Ande

durata viaggio 24 giorni

Paesaggi argentini grandiosi, disseminati di gigantesche cactacee, altipiani cinti da montagne le cui pietre si tingono dello stesso blu intenso del cielo. Prodigiosi deserti di sale si stendono immensi sotto il cielo delle Ande dai singolari paesaggi lunari. Lo spettacolo si impone prima con Salta e il Cerro de los Sietes Colores (la montagna dei sette colori) di Purmamarca, poi con i geyser di Tatio, e, passata la frontiera boliviana, con la solitudine dell’altopiano, gli scenari dei vulcani, delle lagune dalle acque turchesi e dai riflessi rossi. Poi i 10.500  kmq abbacinanti del Salar d’Uyuni, il più vasto e il più alto del globo, di una bellezza da mozzare il fiato, che nasconde nel profondo dei suoi spazi immacolati un isolotto di cactus  a candelabro. Quante immagini autentiche della vita indiana e andina vengono colte lungo il passaggio: piccoli villaggi sperduti, contadini sparsi sugli altipiani, con i loro abiti tradizionali… Questo viaggio eccezionale unisce le più belle alte città del mondo ai più celebri siti incas, il mondo indiano vivente al mondo indiano millenario, lo splendore dei paesaggi della Cordigliera ai laghi e ai vulcani. I panorami e i villaggi galleggianti del lago Titicaca, le rovine di Pisac e quelle ciclopiche di Cuzco appaiono prima che si imponga sopra tutti il prodigioso spettacolo di Machu Picchu, sospeso tra terra e cielo nel cuore delle Ande. L’archeologia e la storia sono sempre presenti, in perfetta e continua sintonia col quotidiano, i più vivi colori fanno da contrappunto alle magie della pietra. Un periplo eccezionale per ricchezza di contenuti e ritmo,  che attraversa quattro paesi legati da quell’unico, incredibile continuum di naturale bellezza che sono le Ande. 

 

 

1° giorno
Italia

Partenza dall’Italia. Volo per Buenos Aires.
 

2° e 3° giorno
Buenos Aires

Arrivo a Buenos Aires e trasferimento in hotel. Nel pomeriggio visita della città, costruita nella pampa vuota e piatta, sulle rive fangose del Rio della Plata. Sorta nel 1536, quando Pedro de Mendoza vi giunse con le sue imbarcazioni provenienti dalla Spagna, oggi conta 3 milioni di abitanti ed accoglie più del 10% dell’intera popolazione argentina. Carica di atmosfera e ricca della sua eredità europea, la splendida capitale del tango offre al visitatore grandi piazze ariose, eleganti palazzi ed ampie strade. La Plaza de Mayo rappresenta il nucleo dell'insediamento originale, nei cui pressi si trovano i pubblici uffici, la fortezza e la cattedrale. Il quartiere colorato di La Boca darà un’idea del luogo d’arrivo dei primi emigranti italiani, mentre San Telmo offrirà al visitatore curioso i famosi “conventillos”, le case familiari a più piani che sorgono ai bordi delle stradine in acciottolato, oggi occupate dagli antiquari. Pasti liberi e pernottamenti in hotel.
 

4° giorno
Salta

Il mattino volo per Salta e trasferimento in hotel. Solo due ore di volo ci separano dall’atmosfera europea di Buenos Aires e ci portano nel cuore dei deserti aridi e polverosi del Nord. Salta è soprannominata “la linda” cioè la bella ed incontestabilmente è un’affascinante città coloniale, costruita in uno splendido scenario e circondata da sontuose montagne. Fondata nel 1582 dagli spagnoli, anche Salta conserva un centro storico ricco di palazzi dell’epoca, occupati in gran parte da interessanti musei. Pasti liberi e pernottamento in albergo.
 

