Parchi e popoli

durata viaggio 12 giorni

1° giorno
Italia - Kilimanjaro

Partenza con volo di linea per Kilimanjaro. 

2° giorno
Arrivo ad Arusha

Arrivo all’aeroporto Kilimanjaro, incontro con la Guida per Arusha, graziosa cittadina posta a 1400 msm, a metà strada tra Cape Town e Cairo. Sistemazione al Amani Safari Lodge.  

3° giorno
i Maasai di Longido

Si percorre la strada che conduce in direzione Nord, verso il Kenya. Terra di vaste savane punteggiata da acacie ad ombrello, sullo sfondo il picco innevato del Kilimanjaro, questo e il cuore della terra dei Maasai. I Maasai, resi celebri dalla letteratura, dal cinema e a volte strumentalizzati dall’industria turistica, sono un popolo di origine nilotica, originario del Corno d’Africa. Da sempre fieri pastori, poligami, hanno un sistema sociale basato sulle classi d’età. Se capre e pecore vengono allevate prevalentemente a scopo alimentare, di grande valore simbolico sono investite le mandrie di bovini. I buoi solo raramente vengono macellati, più di frequente salassati attraverso un foro praticato nella giugulare. i bovini costituiscono la misura dello status di una famiglia, il veicolo di immagazzinamento della ricchezza (per un popolo di nomadi la vacca è una banca con le gambe) e il veicolo di acquisizione di spose per i propri figli maschi. Il sabato Oldonyo Sambo si tiene un affollato mercato del bestiame. I Maasai del circondario arrivano dalle loro manyatta (insediamenti in cui vive una famiglia estesa disseminati nelle savane) per acquistare e vendere capre e buoi, le contrattazioni sono lunghe e articolate, è uno spettacolo da non mancare. Al pomeriggio si imbocca il comodo nastro d’asfalto in direzione Ovest che attraversa belle savane dove non è raro scorgere antilopi, giraffe, zebre, facoceri. All’altezza di Mto wa Mbu è evidente la scarpata della Rift Valley che viene giù a strapiombo. Siamo all’ingresso del Lake Manyara National Park. Sistemazione al Manyara Lakeview Oasis.

4° giorno
Longido-Parco Lake Manyara

Fotosafari nel Lake Manyara National Park. Il nome del Parco in lingua maa indica una specie di euforbia. Da qualsiasi parte lo si raggiunga la vista è spettacolare. Vegetazione lussureggiante lungo i corsi d’acqua, baobab ed acacie aggrappati alla parete accidentata del Rift a strapiombo sul lago. Il Manyara, ricco di sorgenti d’acqua, presenta un ambiente particolarmente lussureggiante. Il parco è popolato da grandi branchi di elefanti, ippopotami, numerosissime colonie di babbuini e da un’incredibile avifauna. Al termine del fotosafari si percorre la strada che si inerpica sulla parete scoscesa della Rift Valley, regalando magnifici scorci sulla depressione occupata dal Lake Manyara. Siamo sulle Ngorongoro Highlands, le alteterre che circondano il Cratere di Ngorongoro. Da qui si imbocca la pista che discende verso la regione occupanta da Lake Eyasi. Sistemazione a Lake Eyasi  Lodge. 

5° giorno
I Popoli di Lake Eyasi

Al mattino presto imbocchiamo una pista di terra rossa che ci condurrà al Lake Eyasi. La regione occupata dal grande bacino lacustre, anch’esso alcalino, è un vero concentrato di etnie. Qui è possibile incontrare le piccole comunità di bushmen Hazdapi, appartenenti allo stesso ceppo degli Hazda-Khoisan dell’Africa australe: circa 1.500 individui, sono gli eredi di un’umanità che non conosce la metallurgia, la ceramica, l’agricoltura e l’allevamento del bestiame. Vivono in piccoli gruppi, spostandosi continuamente alla ricerca dei frutti spontanei della terra e della selvaggina, che cacciano con arco e frecce. Le evidenti similitudini somatiche – capelli a grano di pepe, accentuata rugosità, colorito olivastro – e culturali - organizzazione produttiva, parlata a “click” (insieme di suoni schioccanti emessi assumendo una particolare posizione della lingua contro il palato, ognuno dei quali ha un preciso valore semantico) - con le popolazioni bushmen del Sudafrica hanno portato molti studiosi a ipotizzare l’esistenza di un continuum di tali popolazioni nell’Africa a sud dell’Equatore, che è stato interrotto dalle varie ondate migratorie di popolazioni Bantu - tecnologicamente più forti perché conoscitori dell’arte di forgiare i metalli, dell’allevamento e delle tecniche agricole - che hanno nel corso dei secoli relegato i piccoli uomini del bush in aree marginali. Nei pressi del villaggio di Mang’ola ci si imbatte negli accampamenti degli allevatori Datoga, di ceppo nilotico, somaticamente simili ai Maasai. I Datoga, poligami, vivono in abitazioni di rami intrecciati ricoperti di fango, paglia e sterco, si adornano di monili di rame e perline colorate. Le ragazze praticano sui loro volti e sulla schiena vistose scarificazioni. In serata si raggiunge la regione di Ngorongoro. Sistemazione a Marera Valley Lodge.

