1° giorno
Partenza dall’Italia con volo di linea su Algeri. Cena libera. La sera imbarco su Djanet. Pernottamento in hotel.
dal 2° al 9° giorno
Djanet (1094 metri) è la più grande oasi del sud-est algerino con oltre 50.000 palme. Si stende per 5 chilometri lungo la valle del fiume Edjeriou, in una vallata ai piedi della scarpata rocciosa del Tassili degli Ajjer, dalla quale sgorgano numerose sorgenti che raccolgono l’acqua di tutto l’altopiano ed alimentano l’irrigazione dell’oasi e dei giardini coltivati. La località è “pleine de charme”. Punto obbligato d’incontro, di commercio, di scambio lungo le carovaniere che collegavano il Nord Africa con i paesi della fascia equatoriale, ha sempre rappresentato un punto di ristoro, di frescura e di serenità dopo le assolate tappe desertiche. Salendo fino all’ex fortino della legione si può ammirare l’insieme dell’oasi. Partenza per una grande, stupenda spedizione verso i confini con Libya e Niger. Prima tappa Alidemma, selva di guglie e pinnacoli frastagliati, erosi ed immersi in finissima sabbia dorata, un labirinto di corridoi e fiumare tra sfasciumi di arenaria ed archi poderosi, una vera cittadella minerale!. E’ poi la volta della regione di Monkhor, dove si visita una bella grotta affrescata (bubalus, figure di uomini dalla testa rotonda, maschere). Proseguendo il paesaggio si apre su una vista spettacolare a 360 gradi: torrioni d’arenaria, uadi, distese all’infinito di sabbia e roccia. Fino a Uan El Kheir. Grandi gli spazi e grandi i canyon in cui effettuare bellissime passeggiate. La spedizione prosegue poi verso l’area di Aman Samernin, che significa “acqua fredda”, ancora ricca di arte preistorica, con un percorso che si snoda tra dune dorate e rocce. Qui si può ammirare la rappresentazione della cosiddetta “vacca a spirali”, davvero speciale. Un’attraversata avventurosa tra le dune conduce poi a Tibenkar, dove lo sguardo si perde tra le formazioni di sabbia fino al Messak Mellet, in Libya, e quindi a Tiknewen, le sorelle, due rilievi identici che spuntano in lontananza dalla sabbia. Vasti anfiteatri circondati da rocce appuntite introducono a El Berdj, regione tra le più spettacolari. La guelta di Ouan Tabarakat e numerosi siti d’arte rupestre accompagnano il letto dell’oued omonimo decorato di rocce dalle forme bizzarre, fino a Essedelaghe, dove si possono ammirare eleganti dipinti di figure umane e la grotta delle “ranocchie”. Poi ecco ancora Moul n’Aga, la “testa della gazzella”, dove la comunione tra roccia e sabbia scolpisce uno dei paesaggi tra i più suggestivi della regione. Antiche falesie vengono inghiottite da dune arrembanti, arditi archi, guglie e torrioni si ergono ed annegano nella rena. Le gole profonde dell’oued In Djeran, scavate dalle grandi alluvioni del quaternario, svelano i segreti di un mondo affascinante e lontano: sulle pareti rocciose e nei ricoveri naturali pitture ed incisioni rappresentano uno splendido corteo di elefanti, mandrie di buoi, gruppi di giraffe, ma anche personaggi misteriosi, simboli e scene erotiche. L’oued In Djeran si perde nel tripudio di dune rosse e castelli sgretolati di Tin Merzuga, dove il tramonto è uno spettacolo indimenticabile. Sul terreno ancora si rinvengono resti archeologici: macine, pestelli, strumenti litici del periodo in cui il Sahara era verde, coltivato e bagnato da grandi fiumi sulle cui sponde si svilupparono civiltà agro-pastorali che hanno lasciato segni tangibili e rappresentazioni pittoriche sulle pareti dei ripari. Come ad esempio il favoloso sito di Bohedienne e la stupenda “giraffa accucciata”. Poi sempre