5° giorno
Villaggi Tradizionali

Da Salta ci si dirige verso la provincia di Jujuy. Visita del villaggio di Tilcara e delle rovine archeologiche del sito di Pucara, attraverso la “Quebrada de Humahuaca”, la gola che ospita l’omonima etnia. Magnifica la fortezza indigena, una delle più antiche e meglio conservate della regione, con un panorama indimenticabile su Tilcara e dintorni. Pranzo lungo la strada ed arrivo a Humahuaca. Visita della città, calma e silenziosa, dove si inizia a notare la presenza di boliviani nei mercati: siamo già molto vicini alle frontiere. In questa pittoresca borgata, chiusa in un bacino deserto e polveroso attraversato dai venti, si trovano il Museo delle Arti e tradizioni popolari ed il Museo del Carnevale, festa che qui trova un seguito entusiasta. Continuazione verso altri villaggi tradizionali, come Uquia, minuscolo insediamento sperduto, caratteristico per le sue casette indiane e la sua cappella, e Purmamarca, piccolo villaggio estremamente tranquillo dominato dalla  “Montagna dei sette colori”, una carrellata di rocce sedimentarie dai colori tra beige e violetto. Le costruzioni del paesino, compresa la chiesa, risalgono al XVII secolo e sono in adobe, impasto di terra e paglia. Cena libera e pernottamento. 
 

6° giorno
San Pedro de Atacama

Con un autobus pubblico da Purmamarca si raggiunge San Pedro. Si attraversano le Ande via San Antonio de los Cobres, abbarbicato a 3750m d’altezza. Pranzo al sacco. Dopo Tastil, sito preispanico, si arriva a San Pedro de Atacama, città-oasi a 2500m d’altitudine, nel cuore del deserto del Nord del Cile, ai piedi del vulcano  Llicancahur (5916m, situato in Bolivia). L’oasi di San Pedro sorge a 2436m di altezza, perduta nel bel mezzo del deserto che la circonda, ed è stata un grande centro di quella cultura atacamena che precedette nella regione l’arrivo degli Incas prima e degli spagnoli poi. Cena libera e pernottamento in hotel.
 

7° e 8° giorno
San Pedro de Atacama

Due giorni sono dedicati alla visita di questa regione del Cile. Una delle attrazioni più scenografiche è rappresentata senz’altro dai geyser del Tatio, a 4320m d’altitudine. Partenza prima dell’alba per assistere allo spettacolo delle eruzioni coi primi raggi di sole. Poi ecco il villaggetto di Chiu Chiu, che conserva una delle più belle vecchie chiese della regione (XVII sec.), miscuglio di architettura coloniale e indiana, con carpenteria in legno di cactus. Visita di Toconao, piccola comunità che perpetua il lavoro della liparite estratta localmente, delle fortezze di Pukara e Lasana e del villaggio Caspana, insediamento preispanico dalle case di pietra coperte da tetti di paglia nel quale i contadini coltivano la terra in comunità: un’isola di vegetazione. Ed infine San Pedro de Atacama con la vecchia chiesa dal tetto in legno di cactus, il Museo Archeologico del Padre Le Paige che custodisce numerose mummie e vestigia indiane che datano 10000 anni prima di Cristo, il vivace mercato locale. San Pedro è un luogo pieno di fascino, nel quale si vive al rallentatore. Sul finire del pomeriggio, la suntuosa Vallata della Luna offrirà la visione di forme bizzarre modellate dall’erosione e coperte da un velo di sale. Chi affronterà poi la scalata di una duna potrà ammirare da un punto dominante il tramonto sulle Ande e in particolare sul cono innevato del  Llicancahur. Cene libere e pernottamenti a San Pedro.
 

9° e 10° giorno
Le lagune nel deserto: Verde, Colorada, Canapa, Hedionda, Ramadita e Honda