6° giorno
il Cratere di Ngorongoro

Giornata dedicata alla scoperta del Cratere di Ngorongoro, ecosistema unico, mondo fatato. Ngorongoro è, più che un cratere, una caldera, è cioè quello  che resta di un antico cono vulcanico ormai spento i cui bordi sono franati circa due milioni e mezzo di anni fa, lasciando spazio all’interno a una depressione di circa 260 chilometri quadrati. La varietà climatico-ambientale è impressionante: le pareti esterne della caldera, piuttosto elevate, catturano le nubi favorendo le precipitazioni e la diffusione di un ambiente umido, dominato da fitte foreste: sul bordo c’è spesso nebbia e fa freddo! Scendendo all’interno il paesaggio cambia rapidamente e si fa nettamente più arido. Il fondo, occupato da savane, ospita in pochissimo spazio un’incredibile concentrazione di fauna: quasi tutte le specie animali tipiche della savana si concentrano qui: gnu, zebre, antilopi, gazzelle, elefanti, leoni, iene, mentre le rive del Lago Magadi, che occupa la porzione occidentale della caldera, sono il regno di ippopotami e uccelli. Al termine del fotosafari si procede per il Parco Serengeti. Sistemazione a Serengeti Pure Camp (centrale).

7° e 8° giorno
Serengeti

Il Parco Nazionale del Serengeti, tra le aree protette più famose del pianeta, occupa una vasta area selvaggia di circa 15.000 chilometri quadrati. Il nome “Serengeti” significa “pianure sconfinate” in lingua Maa, ed effettivamente le vaste distese erbose costituiscono l’ambiente dominante del Parco che si estende tra la Ngorongoro Conservation Area a sud-est, il lago Vittoria a ovest e il Maasai Mara Game Reserve a nord, in Kenya, con il quale costituisce un unico ecosistema. Il Serengeti è davvero l’Africa dell’immaginario collettivo. Difficile immaginare la varietà e la concentrazione di fauna presente nel Parco: le vaste pianure erbose, dominate qua e là da enormi massi di granito – i copjie – sono l’habitat ideale per milioni di zebre e gnu, protagonisti di annuali migrazioni alla ricerca di pascoli e acqua. Ad essi si mescolano antilopi, gazzelle, ghepardi, leoni. Le savane punteggiate da acacie ad ombrello sono il regno di giraffe, dikdik, leopardi. I corsi d’acqua ospitano enormi coccodrilli e pigri ippopotami. Sistemazione a Kogatende Pure Camp (nord).

9° giorno
Lago Natron

Imbocchiamo la difficile pista che insinuandosi tra i rilievi scoscesi frutto dei movimenti tellurici della Rift Valley conduce al Lake Natron. In fondo, il cono dell’Oldonyo Leng’ai – il vulcano sacro ai Maasai – domina con la sua sagoma perfetta i vulcani vicini, mentre, in lontananza, scintillano le acque alcaline del Lago Natron. Le sue sponde imbiancate di soda costituiscono una zona di riproduzione ideale per migliaia di fenicotteri rosa. Visita alle splendide cascate di Engare Sero, dove è possibile fare il bagno. Le giornate al Natron costituiscono un interessante diversivo all’interno di un itinerario safari. Sistemazione per una notte al Maasai Giraffe Lodge.

10° giorno
Parco Tarangire

Dopo una passeggiata a bordo lago, si percorre la pista che segue la magnifica valle delle Crater Highlands per raggiungere il Parco Nazionale del Tarangire, dov’è previsto un fotosafari nel pomeriggio. Il superbo Parco Nazionale del Tarangire copre una superficie di 2660 chilometri quadrati. Durante la stagione secca il fiume, che da il nome alla riserva, rimane l’unico serbatoio permanente d’acqua dolce e diventa quindi il fulcro della vita di una fauna estremamente varia. Costituito da antiche colline dominate da tantissimi, colossali baobab, il parco è popolato da elefanti, giraffe, bufali, leoni, leopardi, zebre, antilopi, struzzi, gru coronate, ibis sacri, jaribù. Sistemazione  al Tarangire Safari Lodge.

11° giorno
Parco Tarangire – Arusha - Kilimanjaro - Italia

Al mattino presto ultimo fotosafari nel Tarangire, prima del rientro ad Arusha. Pranzo in città, transfer in aeroporto e imbarco sul volo di rientro. 
 

12° giorno
Italia

Arrivo in Italia. 
 
