Nel cuore dell Africa occidentale

durata viaggio 14 giorni

1° giorno
Abidjan

Arrivo ad Abidjan. Trasferimento in città e pernottamento in albergo. Pasti liberi.

2° giorno 
Abidjan-Abenguru

Partenza per la regione al confine col Ghana.
Più tardi durante la mattinata, incontriamo una comunità Komian e, con un po’ di fortuna, possiamo assistere ad una danza divinatoria. Gli Akan della Costa d’Avorio usano la parola “Komian” per riferirsi allo stato di trance, cioè a quel particolare stato in cui si viene posseduti dallo spirito. Lo stesso termine può essere utilizzato anche per le persone, intendendo quelle persone, nella maggior parte dei casi donne, che sono state iniziate per comunicare con il mondo degli spiriti attraverso diverse vie divinatorie allo scopo di risolvere problemi complessi. Davanti all’interlocutore, ad alcuni membri della famiglia ed alla folla curiosa, accompagnate dal ritmo dei tam-tam, le Komian si esibiscono in una danza rituale fino a raggiungere uno stato di trance: lo spirito si manifesta all’”apertura della bocca” svelando la natura del problema e il modo per superarlo.

3° giorno
Abenguru-Yamoussoukru

L’origine della monarchia Anyi risale alla tradizione del grande gruppo etnico Akan che vive nell’ampio sud-ovest del Ghana e nel sud-est della Costa d’Avorio. Condividono con il famoso Regno Ashanti del Ghana uno stile di vita simile, legato alla ricchezza della foresta e al culto dei re. Al palazzo reale incontriamo alcuni alti membri della nobiltà, nei loro abiti cerimoniali, e il sacerdote responsabile del feticcio che protegge il trono. Questa occasione speciale ci permetterà di comprendere la storia della regione e il ruolo dei re tradizionali in una repubblica moderna. Se disponibile, saremo ricevuti da uno di loro. Nel pomeriggio arriviamo a Yamoussoukro, villaggio natale di Houphouet-Boigny, primo presidente della Costa d’Avorio indipendente, e dal 1983 capitale del paese. Qui il sogno ivoriano degli anni ‘70 e ‘80 si è fatto realtà, il sogno di un paese che pur non avendo grosse risorse naturali è riuscito a produrre ricchezza a tal punto da rivaleggiare in stile architettonico ed in dimensioni con le capitali europee. Con la morte di Houphouët-Boigny, la città di Yamoussoukro è rimasta la capitale ufficiale, tuttavia il presidente, i ministeri, il governo e l’amministrazione si trovano oggi ad Abidjan. Dopo un periodo di crisi degenerato in una lunga guerra civile, la Costa d’Avorio ha ritrovato pace e stabilità e ha raggiunto una delle crescite economiche più rapide dell’Africa. Erede del boom economico degli anni ’80 è la Basilica di Notre Dame de la Paix (Nostra Signora della Pace). Secondo il Guinness dei primati del 1989, la sua larghezza di 150 m. ne ha fatto il più grande edificio religioso cristiano del mondo (San Pietro a Roma vanta solo 115 m. di larghezza) e con i suoi 7.763 metri quadrati di vetrate, vanta anche la sezione di vetrate più grande del mondo. La sua architettura è stata ispirata dalla Basilica di San Pietro a Roma. Girovagando tra gli immensi boulevard per nulla trafficati del centro, tra buche nell’asfalto e qualche gallina in mezzo alla strada, attirano la nostra attenzione i giganteschi palazzi del governo, hotel alti 14 piani, enormi scuole e persino un laghetto artificiale abitato da caimani. Ma quello che più colpisce la nostra immaginazione è la sensazione di vuoto per il nulla che circonda questa illusione…