Il mattino presto si lascia la città per entrare nei deserti vulcanici del sud boliviano attraverso il colle-frontiera di Hito Cajon. Ci attende la Laguna Verde con le sue superbe e cangianti acque smeraldo ai piedi del vulcano Llicancahur, un paesaggio raro e di grandiosa bellezza che affascinò gli Inca tanto da considerarlo sacro. Poi rotta sugli altipiani (altitudine media 4500m) verso i geyser del "Sol de Mañana", dove un centinaio di fumarole, pentoloni di acqua ribollente e sbuffi di vapore sulfureo animano surrealisticamente il paesaggio. Arrivo alla Laguna Colorada (4278 m) il cui nome è appropriato per il colore rosso delle acque dovuto alla proliferazione di alghe rosse e ai minerali di borace. La laguna è immersa in un paesaggio lunare dai forti bagliori e dai riflessi multicolori. Ospiti del luogo greggi di vigogne e, meraviglia tra le meraviglie, una colonia di quarantamila fenicotteri rosa che aggiungono colore al colore: uno spettacolo mozzafiato! Poi, dopo una sosta all’Albero di Pietra, una formazione d’erosione eolica tra le rocce vulcaniche, ecco il Paseo del Leon, un canyon color ocra e crema punteggiato di cespugli verdi ai piedi del vulcano Ollague, e la serie di lagune Canapa, Hedionda, Ramadita e Honda rifugio di una ricca avifauna e circondate da panorami incredibili di montagne e dune di sabbia. Pic-nic all’aria aperta; cene e pernottamenti in piccoli alberghi nel Deserto di Siloli.
 
 

11° giorno
Salar d’Uyuni

Visita della Cueva Galaxias, dove si possono osservare curiose formazioni dovute al contatto della lava con l’acqua, quando nella notte dei tempi il Salar era un mare. Continuazione verso il nord e verso Uyuni, città perduta negli spazi ventosi dell’altopiano in prossimità dei deserti ed importante nodo ferroviario. Il Salar di Uyuni è situato a sud ovest di Oruro, nella depressione centrale dell'altopiano, a circa 3660 m di altitudine. Sui 45 metri di spessore del deposito più superficiale si alternano livelli di sale e di argilla. Siamo in un universo estremamente rude dalla enorme escursione termica (da -18° la sera a + 25° durante il giorno). Escursione nel cuore del Salar dove si eleva l’Isola di Incahuasi, una foresta di cactus a candelabro. La crosta di sale asciugandosi forma delle crepe che disegnano una ragnatela di aree poligonali molto regolari: le uniche anomalie sulla superficie bianca e perfettamente piatta. L'orientamento, in quest’area senza confini, può essere fatto solo con l'aiuto della bussola, prendendo come punti di riferimento alcuni promontori lontani. Il Salar di Uyuni è un mondo senza fine, senza orizzonte, senza frontiere. Un mondo senza limiti, che non può essere né descritto né raccontato: va vissuto. E' un luogo unico che merita una scoperta individuale e personale. Lascerà negli occhi l’immagine delle sconfinate distese dell’altopiano, dominate sullo sfondo dalle Cordigliere innevate che lentamente cedono il passo alle maestose montagne vulcaniche. Percorrendo il Salar l'orizzonte cesserà di esistere e ci sembrerà di galleggiare nel vuoto. Rilassamento totale, silenzio assoluto, invito a camminare soli ascoltando unicamente i propri passi. Di tanto in tanto, quasi dei miraggi, appaiono isolotti rocciosi ricoperti di cactus, uniche zone colorate nell'accecante bagliore della pianura salina. Ma il più grande e alto deserto di sale del globo (10582 km2), non è solo un favoloso universo minerale che copre tutto con il suo mantello scintillante di biancore, da esso infatti si ricavano blocchi di sale che vengono utilizzati come mattoni per la costruzione di edifici nella zona, non esistendo altro materiale… Pic-nic nel Salar. Cena libera e pernottamento nel treno che porterà ad Oruro, grande città nota per il suo carnevale, per le ricchezze minerarie e le acque termali.
 

