Salta, la Puna Argentina e San Pedro de Atacama
durata viaggio 18 giorni
1° e 2° giorno – 11 e 12 ottobre
Italia-Buenos Aires
Partenza dall’Italia con volo di linea. Arrivo, trasferimento e sistemazione in hotel. Giornata successiva a disposizione, consigliamo la visita del caratteristico e animato mercato domenicale di San Telmo. Prima colazione e pernottamento in hotel 4*.
3° giorno – 13 ottobre
Buenos Aires-Salta
Trasferimento in aeroporto e volo per Salta, “la linda, situata a 1200 metri d’altezza. Nata per difendere le fertili vallate che collegano il Rio de la Plata con l'alto Perù dagli attacchi delle popolazioni indigene, la città venne quasi completamente distrutta da un terremoto nel 1692. Ricostruita divenne, quasi un secolo più tardi, la capitale di quello che oggi viene chiamato il NOA, Nord Est Argentino, arricchendosi man mano di edifici coloniali pubblici, religiosi e privati fino a quando, le guerre che nella prima metà dell'800 sconvolsero il paese e le chiusure commerciali verso Bolivia e Cile, ne decretarono il veloce declino. A fine '800 nuovo impulso commerciale venne dalla costruzione della ferrovia che collega ancor oggi Salta ad Antofagasta in Cile richiamando nella regione un gran numero di immigrati impiegati nello sfruttamento delle risorse della regione: allevamento, legname ed una gran varietà di minerali. Circondata dalle vette andine, la città è ricca di testimonianze coloniali, tipiche ed affascinanti: la Cattedrale, che coniuga il gusto neoclassico degli architetti italiani che vi hanno lavorato al barocco spagnolo, la grande piazza completamente porticata, il Cabildo, il convento di san Bernardo... Visita della città. Pranzo libero, cena e pernottamento in hotel in centro città.
4° giorno – 14 ottobre
Salta-Molinos
Al mattino visita dell’interessante Museo di Archeologia di Alta Montagna (MAAM), al termine partenza per il circuito in fuoristrada tra paesaggi che variano nel corso della giornata. Si attraversano le piantagioni di tabacco della verde valle di Lerma, poi una vegetazione subtropicale e la strada che sale zigzagando sotto l’incredibile blu dei cieli andini fino alla “Cuesta del Obispo”, da dove si gode di un panorama mozzafiato. Ecco la puna, l’altopiano desertico, nel quale pascolano vigogne, lama e guanaco. Il Parco Nazionale “Los cardones”, detto anche “Los colorados”, sul cui terreno accidentato e multicolore si alzano diritti innumerevoli cactus, con le Ande innevate che fanno da sfondo. Si percorre la “recta tin tin”, una perfetta linea retta di ben 19 km che curiosamente attraversa una pampa quasi piana circondata da catene montuose. Questa pista risale al periodo incaico e stupisce per la precisione del suo tracciato. Si incontra Cachi, piccolo paesino dalle case in adobe dipinte di bianco e protette dalla chiesa dedicata a San José. L’abitato di trova a “soli” 2280 metri d’altitudine, sovrastato dall’omonimo Nevado, che si innalza fino a 6380 metri. Eucalipti, pini ed alberi del pepe circondano la piazza centrale che accoglie la chiesa del XVIII° secolo. Vi viaggia ancora immersi in paesaggi sempre diversi nei quali solo la natura esiste, tra montagne aride e guglie appuntite, deserti, cactus e vallate… infine si raggiunge Molinos e la sua sorprendente chiesa edificata in legno di cactus. Tipica la lavorazione della lana di vigogna, ottenuta nel rispetto dell’animale che è a rischio di estinzione. Pensione completa. Pernottamento in hotel.
Distanza: 122 km strada asfaltata / 81 km strada sterrata.
Altitudine: altezza massima raggiunta 3.457 m. - pernottamento Molinos 2.020 m.
Tempo di percorrenza stimato: 4H30.