4° giorno 
Yamoussoukru-Bouake

Incontriamo l’etnia Baulè del lignaggio Akan, originari del Ghana. I Baulè hanno in comune con i loro cugini del Ghana un complesso sistema gerarchico, ma hanno arricchito le loro tradizioni culturali prendendo spunto dalle popolazioni vicine. Questa commistione culturale ha riflessi nel loro artigianato: raffinate statue che rappresentano il mondo degli spiriti, pulegge scolpite per telai e bellissime maschere. Nella regione di Bouaké, lambendo la regione di Daloa, assistiamo alla danza delle maschere Zaouli. Si narra che la maschera Zaouli sia nata negli anni Cinquanta del Novecento e che sia ispirata a una ragazza di nome Djela Lou Zaouli. Tuttavia, le storie sulle origini delle maschere sono sempre diverse ed ogni maschera può avere una propria storia simbolica. Più tardi assistiamo alla danza della maschera Goli che può essere eseguita sia per intrattenere il villaggio sia per celebrare Il funerale di una persona di alto rango. I Baulè hanno adottato questo rituale dai loro vicini, la tribù Wan, dopo il 1900. I partecipanti cantano, ballano e bevono vino di palma.

5° giorno 
Bouake-Korhogo 

In mattinata guidiamo in direzione nord, vediamo il paesaggio cambiare gradualmente: da boscaglia ad aperta savana con grandi baobab. La città di Korhogo è un passaggio obbligatorio per il viaggiatore che attraversa le regioni settentrionali del paese. La sua storia risale al XIII sec. È la capitale del popolo Senoufo, un’etnia che ha prodotto alcune delle più grandi opere d’arte dell’Africa, in quasi tutti i campi: scultura, tessitura, pittura e metallurgia. Visitiamo l’interessante mercato dell’artigianato per scoprire pregiate sculture in legno e tessuti che mostrano i tradizionali motivi Senufo. Sono questi modelli che hanno ispirato artisti moderni come Pablo Picasso, che si è anche recato personalmente nel paese dei Senufo per incontrare e scambiare esperienze con artisti locali. I Senoufo sono celebri anche per i loro complessi riti iniziatici. L’iniziazione dei ragazzi è chiamata Poro e richiede 21 anni per essere completata. È il passaggio dalla giovinezza all’età adulta e consiste nell’apprendimento dei segreti sociali e religiosi che trasformano un ragazzo in un vero uomo Senoufo, attraverso il superamento di alcune prove e l’esibizione in danze con maschere.
Guidiamo verso nord fino a un villaggio remoto per assistere all’antica tecnica di fusione del ferro eseguita da qualche vecchio fabbro, un esempio molto raro di metallurgia tradizionale del ferro in Africa. Questa “tecnologia tribale” ci riporterà alla prima Età del Ferro in Africa, riferita alla preistoria e alla protostoria dell’Afro-Eurasia, l’epoca in cui il materiale dominante per la fabbricazione degli utensili era il ferro. Alcune testimonianze della linguistica storica suggeriscono che la fusione del ferro potrebbe essere stata praticata dalla cultura Nok della Nigeria già nel 1000 a.C.. La vicina cultura Djenné-Djenno della Valle del Niger, in Mali, mostra prove della produzione di ferro a partire dal 250 a.C. circa. Il minerale di ferro proviene da alcune miniere locali a forma di pozzi profondi e viene macinato manualmente. La tradizionale “fornace a soffietto in adobe” viene caricata con strati di carbone e strati di minerale, poi si accende il fuoco – ora si può lasciare la fornace perché la fusione durerà fino al mattino seguente. Le tecniche di fusione del ferro sono segrete e sempre associate a tabù e iniziazioni. Il fabbro è endogamo, il che significa che solo i nati in famiglie di fabbri possono accedere al lungo apprendistato del mestiere. Sono temuti dalla tribù perché possiedono oscuri poteri magici, sono in contatto con gli spiriti maligni, sono in grado di trasformare le pietre in ferro. Fondere significa trasformare una forma solida in liquido e trasformarla nuovamente in una forma solida diversa. Sono considerati “maestri del fuoco”, capaci di invocare gli “spiriti della terra” con i loro potenti martelli. A causa dei loro spaventosi poteri magici, i fabbri devono spesso stabilirsi fuori dai villaggi. Sono una casta molto potente: la fabbricazione di utensili e armi di ferro permette un’agricoltura estensiva, una caccia efficiente e una guerra di successo. In serata arriviamo a Korhogo presso il nostro confortevole hotel dove passeremo due notti.