12° giorno
Oruro-La Paz

Il viaggio continua in autobus privato verso La Paz, attraverso l’altopiano desertico con i suoi paesaggi alteri e profondi come lo sguardo degli Indios che lo popolano. A Sica Sica visita di una delle più belle chiese del paese. Come a Calamarca, celebre per i suoi angeli ed arcangeli dipinti nel XVII° secolo da un artista anonimo. Le scene bucoliche si susseguono: pastori, montoni, case di terra e di paglia. Man mano che il paesaggio si fa più ampio scompare la popolazione. Ma alla fine le prime piccole case in adobe di La Paz ci reintroducono nel  mondo abitato. Dopo il pranzo visita della capitale dai vecchi quartieri popolari e sul finire del giorno escursione alla Valle della Luna, paesaggio unico di strane formazioni rocciose. La Paz, che conta quasi 2 milioni di abitanti, è costruita sul fondo del canyon in cui scorre il Choqueyapu ed è dominata dalle nevi eterne dell’Illimani. La città offre una visione d’insieme alquanto particolare, dai forti contrasti culturali ed umani: un alternarsi di case e chiese coloniali e arditi grattacieli e costruzioni avveniristiche tra i quali si aggirano pastori con il colorato poncho ed il lama e donne in bombetta. La capitale più alta del mondo fu fondata nel 1548 da Alfredo de Mendoza, ed è posta lungo una gigantesca faglia dell'altopiano andino tra i 4080m dei quartieri più alti e i 3200m di quelli posti più in basso (quasi 1000m di dislivello!); le case, arroccate sui fianchi della frattura, sono per lo più abitate da indios e da meticci. La Paz è unica al mondo per la sua posizione geografica, per l'atmosfera coinvolgente che trasmette e per la specificità dei suoi abitanti. Un villaggio in una città…. L'aria limpida e rarefatta e la straordinaria purezza del cielo conferiscono alla città un'atmosfera senza confronti. Alla Plaza Murillo si affaccia la Cattedrale barocca di San Francisco con i bei portali ornati da colonne e bassorilievi, l’arteria del Prado, il museo nazionale di archeologia, con elementi di culture tiahuanaco, preincaiche e incaiche, il mercato Camacho e quello degli stregoni. Cena libera e pernottamento in albergo.
 

13°, 14° e 15° giorno
Il Lago Titicaca

Partenza per Tiquina, lungo la strada che segue la cordigliera e le rive del lago Titicaca, il lago d’acqua dolce navigabile più alto del mondo. Dopo aver passato lo stretto con piccole imbarcazioni locali, continuazione per Copacabana. Imbarco sulla “lancha” a motore per l’Isola del Sole, culla mitologica dell’Impero Inca, e visita delle rovine di La Chincana e del Roccione delle Origini, dove, secondo la leggenda, Manco Kapac e Mama Okllo fondarono il nuovo Impero Inca. Pranzo al sacco e passeggiate tra i bei paesaggi dominati dalla Cordigliera Reale fino a Yumani. Da qui in barca fino alle rovine di Pilkokaina, dove è possibile ammirare il vecchio Palazzo ed il Tempio del Sole. Ritorno in “lancha” per pranzo alla piccola città di Copacabana, mèta di pellegrinaggi al santuario inca più famoso di tutto il continente, cristianizzato ai tempi della conquista spagnola. Trasferimento quindi verso la frontiera peruviana via Yunguyo e Pomata dove si trova una chiesa cattolica in pietra rossa costruita dai gesuiti. Arrivo nella coloniale Puno. E da qui, un’altra giornata sarà dedicata alla visita in battello all’Isola di Taqila ed alle isole galleggianti degli Uros, comunità indio che ha conservato molte tradizioni e che continua a vivere su queste particolari isole fatte di giunchi intrecciati. Cene libere e pernottamenti in albergo a Puno e a Yumani in guest-house.
 

16° giorno
Puno-Cuzco

Continuazione per Cuzco lungo la via dell’Altipiano che attraversa il colle di Abra la Raya (4312m) per raggiungere per pranzo le verdi vallate del villaggio di Sicuani. All’uscita di Puno sosta alla necropoli di Sillustani, penisola rocciosa in mezzo alla laguna incantata di Umayo, complesso archeologico celebre per i suoi stupefacenti edifici funerari. Fanno da sfondo la catena del Vilcanota, che culmina col Nevado Ausangate di 6384m, e le rovine Raqchi, il tempio sacro agli Inca distrutto dagli spagnoli. Cena libera e pernottamento a Cuzco.
 