5° giorno – 15 ottobre
Molinos-Cafayate
Si riprende la strada seguendo il corso del fiume e si attraversa la regione della Quebrada de las flechas, formazioni rocciose inclinate e aghiformi che si innalzano con pareti di 20 metri e sembrano tante punte di freccia tese verso il cielo. Quebrada de la Conchas, formazione geologica naturale che separa i fianchi opposti di montagne originariamente saldate tra loro, impressionante canyon dal colore rossastro scavato dall’omonimo Rio. Lo spettacolo che la natura offre è meraviglioso, tra montagne semidesertiche e rocce multicolori dalle forme capricciose… Cafayate, situato nel cuore delle valli Calchaquíes, è piccolo villaggio di stampo coloniale che ospita l'importante cattedrale “Nuestra Señora del Rosario”, sede vescovile, edificata nel 1885 in sostituzione di una ancora precedente. Tutta la regione è coltivata a vigne di altura ed il vino prodotto, grazie al basso grado di umidità nell’aria delle vallate, ha un sapore caratteristico ed è particolarmente rinomato. Pensione completa. Pernottamento in hotel.
Distanza: 100 km strada asfaltata. 115 km strada sterrata.
Altitudine: altezza massima raggiunta 2.300 m / pernottamento Cafayate 1.683 m.
Tempo di percorrenza stimato: 5H.
6° giorno – 16 ottobre
Cafayate-Quilmes-El Penon
La giornata inizia con la visita alle rovine di Quilmes a Tucuman, l’area archeologica più celebre del paese. L’antica città, abitata dal IX° al XVII° secolo, era costruita in un anfiteatro naturale. E’ considerata la sede del più grande raggruppamento preispanico in Argentina e costituisce una importante testimonianza della complessa organizzazione sociale del popolo Quilmes. Il sito è immenso e solo parzialmente scavato, ma la quantità di rovine portate alla luce è assolutamente impressionante e permette di immaginare la disposizione e la dimensione della città ed al tempo stesso di comprendere l’importanza strategica della posizione. Dai suoi 2000 metri si gode di un panorama eccezionale sulla vallata. Continuando sulla Ruta 40 in un territorio piuttosto arido e spoglio si incontrano i vigneti di Hualfin, un villaggetto agricolo sorprendentemente immerso nel verde che vanta una cappella del 1770. Meta finale El Penon dove, a 3400 metri, ci attende il nostro “hosteria”. Pensione completa. Pernottamento.
Distanza: 250 km strada asfaltata, 50 km strada sterrata.
Altitudine: altezza massima raggiunta 4.200 m. / pernottamento El Peñón 3.400 m.
Tempo di percorrenza stimato: 5H.
7° giorno – 17 ottobre
Escursione Campo Piedra Pomes e Carachi Pampa
La Puna catamarqueña è un museo a cielo aperto del vulcanismo. Una delle attrazioni principali è il “Campo di Pietra Pomice”, paesaggio abbagliante e strano scavato nella roccia di origine ignea che qui assume colorazioni dal bianco all’ocra. Le sue caratteristiche morfologiche e la sua elevatissima porosità la rendono facilmente aggredibile dagli agenti atmosferici, che ne hanno scolpito le forme creando un gigantesco labirinto di torrioni roccioso invasi dalle sabbie. Migliaia di blocchi di pietra pomice sono disseminati su di un’area di 150 kmq che si visita serpeggiando in fuoristrada tra le rocce e nella quale ci si perde ammirando l’opera del vento, eterno scultore di questa roccia andina. Veramente un paesaggio che non sembra terrestre… L’attività vulcanica della regione la rende particolarmente ricca di risorse minerarie: borace, zolfo, litio… Sul ritorno la strada passa molto vicino ad un giovane vulcano, il Carachi Pampa, che ha perduto i suoi colori basaltici negli ultimi tempi geologici e si presenta ora uniformemente nero . Rientro a El Penon. Pensione completa. Pernottamento.
Distanza: 130 km di strada sterrata.
Altitudine: altezza massima raggiunta 4.200 m. / pernottamento El Peñón 3.400 m.
Tempo di percorrenza stimato : 4 1/2 hs.