6° giorno 
Korhogo

Al mattino torniamo al villaggio per vedere il risultato della fusione. La base sigillata della fornace d’argilla verrà rotta per estrarre il blumo di ferro e il fabbro ne pesterà una parte. In seguito, con l’aiuto di un mantice, riscalderà la polvere di metallo ottenuta fino a farla fondere in un crogiolo e la verserà in uno stampo. Il metallo viene poi nuovamente riscaldato e martellato sulla forgia fino a ottenere la forma desiderata, che infine verrà lucidata da imperfezioni e asperità.  Abbiamo assistito all’intero processo che porta alla creazione di un oggetto. La metallurgia tradizionale del ferro è un raro esempio di antica “tecnologia tribale”. Per più di 80 anni si è creduto che questa tecnica fosse scomparsa… fino alla scoperta di questo villaggio! Torniamo a Korhogo. La più spettacolare danza della maschera Senufo è quella del Boloy, o danza della pantera, celebrata dai ragazzi iniziati di ritorno da un periodo di isolamento nella foresta sacra, a cui possiamo assistere presso un villaggio. Ritorno a Korhogo.

7° giorno 
Korhogo-Boundiali

Abbandoniamo la strada principale per scoprire il villaggio di Niofoin ed i suoi granai d’argilla decorati con simbolici bassorilievi. Ammiriamo la casa sacra dall’alto tetto a cono che presenta dipinti ed oggetti sacri dedicati ai culti animistici, ancora oggi praticati dai Senufo. Nel tardo pomeriggio assistiamo alla danza delle giovani vergini chiamata Ngoro, che fa parte della iniziazione Poro e viene eseguita dai Senufo. Le giovani iniziate trascorrono insieme mesi negli isolati boschi sacri dove apprendono i segreti sociali e religiosi che trasformano una ragazza in una vera Senoufo. Dopo sette anni c’è una grande festa per coloro che hanno concluso tutte le fasi dell’iniziazione, in particolare al termine della prima fase dell’iniziazione viene eseguita la danza delle ragazze vergini.

8° giorno 
Boundiali-Odienne

Iniziamo la giornata incontrando gli inconfondibili nomadi Fulani (chiamati anche Peul), alla costante ricerca di pascoli per le loro mandrie di zebù. I Fulani sono facilmente riconoscibili per le loro capanne di paglia coniche, il bastone che portano sempre sulle spalle, la borraccia appesa al collo, il machete in mano e il portamento fiero. Questi nomadi sembrano provenire dal nulla e dirigersi verso il nulla. Abituati come sono a una vita dura, sembrano perfettamente a posto con il poco che portano. Sono i veri signori di queste savane infinite. Visita di un villaggio, abitato per lo più da donne e bambini. Saremo invitati nelle loro capanne per vedere vecchie foto di famiglia, regali di dote ecc. Le donne indossano bellissimi tessuti colorati e, al collo e tra i capelli, gioielli tribali molto particolari (ambra del Baltico, perle di Boemia, vecchie “murrine” veneziane, pietre, bottoni e qualsiasi altro oggetto di plastica a loro gradito). Nella regione di Odienne incontreremo i Malinké, discendenti dell’antico impero del Mali. Tra i personaggi che hanno fatto la storia di queste tribù ricordiamo Samory Touré, un condottiero e cacciatore di schiavi che divenne famoso per la sua guerra contro l’esercito coloniale francese, che riuscì a sconfiggerlo solo dopo molti anni di combattimenti. Il suo esercito comprendeva i Dozo (cacciatori iniziati) noti per il loro coraggio e i loro poteri mistici. Anche se non ci sono più guerre da combattere, questa stirpe continua a essere rispettata e i loro poteri mistici vengono ancora trasmessi attraverso un lungo processo di iniziazione. Ancora oggi sono considerati una sorta di polizia locale, angeli custodi che vegliano sui villaggi, mediatori di controversie e, naturalmente, grandi guaritori. Coraggiosi e con una perfetta conoscenza del territorio, sono impiegati dal governo per proteggere i confini settentrionali del Paese. Incontriamo i Dozo e camminiamo nella savana con loro, vestiti con i loro costumi tradizionali in tessuto “bogolan” e con i loro fucili ricoperti di amuleti. Assistiamo ad una interessante introduzione alla medicina tradizionale a base di erbe e veniamo portati in un luogo sacro dove, al ritmo crescente dei tam-tam, i Dozo danzano, dandoci prova della loro forza.