17° giorno
Cuzco

Giornata consacrata alla visita di Cuzco e alle rovine inca dei dintorni. Cuzco, “ombelico” in lingua quechua, è una città da girare a piedi, soffermandosi davanti ai vecchi palazzi, entrando nelle chiese, ammirando l’immensità della Plaza de Armas, esplorando il dedalo di stradine. Numerose sono le dimore spagnole costruite sulle monumentali fondamenta di vestigia inca. Un esempio lo troviamo nel monastero di Santa Catalina: costruito nel 1580, questo monastero era destinato ad accogliere le vocazioni religiose della nobiltà. Vere piccole case individuali, le celle dei monaci sono organizzate in modo da creare stradine, piazzette e passaggi che sboccano nelle cappelle e nei chiostri. Passato il muro del convento, si entra in un mondo color ocra, bianco e blu, un mondo che non è cambiato dal XVII° secolo.  Visita delle rovine di Sacsayhuaman, Puca Pucara, Tambomachay e Q’enqo. Si tratta essenzialmente di centri religiosi, fortezze militari dell’epoca. Tra questi si distingue in modo particolare Sacsayhuman, fortezza ciclopica che difendeva Cuzco, composta da una muraglia di 300 metri di lunghezza costruita in enormi blocchi di pietra lavorata negli angoli per incastrarsi perfettamente con le pietre vicine senza legante. Alcune di queste pietre misurano 5 metri di altezza, ma ce n’è una anche di 9 metri che da sola pesa 360 tonnellate! Cena libera e pernottamento in albergo.
 

18° giorno
La Valle Sacra degli Incas

Escursione in giornata verso la vallata dell’Urubamba, la Valle Sacra degli Inca. Visita delle rovine di Pisaq, insediamento urbano precolombiano, del suo celebre mercato (domenica, martedì e giovedì) e delle saline di Maras. I terrazzamenti sono saline in attività, i paesaggi sono superbi. Dopo il pranzo visita della fortezza di Ollantaytambo, villaggio indigeno costruito sulle fondazioni di un antico e importante centro inca. Il punto forte della fortezza è il «Tempio del sole » la cui parte centrale è formata da 6 monoliti rettangolari incisi in porfido rosso, legati gli uni agli altri da bande verticali dello stesso materiale: un lavoro di una rara delicatezza e al tempo stesso di una presenza imponente. Cena libera e pernottamento in un hotel della valle.
 

19° e 20° giorno
Machu Picchu

Giornata consacrata alla visita della inespugnabile città che è stata chiamata la “Città Perduta degli Incas”: fino al 1911 infatti, data in cui fu scoperta da Hiram Bingham, non era stata trovata alcuna allusione o leggenda che ne facesse sospettare l’esistenza. Ed è stato proprio questo oblio totale che ha garantito la sua eccezionale conservazione. Città perduta anche grazie alla sua posizione geografica: in cima a un picco, spesso avvolto nelle nuvole, che sovrasta il fiume Urubamba, sul fondo della valle sacra degli Incas, dove non passa alcuna strada. Poi visita della prodigiosa architettura sospesa in terrazze tra cielo e terra, Machu Picchu, simbolo della cultura andina, sito magico di una bellezza grandiosa dove ha preso forma l’incredibile sfida umana rappresentata dalla fortezza. Descrivere l’impressione, l’emozione che qui si prova è impossibile. I resti della città sorgono su una sella fra due montagne: a nord il Machu Picchu, in mezzo il campo dei resti archeologici e a sud il Huayna Picchu (rispettivamente vecchia e giovane montagna). 620m più in basso il fiume Urubamba. Dopo l’ingresso ci attendono 99 gradini: la prima delle numerose salite e discese nell’ambito della visita. Nella zona più importante, la cittadella, ai piedi dello sperone montuoso c’è il Tempio Maggiore, un edificio lungo 11m e largo 8, con le pareti finemente lavorate. Alla sua destra una bassa costruzione: il Palazzo (o tempio) delle tre finestre (e due nicchie). Quello che a Machu Picchu colpisce ancora oggi è il grande rispetto per la natura che avevano i suoi costruttori. Escursione a piedi all’Inti Punku, Porta del Sole per chi sale lungo il “cammino dell’Inca”, e all’Apu Machu Picchu, per una visione panoramica superlativa sul sito. Al mattino del 19° giorno trasferimento alla stazione di Ollantaytambo per prendere il treno che porta ad Agua Calientes e poi salita alla cittadella con una navetta. Dopo la visita discesa e pernottamento ad Agua Calientes. Il 20° giorno ritorno in treno a Cuzco. Cene libere e pernottamenti in albergo.
 

