A vela e in fuoristrada, dalle dune all\'oceano

durata viaggio 16 giorni

1° giorno
Italia-Nouakchott

Partenza con volo di linea per Nouakchott. Trasferimento in hotel. 
 

dal 2° al 4° giorno

Nouakchott-erg di Trarza

Nouakchott è una delle capitali più recenti al mondo, sorta per l’improvvisa necessità di dare una capitale ed un cuore burocratico ad un paese che conosce quasi esclusivamente il nomadismo. Qualche viale alberato, un mercato, un centro artigianale ed una lunga spiaggia molto animata all’arrivo dei pescherecci. L’inurbamento, favorito dall’inasprirsi delle condizioni di vita nel deserto, procede a ritmo vertiginoso, e in soli cinquant’anni un quarto della popolazione abita la capitale. Ma attenzione alle proporzioni… il paese conta poco più di due milioni di abitanti, e Nouakchott è l’unica città degna di questo nome in tutta la Mauritania… Lasciato l’abitato ci si rende conto ben presto di essere in un paese speciale, in cui il deserto è la realtà principale. La “Strada della Speranza”, che attraversa tutto il territorio da ovest a est, incrocia infatti nel suo primo tratto una serie interminabile di cordoni dunari, con un susseguirsi continuo di saliscendi. Nelle vallette lungo le dune, a destra e a sinistra della lunga arteria asfaltata, nascono qua e là accampamenti di semi-nomadi e piccoli villaggi. E’ il vecchio e sempre vivo mondo agro-pastorale che si avvicina alla “modernità” portando con sé vecchie abitudini difficili da abbandonare. Le dune sono molto affascinanti, non altissime, ma estremamente insidiose. Il colore aranciato e bianco della sabbia crea dei contrasti di notevole effetto con i ciuffi verdissimi di alfa-alfa. E’ questo il vasto erg di Trarza, che si attraverserà in direzione nord-est, verso Bou Naga e Oujeft, per raggiungere lungo un percorso inedito e suggestivo le falesie dell’Adrar. Campi.  
 

5° e 6° giorno

Le oasi dell’Adrar

Adrar, possente massiccio di altopiani erosi, è un mondo pietrificato e vivo allo stesso tempo, che conserva graffiti e pitture rupestri, testimonianze di un passato lontano quando qui scorrevano fiumi e ruscelli, ovunque c’erano pascoli ed i pastori sorvegliavano il bestiame ritraendo sulle pareti rocciose il mondo intorno a loro. Nascoste in fondo a canyons spettacolari degli autentici, inaspettati gioielli: le oasi.
La prima è Oujeft, la cui vegetazione lussureggiante interrompe l’enorme distesa sabbiosa. Le alte palme da dattero con le loro chiome verde scuro creano un contrasto spettacolare con i colori del deserto e con il grigiore delle costruzioni in pietra o fango. Carovane di dromedari e accampamenti nomadi sono incontri abituali in questa regione, ma nessuno si attende il miracolo di Terjit e della sua sorgente con l’acqua che gocciola dai muschi e scorre tra felci e palme. Le vasche naturali d’acqua dolce e calda costituiscono un’attrazione irresistibile! Ma ecco Atar, il capoluogo della regione e, nascosta, la storica Azougui, la culla degli Almoravidi, che verso la metà dell’XI° secolo da qui partirono alla conquista dell’Africa Occidentale, del Maghreb e della Spagna animati da fervido spirito di proselitismo. Campi.
 