8° giorno – 18 ottobre
Escursione Laguna Grande-Cratere Galan- Oasi di Antofalla
Sulla strada che conduce al Vulcano Galan si incontra lo spettacolo offerto da Laguna Grande, un lago salino posto ad oltre 4000 metri d’altitudine le cui acque in primavera vengono liberate dalla morsa dei ghiacci e diventano luogo di ritrovo per una moltitudine di uccelli, in particolare per i fenicotteri, quello della Puna o Piccolo Parina e quello andino. Siamo in una delle zone più disabitate, aride e remote dell’Argentina, che ospita più di 200 vulcani. Il posto d’onore è tenuto dal Cerro Galan, antichissimo vulcano dal cuore ancora attivo, ma quiescente, che raggiunge la ragguardevole altezza di 5912 metri. Ma ragguardevole ed insuperata soprattutto è la dimensione della sua caldera: 34 km di diametro da nord a sud e 24 km da est ad ovest... Una dimensione tale da non essere riconoscibile da terra. Al suo interno un piccolo gioiello: Laguna Diamante, amata e frequentata dai fenicotteri grazie alla sua posizione riparata dai venti freddi. Si prosegue lungo una strada secondaria che conduce a Vega Colorada, una vasta e colorata zona umida utilizzata dalla comunità di Antofalla come pascolo per lama e pecore. L'ultimo chilometro è una ripida discesa che offre viste mozzafiato sul Salar di Antofalla, una stretta ma ampia distesa di sale rinomata per la sua sorprendente bellezza naturale. Arrivo all'oasi di Antofalla, un villaggio con poco più di 30 residenti. Pernottamento in semplice “hosteria” gestita dalla comunità locale. Pensione completa.
Distanza: 250 km strada sterrata
Altitudine: altezza massima raggiunta 4.760 m./ Pernottamento Oasi di Antofalla 3300 m.
Tempo di percorrenza stimato: 7H
9° giorno – 19 ottobre
Oasi di Antofalla – Antofallita - Mina Julia -Tolar Grande
Il viaggio riprende in direzione Nord verso il vulcano Antofalla, 6100 mt, e la minuscola oasi di Antofallita tra terre rosse e specchi d'acqua cristallina, giganteschi Salar e picchi vertiginosi. Buffo ed enigmatico il Cono Arita (sacro per la popolazione locale) che si erge, con la sua piramide scura, a sovrastare il Salar de Arizaro, immensa distesa salina tra le più grandi al mondo. In direzione del confine cileno il viaggio prosegue fino a mina Julia dove, lontani da tutto, un tempo vivevano e lavoravano almeno 200 minatori per estrarre minerali contenti zolfo. Il materiale estratto veniva caricato sulla teleferica che collegava la miniera al complesso di La Casualidad, circa tremila abitanti, dove veniva lavorato prima di ripartire verso Salta e Antofagasta. Ora le due località sono città fantasma, dove regna il silenzio freddo della puna. Lo sguardo non può che perdersi negli spazi appaganti di questo angolo di Argentina ed è curioso pensare come il deserto, così ostile, possa invece sembrarci così dolce e rilassante con i suoi incredibili, colori delle nude rocce e della terra. Paesaggi grandiosi che devon esser sembrati un inferno, una prigione senza mura, ai tanti minatori disseminati nella regione. Arrivo in serata all'insediamento di Tolar Grande. Pernottamento in rifugio. Pensione completa.
Distanzae: 250 km strada sterrata
Altitudine: altezza massima raggiunta 5.200 m./ Pernottamento Tolar Grande 3.500 m.
Tempo di percorrenza stimato: 7H.
10° giorno – 20 ottobre
Deserto labirinto - San Antonio de los Cobres - Salta
Si prosegue verso il Deserto Labirinto, suggestivo susseguirsi di mammelloni e alture argillose dal colore di un intenso rosso e morbidamente modellate dal vento e dall'acqua. Abra Chorrilos sarà il nostro punto più alto e lì conosceremo le apacheta e la loro importanza culturale per la tradizione andina. San Antonio de los Cobres è l'attuale capitale della Puna, un villaggio polveroso con una comunità colorata, il nostro primo vero contatto con la civiltà dopo un viaggio nelle remote Ande. La Gola del Toro è una spaccatura naturale che collega la verde valle di Lerma con il deserto. In 95 km questa selvaggia quebrada sale dai 1200 metri fino ai 4000 del Passo Abra Blanca. Anche gli Inca esplorarono questo passaggio poiché faceva parte del Capaq Ñam o Cammino Reale Inca, un sentiero strategico di 5000 chilometri costruito per unire l'Impero Inca da Quito in Ecuador a Mendoza in Argentina. Arrivo a Salta e sistemazione in tipica hacienda. Pensione completa.