i grandiosi, infiniti meandri dell’oued In Djeran accompagnano i visitatori all’uscita dal Tadrart Akakus, verso quella poderosa barriera di sabbia dell’erg d’Admer che emerge improvvisa dalla piana sconfinata. La sua bellezza è inebriante. Ma ancor più destano stupore ed ammirazione i celebri buoi di Teghaghart, profondamente incisi ed accuratamente levigati, il massimo insomma dell’arte rupestre sahariana. Nell' ansa del fiume Edjeriou, sulle cui rive sorge Djanet, si stagliano solitari dei faraglioni rocciosi e nella parte inferiore di una parete alcuni buoi dalle grandi corna sono ritratti nell' atto di abbeverarsi. I musi arrivano a lambire la terra, dove un giorno si trovava l’acqua. Poco lontano una grande tomba solare, o per meglio dire a “buco di serratura”, resta come magnifico esempio di sepoltura neolitica: un tumulo centrale, due cerchi concentrici di pietre, un viale di accesso. Cena e pernottamento in una semplice struttura a Djanet, rigogliosa oasi dell’estremo sud-est algerino, raggiunta da qualche anno da una strada asfaltata che la collega al nord del paese. Alle sue spalle si ergono possenti, i bastioni vertiginosi del Tassili n’Ajjers, grandioso altopiano di arenarie scolpite dal tempo, su cui l’Uomo visse e lasciò i segni del suo passaggio.
10° giorn
Djanet-Algeri-Italia
Trasferimento in aeroporto ed imbarco sul volo di linea per Algeri. In mattinata corrispondenza sul volo per l’Italia.
Quota per persona in doppia - minimo 4 partecipanti
Tour Leader dall’Italia a partire da 10 partecipanti
Descrizione | Costo | |
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Costi fissi | ||
Prezzo base a persona in camera doppia | € 1990 | |
isc + assicurazione medico/bagaglio | € 80 | |
Supplemento alta stagione | € 200 | |
Tasse aeroportuali indicativamente* | € 0 | |
Costi accessori e supplementi | ||
Supplemento camera singola | € 150 | |
Visto di entrata nel paese/i | € 145 | |
TOTALE DEI COSTI |
Costo a persona | Prezzo |
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Tasse Aeroportuali, da verificare al momento dell'emissione del biglietto | € 0 |
Sistemazione in singola | € 150 |
Iscrizione ed Assicurazione medico-bagaglio | € 80 |
Visto di entrata nel paese/i | € 145 |
La quota comprende:
La quota non comprende:
Supplementi:
Attenzione: la richiesta di assicurazione contro il rischio annullamento va confermata contestualmente alla conferma del viaggio e viene resa operativa al momento del ricevimento dell'acconto.
Djanet, Alidemma, Monkhor, El Berdj, il riparo delle "ranocchie", la vacca a spirali. Tibenkar, Tikniwen, Moul n'Aga, Oued In Djeran, Tìn Merzouga, Erg d'Admer, Teghaghart
Perché “in grande!” vi domanderete?...Perché si riaprono alcune aree rimaste chiuse per anni. Perché così riprendiamo qui un circuito realizzato solo rarissime volte nel passato, un circuito “allargato” che offre ai viaggiatori intelligenti e curiosi la quasi totalità del grande mondo del Tadrart Akakus. Il massimo insomma delle attrazioni paesaggistiche ed archeologiche della regione a sud-est di Djanet.
A buon intenditor…
Circuito facile e quanto mai vario che serpeggia, è il caso di dirlo, nei meandri di antichi fiumi del quaternario disseminati di rose di Gerico, tra quinte di arenaria e fondali di sabbia di uno smisurato, favoloso teatro, dove il visitatore è protagonista. A sud di Djanet fino al confine con la Libia, bloccato dall’enorme duna rossa di Tin Merzouga. Un viaggio in fuoristrada per tutti, per coloro che non hanno molto tempo a disposizione e per chi desidera un’immersione catartica. Provare per credere!