dal 7° al 9° giorno

Chinguetti, l’erg Ouarane, Ouadane e il Guelb er Richat

Una pista audace che taglia una massiccia barriera rocciosa porta all’alto passo dell’Amojjâr. Nei pressi del passo, in una delle zone più spettacolari dell’Adrar, sorge il famoso Fort Saganne. E’ stato costruito negli anni ottanta per girare l’omonimo film, e non è dunque un vero forte, ma il tempo l’ha già tanto provato da farlo sembrare vero! Si raggiunge la settima città santa dell'Islam, semisepolta dalle sabbie dell’erg Ouarâne: Chinguetti. Un fortino della legione straniera, pozzi a bilanciere, dimore invase dalle dune, la celebre moschea e varie biblioteche che custodiscono antichi manoscritti preziosamente miniati. Qui è vivo il ricordo dei tempi in cui il deserto era un mosaico di culture, un luogo di genti e città, di commerci e carovane, di scuole celebri in tutta l’Africa e nel bacino del Mediterraneo. Poi, lungo le ondulazioni di quello che oggi è un gran mare di dune, si raggiunge lo storico insediamento di Ouadane, sperduto centro carovaniero costruito all’inizio del XII° secolo come una fortezza su di un dirupo che domina l’oasi, in modo da potersi difendere dagli attacchi dei predoni. Era infatti un bersaglio interessante grazie ai fiorenti commerci del sale e dell'oro. Originale l’architettura in scisti a secco: i pozzi fortificati, le torri-latrina, le corti interne delle vecchie case dagli originali decori geometrici... La tappa successiva è un fenomeno geologico: il Guelb er Richat, curioso cratere di 38 km di diametro a cerchi concentrici che ricorda i danteschi gironi infernali. La sua forma particolare e la sua dimensione lo rendono visibile anche dallo spazio, tanto che è stato chiamato “l’occhio dell’Africa”. Intorno il grande vuoto, immenso, in tempi preistorici territorio di migrazioni ed insediamenti la cui vita è testimoniata dai vari reperti: macine, vasi, punte di freccia, asce, perle... Campi.
 
 

10° e 11° giorno

Dal deserto all’Oceano

E dai rudi bastioni dell’Adrar grande corsa verso l’oceano, inseguendo il sole che tramonta. Le onde di sabbia ed i flutti dell’Atlantico, uno scontro improvviso. Grandiose, spettacolari le grandi dune che strapiombano in mare a El Mhaijrat, dalle creste bordate di miriadi di vecchie conchiglie calcinate. La meta finale è il Parco Nazionale del Banc d’Arguin, 12.000 km quadrati di cui la metà è marina. Campi. 
 

dal 12° al 14° giorno

Banc d’Arguin

Reso famoso da un celebre dipinto di Géricault, “la zattera della Medusa”, realizzato nel 1819 e rappresentante un autentico avvenimento storico, il naufragio della fregata francese Medusa sui bassi fondali del Banc d’Arguin, questo pezzetto di costa africana è forse il più grande e ricco parco d’avifauna al mondo. Qui uccelli migratori e stanziali si posano per svernare e nidificare, trovando ricco alimento nelle basse acque di quest’area. Impossibile la visita con mezzi motorizzati, solo il perimetro terrestre è percorribile con dei buoni fuoristrada. Ecco allora che per avventurarsi tra isole ed isolotti, spiagge che appaiono e scompaiono con la marea, secche e lagune, senza disturbare gli uccelli, la soluzione ideale (ed alquanto seducente) sono le imbarcazioni a vela. Le “lanches”, come le chiamano da queste parti. Concettualmente perfette se si pensa che siamo sulla linea precaria tra il mare di sabbia del Sahara e i frangenti dell’Oceano Atlantico, ineccepibili se si ha cura dell’ambiente e si rispettano i silenzi, i fruscii del vento, della risacca sulla battigia. Andare col vento, che magia!... Da novembre a febbraio è il periodo migliore per visitare il Parco, con la maggiore concentrazione di uccelli migratori che si fondono alla popolazione locale di stanziali, limicoli e trampolieri... Ma è anche il momento in cui cominciano a migrare i banchi di muggini dopo il periodo della fregola, prede ambite dei pescatori Imraguen per via della celebre, saporita bottarga. Punteggiano la costa con piccole comunità praticando la pesca con le “lanches” o in una maniera del tutto tradizionale ed originale che purtroppo ormai si sta perdendo: infatti all’arrivo di un banco di muggini richiamano l‘attenzione dei delfini che bazzicano il largo i quali, ghiottissimi, coi loro attacchi spingono verso terra grandi quantità di pesce. A quel punto gli Imraguen in attesa sulla spiaggia si gettano a gruppi nell’oceano con le grandi reti che riportano a riva stracariche di pesce. Queste giornate saranno dedicate alla visita del Parco, delle sue isole, dei suoi bassi fondali e dei villaggi di pescatori. Campi.
 

15° giorno

Banc d’Arguin-Nouakchott

L’emozione della corsa sulla battigia, con le acque che lambiscono le ruote del fuoristrada e gli uccelli che fuggono al passaggio... Questo ci riserva il ritorno nella capitale. Indimenticabile. Arrivo a Nouakchott in tempo per una doccia e forse per un passaggio al centro artigianale. Cena libera ed imbarco sul volo di rientro.
 