Distanza: 180 km strada asfaltata. 190 km strada sterrata
Altitudine: altezza massima raggiunta 4.500 m./ pernottamento Salta 1.152 m.
Tempo di percorrenza stimato: 7H
11° Giorno – 21 ottobre
Salta - Quebrada de Humahuaca - Tilcara – Purmamarca
Partenza verso nord per raggiungere la Quebrada de Humahuaca e Purmamarca. Nella Quebrada de Humahuaca c’è il Cerro de los Sietes Colores, così detto grazie all’incredibile colorazione del paesaggio che sembra dipinto a pennellate da un artista. Gli amanti della geologia potranno approfondire studiando gli elementi che concorrono a questo incredibile fenomeno. Ai piedi del Cerro si trova Purmamarca, grazioso villaggio di casette in adobe nel quale sorge la chiesa costruita nel 1648 in onore di Santa Rosa di Lima. La piazza centrale accoglie un mercato artigianale che offre oggetti in legno, tessuti ed una vasta scelta di piante medicinali. Dopo la visita si riparte per Tilcara, altro bel villaggio nella Quebrada, e la celebre “Tavolozza del Pittore”, ancora una curiosità geologica dai colori esaltanti. Sistemazione in hotel a Purmamarca. Pensione completa.
Distanza: 290 km strada asfaltata. 50 km strada sterrata.
Altitudine: altezza massimaraggiunta 4.300 m. / Pernottamento Purmamarca 2.324 m. /
Tempo di percorrenza stimato: 7 hs
12° giorno – 22 ottobre
Purmamarca – Salinas Grandes –Susques – San Pedro de Atacama
Attraverso la spettacolare “Cuesta del Lipan” si raggiunge uno dei deserti di sale più grandi al mondo, Salinas Grandes, 120 kmq di suolo sterile nascosto tra i contrafforti della Cordigliera delle Ande. Ai bordi l’acqua non è totalmente evaporata e colma numerosi bacini allineati che offrono la bellezza dei loro riflessi blu, a completamento di un paesaggio già stupendo. Il sale è raccolto da numerosi scavatori che abitano modestissime casine. Di sale, naturalmente. Si raggiunge Susques, piccolo centro abitato nato come i precedenti grazie ai traffici minerari. Vale una visita la piccola e commovente chiesetta dal tetto in paglia (se aperta!). Il viaggio prosegue verso il confine con il Cile che si raggiunge attraverso il Paso de Jama. Arrivo a San Pedro de Atacama, città oasi a 2436m d’altitudine. Perduta nel cuore del deserto del Nord del Cile, ai piedi del vulcano Licancahur (5916m, situato in Bolivia), è stata un grande centro di quella cultura atacamena che precedette nella regione l’arrivo degli Incas prima, degli spagnoli poi. Sistemazione in hotel 3*. Mezza pensione che include il pranzo.
Distanza: 430 km strada asfaltata.
Altitudne: altezza massima aggiunta 4.700 m. / Pernottamento San Pedro de Atacama 2.475 m.
Tmepo di percorrenza stimato: 6H.