 
 
L’itinerario potrà essere svolto in senso inverso senza comprometterne l’integrità. 
La lista definitiva dei lodges sarà disponibile a prenotazioni avvenute.
 
 
Possibilità di estensioni mare a Zanzibar e a Mafia!
Richiedeteci proposte e quote!

 

 

 


QUOTA A PERSONA IN DOPPIA - BASE 6 PARTECIPANTI

 

*** PARTENZA IN DATE LIBERE ***

adulto in tripla nessuna riduzione

 

 

Prezzi e date di partenza

data di partenza rientro Note particolari Prezzo HS Calc
2024 Gio. 06 Giu Lun. 17 Giu 3480 0
2024 Gio. 11 Lug Lun. 22 Lug 3480 0
2024 Gio. 08 Ago Lun. 19 Ago 3480 140
2024 Gio. 12 Set Lun. 23 Set 3480 0
2024 Gio. 24 Ott Lun. 04 Nov 3480 0
2024 Gio. 26 Dic Lun. 06 Gen 3480 140

Calcolo del prezzo


Descrizione Costo
Costi fissi
Prezzo base a persona in camera doppia € 3480
isc + assicurazione medico/bagaglio € 80
Supplemento alta stagione € 0
Tasse aeroportuali indicativamente* € 0
Costi accessori e supplementi
Supplemento camera singola € 490
supplemeto base 4 partecipanti € 210
supplemeto base 3 partecipanti € 460
supplemeto base 2 partecipanti € 890
  TOTALE DEI COSTI  

costi annessi e supplementi


Costo a persona Prezzo
Tasse Aeroportuali, da verificare al momento dell'emissione del biglietto € 0
Sistemazione in singola € 490
Iscrizione ed Assicurazione medico-bagaglio € 80
supplemento base 2 € 890
supplemento base 3 € 460
supplemento base 4 € 210


Le quote comprendono:
Circuito safari a bordo di veicolo fuoristrada tipo Toyota Land Cruiser / Land Rover con pop up roof (tetto rigido apribile durante i fotosafari per garantire massima visibilità). Ogni occupante = un posto finestrino
Sistemazione nelle strutture ricettive sopra citate o equivalenti
Pensione completa dalla cena del 2° giorno al pranzo del 11° giorno (per alcuni pranzi sono previsti i pic nic)
Tutti i trasferimenti
Guida / autista parlante inglese (italiano se disponibile) 
Le tasse d’entrata ai Parchi e alle aree protette 
Acqua minerale durante i trasferimenti in auto (safari)
 
Le quote non comprendono:
I voli da e per l’Italia
Il visto d’ingresso (USD 50, all’arrivo in aeroporto)
L’iscrizione ed assicurazione medico/bagaglio 
Le bevande durante i pasti in ristoranti e lodges
Le mance, le bevande, gli extras di natura personale, quanto non espressamente citato
 
Supplementi:
Alta stagione dal 27/7 al 02/09 e dal 21.12 euro 140
Sistemazione singola euro 490 
Assicurazione annullamento

 

Le tasse d’entrata ai parchi possono subire variazioni.

I voli da e per l’Italia sono prenotabili su richiesta, verrà applicata la migliore tariffa disponibile al momento della prenotazione.

 

Le quote offerte si basano sul rapporto di cambio di USD 1 = € 0,91 e sono suscettibili ad adeguamento valutario.

 



Assicurazione Annullamento facoltativa


Attenzione: la richiesta di assicurazione contro il rischio annullamento va confermata contestualmente alla conferma del viaggio e viene resa operativa al momento del ricevimento dell'acconto.

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Punti forti del viaggio

mercato Maasai, lago Eyasi, etnie Datoga e Hazdapi, parco Serengeti, cratere Ngorongoro, lago Natron, parco Tarangire

In Breve...

La Tanzania è l’emblema stesso del fotosafari. E’ l’Africa dell’immaginario collettivo, l’Africa dei Parchi e della grande fauna selvaggia celebrata dai documentari. Ma si tratta di un paese che offre moltissimo anche dal punto di vista culturale: qui, lungo quella profonda ferita di Madre Terra che è la Rift Valley, è nato l’uomo,  come testimoniano i ritrovamenti di Olduvai Gorge; qui vive un’umanità estremamente varia, forgiata da secoli di migrazioni e contaminazioni, miscuglio di popoli facenti capo alle famiglie etnolinguistiche bantu, nilotico-cuscitica e hazda-khoisan:agricoltori Chagga, Meru, Sukuma, i celebri pastori Maasai scesi dal corno d’Africa qualche secolo fa al seguito degli armenti, gli allevatori Datoga e le piccole comunità di bushmen Hazdapi, ultimo esempio di società acefala che vive di caccia e di raccolta, in simbiosi con la Natura. 

Richiesto per partire:

  • Passaporto valido
  • Visto/i ottenibile in loco
  • Consigliata la profilassi antimalarica