensione completa e pernottamento in hotel.
Distanza percorsa: 200km, circa 4.30 ore
13° giorno
Kumasi-Obuasi
In mattinata proseguimento del tour di Kumasi Visita al Centro Culturale Ashanti: una ricca collezione di manufatti Ashanti ospitata in una splendida riproduzione di una casa Ashanti e visita al Museo del Palazzo Reale che ospita una collezione unica di gioielli in oro indossati dalla corte Ashanti. Nel pomeriggio visita ad alcuni villaggi Ashanti, dediti alla produzione di tessuti tradizionali come l'Adrinkra, stampato a mano con simboli tradizionali. Se la data coincide con il grande evento: Festival dell’Akwasidae. Il programma della giornata sarà modificato per partecipare al festival. Nel pomeriggio trasferimento verso sud fino a Obuasi. Pensione completa e pernottamento in hotel.
Distanza percorsa: 80km, circa 1 ora
14° giorno
Obuasi-Elmina
A pochi chilometri a nord della costa, nel bel mezzo della foresta pluviale, scopriremo il Parco Nazionale di Kakum. Questo parco offre un'opportunità unica di osservare la foresta dall'alto, poiché Kakum dispone di una passerella appesa in alto tra gli alberi. Questa passerella, chiamata tecnicamente “canopy”, è uno dei ponti di corda più lunghi e più alto del mondo. Camminando a un'altezza compresa tra 30 e 40 metri dal suolo, si gode di un'incredibile vista sulla foresta pluviale. A questa altezza, invece di rivelare i loro tronchi, gli alberi offrono una vista mozzafiato della loro chioma. Trasferimento verso la costa. Il litorale del Ghana conta più di 50 antiche fortezze e castelli, che ricordano l'antico commercio di oro, avorio e schiavi. L'antico nome del Ghana era Costa d'Oro ed è tuttora il più grande produttore d'oro dell'Africa. Raggiungiamo il Castello di Elmina (Sao Jorge da Mina), il più grande ed antico edificio europeo in Africa, eretto dai portoghesi nel 1482. In tempi diversi, il castello è stato utilizzato come magazzino per il commercio dell'oro, dell'avorio e infine degli schiavi. Il castello che visitiamo oggi è il risultato di successivi lavori di ampliamento ed è riconosciuto come patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Di fronte al castello c'è un porto di pesca tradizionale con centinaia di grandi imbarcazioni colorate da pesca: ogni giorno queste grandi piroghe di legno condotte da abili pescatori attraversano le forti onde e correnti dell'oceano, “lottando” per guadagnarsi da vivere. Ci imbarcheremo per scoprire il porto di pesca dall'interno e sfiorare l'oceano in una navigazione inedita e spettacolare. Pensione completa e pernottamento in hotel.
Distanza percorsa: 200km, circa 4 ore
15° giorno
Elmina-Accra
In una città vicina ad Elmina, scopriremo i Posuban: colorati santuari delle compagnie Asafo con molteplici statue a grandezza naturale, dove i guerrieri Asafo versano ancora libagioni. Gli Asafo sono gruppi di guerrieri delle tribù Fanti, attivi durante la tratta degli schiavi, che esistono ancora con la regola di prendersi cura e proteggere le loro città e villaggi. Proseguimento per Accra. Accra, la capitale del Ghana, ha mantenuto la sua identità nonostante il rapido sviluppo degli ultimi decenni, con i suoi edifici moderni e i grandi viali. La rigogliosa area amministrativa, punteggiata da eleganti ville costruite nella prima metà del XIX secolo, ci ricorda che il Ghana era la colonia più fiorente dell'Africa. Esploriamo il quartiere storico di James Town, abitato dai Ga. Di fronte all'Oceano si svolge la vita dei nativi: un villaggio circondato dalla città! Qui tutte le attività economiche seguono regole molto diverse da quelle che governano “la city” (area commerciale), a poche centinaia di metri di distanza. Proseguiamo con la visita all'interessante Museo Nazionale recentemente rinnovato e a un atelier specializzato in “bare fantasy”. Queste bare artigianali, uniche nel loro genere, possono rispecchiare qualsiasi forma: frutta, animali, pesci, automobili, aerei.... L'unico limite è l'immaginazione! Iniziati ad Accra, questi sgargianti modelli di bare sono ormai collezionati in tutto il mondo ed esposti nei musei come arte contemporanea africana. Camere in day use fino alle 18h00.