13° e 14° giorno – 23 e 24 ottobre
San Pedro de Atacama
Escursione sull’altopiano alle lagune Miscanti (4200m) e Miñiques, famose per il loro colore blu profondo e la vista spettacolare dei picchi omonimi, che culminano a 5622 e 5910m. Sulla strada del ritorno visiteremo il villaggio di Toconao, caratterizzato da un originale campanile, e la laguna salata di Chaxa, dove flora e fauna si sono adattati al clima del deserto. Potremo osservare importanti colonie di fenicotteri rosa ed attendere lo spettacolo del tramonto, quando il cielo cambia colore e ne assume molti insieme: porpora, rosso, rosa, l'arancio, oltre alle varie tonalità di azzurro… Il giorno seguente partenza di primo mattino verso i geyser del Tatio: a 4320m d’altitudine, proprio prima dell’alba, i geyser si svegliano! L'aria ancora fresca crea fumarole che possono raggiungere 10 m e 85°C, condensandosi al contatto del calore espulso. Camminando tra i vapori si notano a terra curiose concrezioni causate dai geyser, vicine tra di loro ma di vari colori. Un’esperienza singolare in un luogo magico, che permette anche un bagno caldo in una piscina naturale. Rientro a San Pedro de Atacama, un centro pieno di fascino, nel quale si vive al rallentatore. E’ bello avere la possibilità di passeggiare tranquillamente attraverso l’abitato… Nel pomeriggio attraversiamo la Death Valley e ci arrestiamo “alle tre Marie„, curiosa formazione rocciosa che assomiglia ad una statua. Paesaggi lunari, vallate della morte, gli aggettivi non mancano per designare questi luoghi senza vita. Ma la vita c’è, basta avere la pazienza di guardare il fondo delle valli tortuose e un’esplosione di verdi oasi si offrirà ai nostri occhi! Raggiungiamo la Valle della Luna prima del tramonto, per godere della penombra fascinosa dalla grande duna. Rientro a San Pedro. Pranzo incluso il giorno 13 e resto dei pasti liberi. Pernottamento in hotel.
15° giorno – 25 ottobre
San Pedro de Atacama – Calama – Santiago del Cile
Al mattino presto trasferimento all’aeroporto di Calama (100 km – circa 1 ora ½) e volo per Santiago del Cile. Arrivo, incontro con la guida e visita della città, chiusa in una paesaggistica conca nel pieno di cuore delle Ande, per scoprire il centro storico e coloniale ed i grandi quartieri moderni dalla vita movimentata. Al termine trasferimento in hotel 4*. Pasti liberi. Pernottamento in hotel.
16° giorno - 26 ottobre
Santiago: Isla Negra e Valparaiso
Al mattino, dopo la prima colazione, incontro con la guida e partenza verso la costa per raggiungere Isla Negra, località cara ai cileni ed al pubblico internazionale per la bellezza del paesaggio in cui sorge e soprattutto per aver ospitato il poeta Pablo Neruda. Durante il soggiorno a Isla Negra il cileno premio Nobel per la letteratura ha dato vita ad una parte importante delle sue opere ed oggi la sua casa è diventata un museo. Nel corso degli anni Pablo Neruda costruì diverse case spesso definite “poesie immobiliari” per l'amorevole cura ed attenzione con cui le concepì ed arredò, tra queste quella di Isla Negra è la più suggestiva e forse la più amata dal poeta. Si raggiunge percorrendo un lungo sentiero immerso tra alberi e cespugli che conduce alla casa-barca incagliata sulla spiaggia. L'arredamento profuma di mare e si compone di una meticolosa collezione di oggetti, tra cui spiccano bottiglie, conchiglie ed alcune polene a cui Neruda aveva dato anche un nome: Cymbelina, Medusa, Sirena e Maria Celeste. Lasciate le atmosfere rarefatte di Isla Negra, si prosegue verso Valparaiso, fondata nel XVI secolo, e composta da 43 colli ai quali si accede con vie strette, lunghe scale e diversi ascensori. Il porto, dichiarato Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO, offre una architettura unica ed affascinante. Nel pomeriggio rientro verso la capitale. Pasti liberi e pernottamento
17° giorno – 27 ottobre
Santiago del Cile - Italia
Prima colazione. Check out alle ore 11.00 e giornata a disposizione (possibilità di lasciare i bagagli alla reception dell’ hotel). Nel tardo pomeriggio trasferimento in aeroporto e volo di rientro in Italia.
18° giorno – 28 ottobre
Italia
Arrivo in Italia.
** ESTENSIONE ALL'ISOLA DI PASQUA SU RICHIESTA **