16° giorno

Italia

In mattinata arrivo in Italia.
 
 

 

 


 

Prezzo per persona in doppia –  minimo 10 partecipanti con tour leader italiano

 

 

Prezzi e date di partenza

data di partenza rientro Note particolari Prezzo HS Calc

Calcolo del prezzo


Descrizione Costo
Costi fissi
Prezzo base a persona in camera doppia € 3150
isc + assicurazione medico/bagaglio € 80
Supplemento alta stagione € 200
Tasse aeroportuali indicativamente* € 0
Costi accessori e supplementi
Supplemento camera singola € 280
Visto di entrata nel paese/i € 55
  TOTALE DEI COSTI  

costi annessi e supplementi


Costo a persona Prezzo
Tasse Aeroportuali, da verificare al momento dell'emissione del biglietto € 0
Sistemazione in singola € 280
Iscrizione ed Assicurazione medico-bagaglio € 80
Visto di entrata nel paese/i € 55


 

La quota comprende:

  • Sistemazione in camere doppie standard a Nouakchott e in tende doppie tipo igloo durante il circuito
  • Trasferimenti da e per l’aeroporto
  • Circuito a bordo di veicoli fuoristrada tipo Toyota Hilux, 3 passeggeri per veicolo + autista ed imbarcazioni a vela nel Parco del Banc d’Arguin
  • Pensione completa, esclusi i pasti a Nouakchott
  • Tutte le escursioni e le visite citate nel programma

La quota non comprende:

  • i voli internazionali a/r
  • **Tasse aeroportuali, security tax & fuel surcharges
  • Il visto d’ingresso ottenibile in loco: € 55 
  • L’iscrizione ed assicurazione medico/bagaglio 
  • I pasti a Nouakchott
  • Le bevande, le mance, gli extra di natura personale, quanto non espressamente citato

 

Supplementi:
Sistemazione in singola
*eventuale alta stagione
Sistemazione in doppia in hotel ed in singola in tenda: € 150,00
Assicurazione annullamento facoltativa



Assicurazione Annullamento facoltativa


Attenzione: la richiesta di assicurazione contro il rischio annullamento va confermata contestualmente alla conferma del viaggio e viene resa operativa al momento del ricevimento dell'acconto.

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Punti forti del viaggio

Il porto di pesca di Nouakchott, le dune dell'erg Trarza, Oujeft, Terjit e Azougui oasi dell'Adrar, Chinguetti, Tanouchert et Ouadane oasi nell'erg Ouarane, Il cratere del Guelb er Richat e il Passo di Amojjar, le dune sull'Oceano, il Banc d'Arguin e la riserva di avifauna, i villaggi dei pescatori Imraguen, a vela tra isole e lagune.

In Breve...

Banc d'Arguin, dune di Trarza e Oasi dell'Adrar
Una chicca per palati fini. Dalla capitale subito tra filari di dune nell'erg Trarza fino ad Oujeft, una delle più suggestive oasi dell'Adrar. Canyons e possenti bastioni portano poi al palmeto di Terjit, all'acqua che sgorga nel deserto tra felci e tenero capelvenere. Ecco Azougui, culla degli Almoravidi che all'inizio dell' XI secolo partirono alla conquista dell'Africa. Da qui immersione nelle dune dell'erg Ouarane, dove si celano Chinguetti e le sue celebri biblioteche di antichi manoscritti, e poi Tanouchert e la sperduta Ouadane, testimonianze di un grande passato. E i gironi d'inferno del Guelb er Richat, immenso cratere di 38 km di diametro.Gran finale sull'Atlantico, dove le ultime dune del Sahara sprofondano nell'oceano, in barca a vela tra i bassifondi e la miriade d'uccelli del Banc d'Arguin, uno delle più importanti aree protette d'avifauna al mondo.
I profumi del mare, del fuoco, della bottarga, del thè alla menta si mescolano sulle ali del vento che scompiglia le piume degli uccelli, accarezza le dune e gonfia le vele e le tuniche dei pescatori Imraguen.

 

Richiesto per partire:

  • Passaporto valido
  • Visto/i ottenibile in loco