21° giorno 
Cuzco

Giornata e pasti liberi a Cuzco.
 

22° e 23° giorno
Lima 

Trasferimento all’aeroporto e volo per Lima. Sistemazione in hotel e pranzo. Nel pomeriggio tour della città coloniale chiamata Città dei Re dal conquistatore Francisco Pizarro. Posta sulle rive del fiume Rimac e accarezzata dalle acque del Pacifico, Lima è oggi una metropoli di più di 7 milioni di abitanti che conserva con orgoglio i suoi conventi e le magioni coloniali, simboli della sua tradizione antica e generosa. E’ una città moderna in crescita costante ma che, allo stesso tempo, ha saputo mantenere la ricchezza del suo centro storico pieno di monumenti artistici, come la magnifica piazza de Armas e il palazzo Torre Tagle; la cattedrale che si iniziò a costruire lo stesso giorno della fondazione della città; la chiesa, le catacombe e il convento di San Francisco, considerato il complesso architettonico più riuscito dell’America ispanica; Santo Domingo con il suo bel chiostro principale. Cena libera e pernottamento. Il 17° giorno visita del Museo dell’Oro, installato in una suntuosa residenza che possiede una favolosa collezione di oreficeria preispanica, proveniente in gran parte dalle culture Chimu-Lambayeque dall’ XI° al XV° secolo. Sono esposti numerosi oggetti in oro puro : braccialetti, pettorali, parures, ma anche un’importante collezione di armi tra cui il celebre Tumi o coltello da cerimonia. Pranzo in riva al mare. Trasferimento in aeroporto per il volo verso l’Europa.
 

24° giorno
Italia

Arrivo in Italia.
 

Prezzi e date di partenza

data di partenza rientro Note particolari Prezzo HS Calc

Calcolo del prezzo


Descrizione Costo
Costi fissi
Prezzo base a persona in camera doppia € 5630
isc + assicurazione medico/bagaglio € 80
Supplemento alta stagione € 300
Tasse aeroportuali indicativamente* € 325
Costi accessori e supplementi
Supplemento camera singola € 700
  TOTALE DEI COSTI  

costi annessi e supplementi


Costo a persona Prezzo
Tasse Aeroportuali, da verificare al momento dell'emissione del biglietto € 325
Sistemazione in singola € 700
Iscrizione ed Assicurazione medico-bagaglio € 80




Assicurazione Annullamento facoltativa


Attenzione: la richiesta di assicurazione contro il rischio annullamento va confermata contestualmente alla conferma del viaggio e viene resa operativa al momento del ricevimento dell'acconto.

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Punti forti del viaggio

Buenos Aires, Salta, le Ande, san pedro de Atacama, Laguna Verde, Laguna Colorada, Salar de Uyuni, La Paz, lago Titicaca, Uros, Cuzco, valle dell'Urubamba, Machu Picchu, Lima.

In Breve...

solo Ande per un periplo eccezionale per contenuto, ricchezza e ritmo, riservato a chi può affrontare altitudini estreme. Un itinerario dedicato ai contrasti degli ambienti andini: lo splendore immutabile dei paesaggi della Cordigliera, i vulcani, le lagune, le grandi distese desertiche, i salar, il Titicaca. I siti celeberrimi della cultura incaica, resi ancor più affascinanti dalla sublime posizione paesaggistica. Le città più alte del mondo ed i villaggi sperduti in cui sembra che il tempo non sia passato, in un continuum geografico mozzafiato.

Richiesto per partire:

  • Passaporto valido
  • Visto/i ottenibile in loco