9° giorno 
Odienne-Man

Giornata dedicata all’incontro con il popolo Yakuba, meglio noto come Dan. Visitiamo villaggi costruiti sul pendio di colline, caratterizzati da grandi capanne rotonde con tetti di paglia., alcune delle quali affrescate dalle donne durante i periodi cerimoniali. Al limitare del villaggio si trovano diverse piantagioni. Tra i rami profumati del caffè ed ai piedi di un gigantesco iroko visitiamo una sorgente sacra dove i pesci gatto sono venerati come antenati tutelari. Presto gli echi dei tam-tam e le grida degli iniziati avvertono le maschere che è il momento di uscire dalla foresta sacra… la loro comparsa è un momento di emozione indimenticabile. In seguito ci spostiamo verso sud. Quando in lontananza appare il monte Tonkpi con il suo caratteristico «dente» sappiamo di essere vicini alla nostra meta, la città di Man. La città, capoluogo delle popolazioni We e Guéré, si sviluppa ai piedi di 18 verdissime montagne.

10° giorno 
Man-Danani

Escursione in 4X4, necessari per scoprire una remota regione boschiva dove l’arrivo di stranieri è ancora un evento raro. La pista attraversa alcuni ponti in legno prima di raggiungere il più isolato insediamento abitato dai Gueré. Spettacolari maschere segrete danzeranno per il villaggio. Le percussioni annunceranno la rara performance dei “Jongleurs”, un’antica tradizione che sta scomparendo. Le ragazze iniziate con il viso dipinto di caolino bianco si esibiranno in una spettacolare danza acrobatica. Nel pomeriggio proseguimento verso Daloa, importante cittadina dalle forti potenzialità agricole, che ospita tre grandi mercati con più di tremila punti di vendita e sorge all’incrocio di importanti assi stradali. Cena, pernottamento in hotel.

11° giorno 
Man

Grazie ai nostri 4X4 partiamo alla scoperta della remota e boschiva regione che circonda Man, dove l’arrivo di stranieri è ancora un evento raro. La pista attraversa ponti in legno e ci conduce al più isolato insediamento abitato dai Gueré, dove spettacolari maschere segrete danzano per il villaggio. Le percussioni annunciano le rare esibizioni dei “Jongleurs”, un’antica tradizione che sta scomparendo. Le ragazze iniziate, con il viso dipinto di caolino bianco, si esibiranno in una spettacolare danza acrobatica… Alla fine di questa intensa giornata, prendiamo il volo per Abidjan.

12° giorno 
Abidjan-Grand Bassam

Dedichiamo la giornata alla visita di Abidjan. Se guardiamo oltre la laguna, il “plateau” (il distretto amministrativo ed economico) sta crescendo molto velocemente, non in orizzontale come nella maggior parte delle città africane, ma in verticale con i suoi grandi edifici moderni ed i suoi grattacieli. Non c’è molta terra disponibile e quel poco che è deve essere continuamente bonificato dalle acque della Laguna di Ebrié. Il moderno “plateau” è circoscritto a ovest dal porto e dalle interminabili code di persone che aspettano il traghetto e a est dall’incredibile silhouette della cattedrale di San Pietro e Paolo. La visita inizia con una breve traversata in traghetto per una visione complessiva del “plateau”, una prospettiva dall’ acqua. Dal vivacissimo mercato di Treichville ci spostiamo verso il più tranquillo “Cocody”: l’elegante quartiere residenziale sede dell’ufficio del primo ministro e di alcuni edifici in stile coloniale. Nel quartiere di Youpugon incontriamo i Fanico, lavandai che lavano i panni nel fiume e li asciugano sui prati circostanti. Centinaia di vestiti e tessuti colorati stesi sull’erba creano un gigantesco patchwork. Visitiamo, quindi, il Museo Nazionale con la sua collezione di arte tribale: una raccolta di statue e maschere di tutta la Costa d’Avorio. Proseguiamo per Grand Bassam.