In serata trasferimento in aeroporto ed imbarco sul volo di rientro.
16° giorno
Italia
Arrivo in Italia.
Servizi terrestri - Prezzo per persona in camera doppia –minimo 6 partecipanti
Prezzi e date di partenza
data di partenza |
rientro |
Note particolari |
Prezzo |
HS |
Calc |
2026 |
Mer. 07 Gen |
Gio. 22 Gen |
FESTIVAL VUDU |
3985 |
- |
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2026 |
Dom. 08 Feb |
Lun. 23 Feb |
KPETRATORO |
3985 |
- |
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2026 |
Mar. 03 Mar |
Mer. 18 Mar |
|
3985 |
- |
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2026 |
Mar. 14 Apr |
Mer. 29 Apr |
|
3985 |
- |
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2026 |
Mar. 07 Lug |
Mer. 22 Lug |
|
3985 |
- |
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2026 |
Lun. 10 Ago |
Mar. 25 Ago |
FESTIVAL DELL'IGNAME |
3985 |
100 |
 |
2026 |
Mar. 20 Ott |
Mer. 04 Nov |
FESTIVAL DEL MIGLIO |
3985 |
- |
 |
2026 |
Mar. 10 Nov |
Mer. 25 Nov |
|
3985 |
- |
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2026 |
Mar. 22 Dic |
Mer. 06 Gen |
|
3985 |
100 |
 |
costi annessi e supplementi
Costo a persona
| Prezzo
|
Tasse Aeroportuali, da verificare al momento dell'emissione del biglietto |
€ 0 |
Sistemazione in singola |
€ 662 |
Iscrizione ed Assicurazione medico-bagaglio |
€ 80 |
supplemento base 4 |
€ 798 |
La quota comprende i seguenti servizi terrestri:
• Sistemazione in camere doppie standard
• Trasferimenti da e per l’aeroporto
• Circuito a bordo di microbus o minibus
• Pensione completa esclusi pasti a Lomé e Accra
• Acqua minerale durante le visite
• Tutte le escursioni e le visite citate nel programma
• Ingressi ai parchi, concessioni, aree protette e siti di interesse culturale inclusi nel programma
• Guida locale parlante inglese/francese (italiano se disponibile)
La quota non comprende:
• I voli
• I visti d’ingresso
• L’iscrizione ed assicurazione medico/bagaglio (€ 80)
• I pasti a Lomé ed Accra
• Le bevande, le mance, gli extra di natura personale, il facchinaggio, quanto non espressamente citato
Supplementi:
• Sistemazione in singola Attenzione: scarsa disponibilità di stanze twin.
• Gruppo da 4 a 5 partecipanti
• Supplemento alta stagione
• Partenza di luglio bassa stagione: - € 150
• Assicurazione annullamento facoltativa:
Quota di partecipazione al viaggio
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Premio assicurativo
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da € 1000,01 a € 2000,00
da € 2000,01 a € 3500,00
da € 3500,01 a € 5000,00
da € 5000,01 a € 8000,00
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€ 60,00
€ 90,00
€ 150,00
€ 200,00
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Assicurazione Annullamento facoltativa
Attenzione: la richiesta di assicurazione contro il rischio annullamento va confermata contestualmente alla conferma del viaggio e viene resa operativa al momento del ricevimento dell'acconto.