13° giorno 
Grand Bassam-Abidjan

La vecchia città di Grand Bassam, costruita su una striscia di sabbia fra lagune ed oceano, ha conservato gli edifici coloniali di quando era la ricca capitale di questa colonia. Oggi, vista la prossimità con la capitale, si è trasformata in luogo di villeggiatura marittima. La città offre un’atmosfera particolare, grazie ai grandi e tranquilli viali ombreggiati da alti alberi, enormi buganvillea e begli edifici coloniali. Il vecchio ufficio postale è un gioiello dell’architettura coloniale francese. Il Museo del Costume, nell’ex palazzo del governatore, con la sua grande scala esterna, è un vero gioiello architettonico. La collezione unica di costumi tribali, maschere, ornamenti e fotografie, ci regala uno sguardo interessante sulla storia e la cultura del Paese. Trasferimento all’aeroporto per il volo di rientro. 

14° giorno 
Italia

Arrivo in Italia.
 
 
 
 
 
 

 


Prezzo per persona in camera doppia –
da 6 partecipanti: € 3578
4/5 partecipanti: € 4466
2/3 partecipanti: € 4466 (prenotati 60 o più giorni prima della partenza)
2/3 partecipanti: € 7071 (prenotati 59 o meno giorni prima della partenza) 
 

 

 

 

Prezzi e date di partenza

data di partenza rientro Note particolari Prezzo HS Calc
2024 Gio. 08 Ago Mer. 21 Ago 3578 -
2024 Gio. 07 Nov Mer. 20 Nov 3578 -
2024 Gio. 26 Dic Mer. 08 Gen 3578 -

Calcolo del prezzo


Descrizione Costo
Costi fissi
Prezzo base a persona in camera doppia € 3578
isc + assicurazione medico/bagaglio € 80
Supplemento alta stagione € 0
Tasse aeroportuali indicativamente* € 0
Costi accessori e supplementi
Supplemento camera singola € 588
  TOTALE DEI COSTI  

costi annessi e supplementi


Costo a persona Prezzo
Tasse Aeroportuali, da verificare al momento dell'emissione del biglietto € 0
Sistemazione in singola € 588
Iscrizione ed Assicurazione medico-bagaglio € 80


La quota comprende i seguenti servizi terrestri:
Sistemazione in camere doppie standard 
Volo interno da Abidjan a Bouake
Trasferimenti da e per l’aeroporto
Circuito a bordo di minibus e/o veicoli fuoristrada 4X4 
Pensione completa tranne i pasti del 1° e la cena del 13° giorno
Acqua minerale durante i trasferimenti
Tutte le escursioni e le visite citate nel programma
 
La quota non comprende:
IL VOLO INTERNAZIONALE (prenotabile su richiesta)
L’importo del visto d’ingresso: online
L’iscrizione ed assicurazione medico/bagaglio 
I pasti ad Abidjan 
Le bevande, le mance, gli extra di natura personale, quanto non espressamente citato
 
Supplementi:
Sistemazione in singola
Supplemento da 2 a 5 partecipanti
*Supplemento alta stagione
Assicurazione annullamento facoltativa
 



Assicurazione Annullamento facoltativa


Attenzione: la richiesta di assicurazione contro il rischio annullamento va confermata contestualmente alla conferma del viaggio e viene resa operativa al momento del ricevimento dell'acconto.

torna ad info e viaggi: Costa-d-avorio

Punti forti del viaggio

Abidjan, Bouake, Kong, Korhogo; i nomadi Fulani, le genti Lobi, Odienné, Man, la cattedrale di Yammoussoukro, Grand Bassam.

In Breve...

Dalla costa orientale, segnata da grandi e profonde lagune, alle savane del nord attraversando foreste pluviali e grandi piantagioni di cacao e caffè : la Costa d'Avorio ci attende con la sua grande varietà di ambienti naturali. Ancor più ricco il panorama etnico, una sessantina di gruppi che conservano riti e tradizioni originali, sia animisti che cristiani. Pittura, musica, scultura: ogni etnia eccelle in un'arte che la identifica. Un paese da visitare, che per la sua crescita punta anche sul turismo nascente. 

Richiesto per partire:

  • Passaporto valido
  • Visto/i da ottenere in Italia
  • Visto/i ottenibile in loco